《In quale ospedale?》 Si faceva prendere da panico molto spesso. Più che altro si preoccupava sempre e questo lo notò solo in quel momento. In quell'istante che per lei fu la fine. Come mai Lauren era i ospedale? Perché proprio lei? Ha avuto un incidente? Suo nonno è stato troppo severo? Quelle domande continuavano a martellarle in testa. 《Al Mercy Hospital signorina, ma...》 non diede il tempo alla donna di finire la frase che si precipitò fuori dalla villa, cercando un taxi libero. Era lontano quell'ospedale, ma non le interessò per niente. Quando la una macchina color sole si fiondò dentro. 《Mi porti al Mercy Hospital per favore.》il tassista fece cenno con la testa e premette l'acceleratore. L'uomo non proliferò parola con la ragazza e Camila gli fu grata. Non aveva proprio voglia di parlare, voleva solo sapere cosa fosse successo a Lauren. Arrivò in meno di venti minuti. Ringraziò il tassista lo pagò e corse verso l'ospedale. Andò verso uno sportello informazioni libero. 《Scusi, sa per caso in quale stanza si trova Lauren Jauregui?》 Chiese tutto d'un fiato. Per fortuna l'uomo dietro il bancone riuscì a seguirla e controllò sul monitor. 《No mi dispiace. Nessuno che si chiami così.》 Stavolta si fece prendere veramente dalla disperazione. 《Come? Non è possibile mi hanno detto che si trovasse qui.》 Alzò leggermente la voce tremante. 《Mi dispiace, posso sempre provare a chiedere agli altri ospedali.》 Camila sbatté la mano sulla superficie, provando un leggero dolore. 《NO. HANNO DETTO CHE SI TROVA QUI.》 Iniziò ad urlare disperata. 《DITEMI DOV'È LAUREN.》 《Adesso si calmi signorina. O dovrò chiamare la sicurezza.》 《CHE LA CHIAMI PURE. DITEMI DOV'È LAUREN.》 L'uomo chiamò la sicurezza e subito dopo arrivò un uomo ben piazzato sulla quarantina, il quale prese Camila per un braccio, strattonandola verso l'uscita. 《Mi segua per favore.》 Disse l'uomo severo. 《NO MI LASCI. LAUREN È QUI. DITEMI DOVE.》 Cercò di divincolarsi ma sapeva bene che contro di lui non poteva niente. 《Sta disturbando i pazienti. La smetta di urlare.》 Disse il tipo alzando appena la voce. Camila stava quasi per arrendersi quando sentì una voce per lei fin troppo familiare. 《Camila?》 La cubana si girò di scatto vedendola a pochi metri da lei, la ragazza che tanto voleva vedere sana. E infatti era lì. Senza un graffio, in piedi perfettamente cosciente. La mora non riusciva a parlare. 《È con Lei questa ragazza signorina?》 Lauren annuì, così l'uomo la lasciò andare. Camila iniziò a correre verso la grande. 《Camila ma che ci fai...》 non finì la frase che si trovò subito la cubana tra le braccia, sentendola stringersi sempre di più a lei. Nascose il viso nell'incavo del suo collo e Lauren poté sentirla singhiozzare appena. Ricambiò l'abbraccio cercando di calmarla.《C-camz... che cosa è successo?》 Le accarezzò piano la schiena, formando piccoli segni immaginari con i polpastrelli. 《Ero venuta a casa tua. Ma non mi ha aperto Richard e tu non c'eri. Una donna mi ha detto che fossi qui in ospedale e mi sono preoccupata a morte.》 Disse di corsa continuando a singhiozzare silenziosamente. 《Ssssh... è tutto a posto.》 Tenne ancora la piccola stretta e la calmò sussurrandole parole dolci all'orecchio. Quando la mora finalmente si calmò, Lauren si staccò quel tanto che bastasse per vederla negli occhi. Appoggiò la fronte sulla sua. 《Lauren hai gli occhi gonfi.》 Notò anche quanto il viso fosse pallido. 《Vieni. Ti farò vedere per quale motivo sono venuta in ospedale.》 