Cap. 13

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Lauren era intimorita da suo nonno, ma titubante e indecisa, bussò piano alla porta, sperò quasi che suo nonno non la sentisse. 《Avanti.》Una voce potente ed autoritaria si fece spazio nel silenzio della casa. La grande entrò e chiuse piano la porta, avvicinandosi alla scrivania dell'uomo. Notò quanti fogli avesse da compilare. 《Lauren. Che sorpresa, prego siediti. Cos'hai fatto al labbro?》 《Grazie nonno. Oh niente nonno, sono scivolata.》 Lauren si sedette, ma non parlò. Aspettò suo nonno, per darle il permesso di aprir bocca. Tirò su il viso, potendo guardare la nipote negli occhi. 《Devi fare più attenzione. Mi dovevi dire qualcosa Lauren?》 《Sì. Volevo sapere come mai cedi la scuola a Mendes.》 L'uomo la guardò un pò scioccato. 《Chi te l'ha detto Lauren?》 《Mendes.》 Suo nonno fece un sospiro, poi riprese a parlare. 《Ebbene sì.》 《Perché? Avevi detto di cedere la scuola solo dopo il mio diploma.》 《Invece non ce la faccio. Sono vecchio e non riuscirò più a mantenere questo ritmo.》 Lauren annuì triste. Non voleva, almeno, avrebbe potuto dare la scuola a qualcun'altro. 《Ok.》 Si alzò triste, ma quando arrivò davanti alla porta suo nonno la fermò. 《Ferma lì. Lauren, hai prelevato altri soldi?》Iniziò a sudare freddo. 《N-no.》 《Il tuo conto corrente dice il contrario.》 Si alzò dalla sedia e andò davanti ad un armadio, tirando fuori un bastone piuttosto sottile e corto. 《Lauren, vieni qua.》 Lauren però rimase al suo posto, aveva paura di quel bastone, anche se ormai lo conosceva fin troppo bene. 《Lauren. Ho detto di avvicinarti.》 Piano piano, la ragazza arrivò poco lontana dal nonno. Il nonno non le parlò nemmeno più. Lauren sapeva cosa dovesse fare. Infatti si girò e tolse la maglietta, rimanendo con la schiena scoperta. 《Lauren se continuerai a prelevare soldi, le punizioni aumenteranno. Lo sai?》 Non disse niente. A lei non importava niente delle "bastonate", se davvero potesse definirle così. A lei importava solo il futuro di Camila, la famiglia, il suo futuro e Camila. Lei voleva soltanto il suo bene e se i soldi avessero mai aiutato loro, a lei non importava niente. 《Lo sai Lauren?》 Ripeté il nonno. Il primo colpo sulla schiena o sulle spalle faceva sempre più male in confronto agli altri. Continuò così, fino a quando non ne ebbe abbastanza. Non urlò, non aprì bocca. La parte più dolorosa fu rimettere la maglietta. 《Che ti serva di lezione Lauren. Ora vai.》 Camminò traballante fino alla porta, uscì chiudendola, per appoggiarsi su di essa e respirando. Venne raggiunta da Richard, sapendo benissimo cosa fosse successo. Non solo Normani lo sapeva, ma anche Richard. Quando lo scoprì, volle far partire subito una denuncia, ma niente poteva contro quell'uomo. 《Signorina Lauren. Sta bene?》 《No. Maledizione.》 Imprecò mordendosi il labbro, aprendo il piccolo taglio causatole da Mendes, lasciando che il sangue, scese giù per il mento. 《Non è il momento adatto signorina, ma la signorina Cabello è in camera sua.》 《Cosa?》 Sgranò gli occhi. 《Lo so e mi dispiace per averla fatta entrare. Ma mi ha supplicato.》 Lauren prese due respiri, cercando di calmarsi.《Va bene Richard, non preoccuparti. Adesso vado da lei.》 《Vuole qualcosa per il dolore signorina?》 《No Richard. Vai pure a casa per oggi. Ti ho visto piuttosto stanco.》 Il cameriere la guardò preoccupato. 《Davvero sto bene.》 Annuì lasciando strada alla ragazza. 《Riguardatevi signorina.》 《Anche tu Richard.》 Barcollò ancora fino alla camera. Appoggiò la fronte al legno freddo della porta, prese un bel respiro ed entrò. Vide la piccola in piedi, davanti alla scrivania, mentre guardava una foto di Lauren con la sua famiglia. Vide la piccola sorridere, poi ella si accorse della grande. 《Ehi...》 Sussurrò Lauren. Camila vide il labbro della grande. 《Lauren, cos'hai fatto?》 Si avvicinò alla grande, prendendole il viso tra le mani. 《Niente. Sto bene grazie.》 Lauren le prese le mani, ma non volle spostarsi. Mise la sua fronte su quella della piccola, chiudendo gli occhi. Sentì poco dopo, una piccola pressione sul labbro. Aprì gli occhi, vedendo il pollice della piccola premere dolcemente sul taglio. 《Chi è stato?》 Chiese preoccupata. 《Camz. Davvero non è niente, piuttosto, come mai sei qui?》 《Ti ho vista preoccupata oggi dopo scuola.》 《Ah sì? Non dovevi.》 《Lauren, vuoi sederti? Ti vedo esausta.》 La ragazza annuì, sedendosi piano, sentendo dolore alla schiena. 《Oggi quando uscivamo, non hai aperto bocca. In più, hai guardato male Shawn.》 Lauren strinse le mani. Non gliel'avrebbe sicuramente detto del patto tra loro due, sicuramente se avesse dovuto perdere, se ne sarebbe andata e avrebbe fatto finire la scuola alla piccola per poi ritornare da lei. 《Non stavo bene, per quello l'ho guardato male.》 Rispose fredda. Si alzò quando la più piccola la fermò. L'attirò a sé, sdraiandosi sul letto. Lauren rimase un po' scioccata dalle sue azioni. Voleva davvero farlo? 《C-camz... non penso sia il momento adatto.》 Camila iniziò a baciarle il collo, provocando alla grande dei brividi incontrollabili. Sapeva bemissimo che i baci fossero proibiti.《Con te è sempre il momento adatto.》 Sussurrò la piccola vicino al suo collo. Continuò la sua scia, fino a quando non volle toglierle la maglietta. Lauren si irrigidì un attimo, non solo perché la schiena le doleva da morire, ma perché non voleva far vedere i suoi segni alla piccola. Ma quello venne ad importarle di meno quando Camila le disse che con Lauren, ogni momento era adatto. Questo la fece eccitera come non mai. Così decise di farsi togliere la maglietta dalla piccola. Stavolta lasciò fare alla piccola, lasciò che tutto quello stress e quelle preoccupazioni sparissero dolcemente con i baci di Camila. La mora le tolse il reggiseno, iniziando a giocherellare con i seni della grande, divertendosi a vedere Lauren soffrire. 《C-camz...》 la grande appoggiò i gomiti sul materasso, spostando il viso vicino al suo orecchio, ansimando vicino. Per Camila, sentire il suo respiro irregolare fu una scossa fortissima, creandole brividi su tutto il corpo. Capì di amare dare del piacere a quella ragazza. Amava vederla sottomessa a lei, amava poterla vedere così solo quando Lauren era con lei. E forse amava lei. Forse si era davvero innamorata di Lauren. Quei pensieri, portarono la mano davanti l'intimità della grande. Le tolse lentamente i pantaloni, continuando a stuzzicarle il seno. Per Lauren quei gesti stavano diventando, dolci ma anche strazianti agonie. Si rilassò completamente, lasciando scappare qualche gemito dalla bocca. 《Cristo Camz... è straziante.》 Camila capì subito quanto Lauren volesse arrivare fino in fondo, così decisero di togliere velocemente gli ultimi indumenti, rimanendo nude. Camila continuò il suo percorso con la mano, facendo piccoli movimenti sulla natura della grande, facendola gemere più sonoramente. La mora non sapeva bene come si facesse, ma sentendo la grande gemere così, capì quanto dovesse piacerle. Così continuò, finendo poi per infilare un dito nella natura della grande. Sentì il fiato di Lauren spezzarsi. 《L-lauren, stai bene?》 Lauren cercó di riprendere il respiro poi annuì. 《Tranquilla.》 La piccola iniziò a muovere il dito, riuscendo ad infilarne un secondo. Lauren non ce la fece più e dopo vari movimenti delle dita, venne urlando il nome della piccola. La grande si accasciò sulla piccola esausta, cercando di riprendere a respirare regolarmente. 《Cazzo Camz... mi hai... spiazzata.》 Disse tra un respiro e l'altro. Camila sorrise soddisfatta. 《Anch'io mi sono sorpresa.》 Disse accarezzandole i capelli. Lauren ripresasi, si alzò guardandola negli occhi. 《È il momento di ripagarti.》 《Cosa? N-no...》 non fece finire la frase della piccola, che Lauren arrivò subito davanti alla natura della piccola. Sentendola bagnata sorrise. Si avvicinò al suo orecchio. 《Non pensavo di poterti fare un effetto del genere.》 Disse con voce dannatamente sexy. Camila mise le mani sulla sua schiena della grande, infilzando le unghie nella carne, lasciando piccoli segni. Se prima la schiena facesse male, ora Lauren non sapeva quale parola utilizzare per definire il suo dolore. Lasciò perdere per un attimo il dolore e si concentrò sulla piccola, iniziando a giocare con il suo clitoride. Sentì Camila contorcersi impaziente sotto di lei, pregandola con gli occhi di fare in fretta. Lauren l'accontentò e piano infilò un dito in lei. La cubana strinse ancora di più la presa sulla schiena della grande, facendo gemere Lauren dal dolore. 《Camila dimmi se dovessi farti male.》 La piccola chiuse gli occhi e nascose il viso nell'incavo del collo della grande, ansimandole sul petto. Lauren continuò ad andare avanti con il dito, lasciando anche lei, lo spazio per un secondo. Inziò anche lei a muovere piano, poi sempre più veloce. Camila gemette sempre di più e venne poco dopo. Si buttò sul materasso esausta, seguita poi da Lauren. 《Camz. Resta a dormire da me stanotte.》 Camila cercò di riprendersi. 《Devo... lavorare... Lolo.》 《Chiamerò dicendo che non vai.》 Camila la guardò insicura. 《Ti prego.》 Supplicò. La mora la guardò profondamente in quegli occhi verdissimi. Si perse in lei ricordando ogni minimo movimento di essi. Guardando quanto stessero supplicando per far restare Camila. 《Va bene Lauren.》 Lauren le baciò una guancia ringraziandola. Si fece piuttosto tardi, così decisero di andare a dormire.

They Don't Know About Us || Camren  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora