Cap. 47

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Camila la guardò come se stesse per aspettare una bruttissima notizia, ed effettivamente la sensazione che pervase il suo corpo fu negativa. Per come la voce di Lauren raggiunse le sue orecchie, poté giurare di sentirsi qualcosa di veramente spiacevole.
<Ecco.. io..> non sapeva come mettere su il discorso, da dove partire, aveva così tanto nella testa che soltanto pronunciare una parole le venne la nausea.
Sentì la mano calda e rassicurante di Camila accarezzarle il braccio.
<Va tutto bene, non preoccuparti> le sorrise, incitandola e dandole la forza di parlare.
Lauren le prese le mani, fece un respiro profondo e iniziò a parlare con molta calma.
<Camz, lo so che ci conosciamo da poco, appena dall'inizio dell'anno e quando scoprì del tuo lavoro, fui davvero stronza nel farti quella proposta, che alla fine neanche lo fosse veramente era più un ricatto per rigirare tutto secondo come mi facesse più comodo> fece una pausa guardando il suo color cioccolato intenso degli occhi, Camila non diede nessun segno di reazione a quelle parole, probabilmente se le aspettava, ma non le importava più di tanto, finché Lauren era al suo fianco, aveva tutto. <però ti posso assicurare che ci fu un secondo fine dietro tutto questo> finalmente la piccola sorrise per la prima volta dopo che Lauren avesse iniziato a parlare.
<Camila, dal primo giorni del primo anno di liceo, quando ti vidi, fu com un colpo di fulmine. Mi innamorai di te a prima vista. Però non ho mai avuto il coraggio di parlarti, di scambiare qualche parola con te, fino a quando veramente.. insomma, vidi del tuo lavoro.. e ora siamo qui> concluse il suo, discorso se così voleva chiamarlo, in un sussurro.
<E ora siamo qui> ripeté Camila avvicinandosi per poi baciarla.
Lauren la guardò intensamente. Non sapeva più cosa dire, probabilmente non ce n'era più bisogno, ma doveva finire quello che aveva da dire. Altre parole, le restanti la stavano opprimendo.
<Camz, è per questo vorrei regalarti..> venne interrotta dallo squillo di un telefono.
Camila sussultò appena, imbarazzata e rammaricata per aver rovinato l'atmosfera creatasi.
<Scusami..> disse con un tono di tristezza. Lauren anche se dispiaciuta, le sussurrò un "non preoccuparti" per baciarla sulla fronte e sorriderle.
<Pronto?>
<Mija? Scusami so che sei con Lauren e le ragazze, ma ho una notizia per te> era il padre di Camila, e dalla voce dove essere felice per qualcosa e questo lo notarono entrambe.
<Papa, adesso? Proprio adesso?> chiese, con quel tono ispanico che Lauren tanto adorava.
<Sì sì. Se ci sono le ragazze porta anche loro, più siamo meglio è> detto questo chiuse la chiamata e lasciò la figlia ancora intenta a capire cosa fosse successo.
Si girò verso Lauren, la quale la stava guardando ridendo, non solo per la chiamata più corta del secolo, ma anche perché la mora aveva la faccia più buffa che Lauren avesse mai visto.
<Laure, era mio padre> aveva ancora il tono dispiaciuto di prima in più aggiunse la mano sulla sua fronte, cercando di non rendere la situazione ancora più imbarazzante.
<Ho sentito> disse sorridendo e prendendola per mano.
<Dai andiamo>

. . .