Prese per mano la piccola e la portò al secondo piano dell'edificio. Dopo aver svoltate varie volte sia a destra che sinistra arrivarono davanti una stanza, la numero 527. Entrarono silenziosamente e quando Lauren si spostò dalla visuale della piccola, ella vide Richard su un lettino, in veste bianca tipica degli ospedali, con gli occhi chiusi e attaccato a vari macchinari. Notò quanto fosse pallido e piuttosto magro dall'ultima volta che lo vide. Si mise una mano davanti alla bocca piuttosto scioccata. 《Oh Lauren. Sei tornata. Hai fatto una piccola pausa?》 Una signora dell'età di Richard più o meno si avvicinò. Camila notò anche un'altra ragazza, molto giovane e bella, più grande di lei e Lauren. 《Oh signora O'Connell. Sì grazie.》 La signora fece un sorriso così sincero da riempire il cuore di Camila. 《Chiamami Caroline. Lo sai.》 La grande sorrise appena.《H-ha ragione.》 Si girò verso la piccola. 《Caroline, Jennifer. Lei è Camila Cabello.》 Fece una breve pausa. 《Camila, lei è Caroline, la moglie di Richard e lei è Jennifer. La figlia più piccola.》 Si strinsero calorosamente la mano e Jennifer mostrò lo stesso sorrsiso della madre. 《P-piacere.》 Rispose Camila sorpresa. 《Camila. Richard mi ha parlato di te. E di quanto Lauren sia diventata ancora più solare avendoti conosciuta.》 Lauren si grattò il capo imbarazzata mentre la cubana rideva. 《G-giusto. Camila vieni un attimo fuori. Scusateci.》 Caroline fece un piccolo gesto con il capo. La grande portò Camila appena fuori dalla porta. 《Lauren cos'ha?》 Lauren prese un bel respiro per non scoppiare a piangere davanti a lei. 《Non lo sanno. È sotto osservazione da ieri notte. Caroline ha detto che non riusciva più a respirare e l'hanno dovuto portare d'urgenza in ospedale. Sono venuta a saperlo solo oggi dopo essere tornata a casa.》 Disse con voce tremante. La piccola le accarezzò il braccio. 《Hanno già fatto delle analisi?》 《Sì. Hanno già fatto una TAC. Dobbiamo solo aspettare i risultati.》 Vide Lauren stremata dalla giornata e da tutto questo. 《Lauren stai bene? La tua testa? Da quanto sei qui?》 La vide trattenersi da un pianto. 《La testa? Mi fa male. Come sto? Sto malissimo. Sono qui, poco dopo averti accompagnata al lavoro.》 Ricacciò giù il nodo che aveva in gola. Non voleva piangere all'improvviso. Non così. 《Non sto per niente bene Camz. Se... se fosse qualcosa di grave non riuscirei ad andare avanti. L'unica vera persona che mi capisse in quella villa. L'unico vero amico là dentro. Altro che Paul Jauregui. Richard O'Connell sarebbe il nonno più bravo che si possa avere. Come posso stare bene?! Quando metà della mia vita non sta affatto bene?!》Disse scontrosa. Camila vide una lacrima scendere per la guancia. Gliel'asciugò delicatamente con il pollice. 《H-hai ragione. Scusami.》 Abbracciò ancora Lauren. Non disse niente e non volle dire niente e probabilmente Lauren gliene fu veramente grata. Strinse la piccola a sé, nascondendo il viso tra i suoi capelli, sentendo il suo dolce profumo alla vaniglia. 《Ti prego non abbandonarmi Camz.》 Camila le cinse un po' di più il collo. 《Non lo farò Lolo.》
Tutto per te il capitolo @ILoveLaurenJauregui
Ecco mi sentivo in vena di aggiornare una seconda volta u.u
Ok basta, sono una brutta persona c:
Addio mie piccole fate u.u
E grazie ancora per i commenti e i voti *-*
-A
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They Don't Know About Us || Camren
FanfictionCopertina di @sorbos u.u Carrollton School of the Sacred Heart, la scuola più rinomata e famosa di tutto il mondo, prepara al meglio i migliori studenti per il mondo della musica. Camila Cabello, presidentessa del consiglio studentesco è la ragazza...