Una volta a casa di Camila, ad aprire venne la piccola Sofia, concentrata a mangiare un lecca-lecca più grande del suo visino paffuto.
Quando mise a fuoco le ragazze, si precipitò ad abbracciare la sorella maggiore.
<Mila> le salto in braccio, nascondendo il volto nell'incavo del suo collo.
<Ehi, ciao> le diede un bacio sulla guancia.
<E questo?> chiese sorridendo.
<Me l'ha regalato papà. Devi entrare, ce ne sono molti altri> agitò le braccia felice, poi si girò verso Lauren che sorrise alla scena.
<Lolo!> chiese a Camila di scendere, per poi saltare in braccio alla grande accogliendola a braccia aperte.
<Ma guarda guarda chi si vede. Come sei cresciuta> Sofia gonfiò il petto felice ed orgogliosa per il complimento.
<Hai visto?> Alejandro si presentò davanti alla porta con un sorriso a trentadue denti.
<Ragazze che bella sorpresa.. oh, e le altre?>
<Purtroppo ci siamo divise appena il film è finito> disse Camila dandogli un bacio sulla guancia. L'uomo si girò poi verso Lauren, che ancora teneva Sofia in braccio, quasi mezza addormentata.
<Oh, Lauren scusami per Sofia>
<Nessun problema, davvero. È un piacere rivederla> disse allungando la mano.
<Lauren, mi fai sentire vecchio dandomi del Lei, quante volte ti ho detto di darmi del tu> strinse la mano a sua volta sorridendogli.
<Giusto, hai ragione. È un piacere rivederti>
<Anche per me. Dai entra entra, ho delle notizie fantastiche per voi>
Fece accomodare occhi verdi in casa, guidandola verso la cucina, dove vide Camila parlare con sua mamma, Sinuhe.
Anche lei sembrava davvero su di giri, doveva essere sicuramente per la notizia del marito.
<Lauren, che piacere> non appena vide la grande, andò verso di lei dandole due baci.
<Ragazze sedetevi dai> le ragazze si sedettero vicine, Sofia ancora in braccio a Lauren.
<Allora?> chiese Camila tra il curioso e il nervoso.
I genitori si tennero per mano, poi l'uomo iniziò a parlare.
<Ecco, ricordate quando Jerry mi invitò al locale ad esibirmi?> annuirono.
<Bene, sembra che tra la tanta gente che c'è stata, in mezzo alla folla ci fosse un produttore discografico, che mi ha fatto un sacco di complimenti per la musica e per la mia voce>
Un produttore discografico? Cosa ci faceva lì? In un locale così piccolo non molto conosciuto se non dai suoi clienti abituali.
<Un produttore discografico?> Camila si fece attenta, anche se in realtà fece davvero fatica a trattenersi dalla felicità.
<Esatto. Sembra che questo produttore, sia un parente di Jerry e l'ha voluto invitare proprio quando mi sono esibito>
<E questo produttore come si chiama?> Lauren si intromise nel discorso. Se fosse veramente stato quel produttore discografico che la ragazza ne sentì parlare, doveva essere davvero qualcosa di incredibile.
Sembrava che fosse arrivato da poco a Miami, proprio per essere stato inviato al "The Last Moment" per scegliersi i ragazzi più promettenti. Il produttore si chiamava Simon Cowell.
<Il produttore si chiama Simon Cowell, guardate. Mi ha lasciato il suo biglietto da visita> lo allungò alle ragazze.
Lauren cambiò subito espressione, seguita da Camila.
<Qualcosa non va ragazze?>
Camila saltò su e per poco non cadde.
<Papà hai la benché minima idea di chi sia Simon Cowell?! È uno dei più grandi produttori discografici al mondo!>
Alejandro e Sinuhe si guardarono. E proprio quell'uomo attirò l'attenzione di suo padre. Doveva essere per forza un sogno.
<Lauren se è un sogno tirami un pizzicotto!> Lauren lo fece per davvero, sentendosi fulminata dalla ragazza ridendo.
<Ragazze fatemi finire> disse il padre della piccola, ormai esausto di sorridere così tanto, probabilmente per il dolore ai muscoli.
<Ragazze, questo Simon, mi ha offerto un lavoro per lui e> prima che Camila potesse correre ad abbracciarlo la bloccò con un dito.
<Sapendo che voi non avete più un preside, la scuola è andata sotto la sua tutela e ha deciso di far fare un concorso, me compreso>  sorrise perché proprio in quel momento arrivò la notizia più bella.
<Ho vinto il concorso e tra un po' inizierò dei corsi sulla scuola, come funziona, come poter essere un buon preside e insegnante di musica e riguardo il lavoro offertomi da Simon, lavorerò con lui in estate con altri produttori e magari qualche cantante>
Camila non lo fece più finire e gli saltò al collo, sentendola piangere e urlare di felicità allo stesso tempo.
Lauren sorrise, non solo perché ora avevano un nuovo preside, ma perché era il papà di Lauren e in più la loro vita ora poteva avere una svolta drastica.
Fu così feice per loro che iniziò anche lei a piangere, cercando di contenersi almeno un minimo.
Camila si girò vedendo la ragazza piangere, poi la raggiunse abbracciandola.
<Grazie Lolo> disse nell'incavo del suo collo.
Lauren la strinse a sé felice.
<E per cosa piccola mia? È tutto merito vostro. Dopo tutto quello che avete passato, questo dovevate meritarvelo. Dopo così tanti sacrifici, avete trovato l'oro piccola, è solo merito vostro>
Lauren si congratulò ancora con Alejandro, non potendo essere più felice per lui.
Guardato però poi l'orologio, occhi verdi dovette scusarsi e andare via.
<Lauren rimani> chiese Camila.
<Camz, è l'una passata, devo andare>
<Rimani a dormire. Almeno stanotte, puo' vero? Mama? Papa?>
I suoi annuirono e Lauren non se lo fece ripetere due volte, scusandosi ancora per il disturbo.
Poi venne trascinata letteralmente in camera di Camila.
<Lolo, dovevi finire un discorso iniziato in spiaggia>





Spazio me c:
So che non sono molto presente e spero che stia andando meglio con i miei aggiornamenti, non proprio frequenti, ma almeno ci provo dai 😅
Non manca moltissimo alla fine della storia, penso 3 massimo 4 capitoli e spero che la storia vi stia continuando a piacere 🙌
So che vi sarete stufati di aver aspettato forse fin troppo tempo per un mio aggiornamento e per questo volevo scusarmi
Ma vi ringrazio ancora a chi commenta, mette una stellina tenerella ma soprattutto legge.
Davvero, grazie 🌺
Alla prossima 🌺👆🏻

They Don't Know About Us || Camren  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora