Cap. 14

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Camila dormì tranquilla. Non abbracciata a Lauren e tantomeno addosso a lei, dormirono insieme tranquillamente. Quella mattina però, la piccola si svegliò prima della grande e quando aprì gli occhi, vide il volto rilassato di Lauren. Era così bella quando la vedeva ogni giorno a scuola e adesso vederla tranquilla senza preoccupazioni la rendeva ancora più bella agli occhi della cubana. Abbassò appena lo sguardo notando la ragazza nuda. Così ricordò tutto quello che successe la sera prima. E sì, le era piaciuto da matti. Forse stava iniziando a nutrire seri sentimenti per Lauren. Venne riportata alla realtà quando qualcuno bussò alla porta. Vide la nera muoversi, con il viso imbronciato, così Camila decise di alzarsi ed andare ad aprire al posto suo. Cercò i primi vestiti che vide e cercò di coprirsi come meglio poté, poi andò ad aprire. Vide il viso simpatico di Richard. 《Oh. Mi scusi signorina Camila. Non pensavo aveste dormito qua.》 Esclamò sorpreso l'uomo. 《Non preoccuparti Richard. Anzi scusami tu per la mia intrusione.》 Disse la cubana sorridendogli. Le piaceva Richard. Era sempre molto cordiale e gentile. 《Accidenti. Ma dove ho lasciato le buone maniere?! Buongiorno signorina Camila. Ha dormito bene? Lei non disturba mai.》 Chiese, facendo ridere la piccola. 《Benissimo Richard grazie. E tu?》 《Benissimo signorina. Ah prima che mi dimentichi. Ha chiamato la sua famiglia? Sa, non vorrei mai che si preoccupassero.》 Camila sbiancò. Effettivamente non l'aveva fatto, anzi non si era proprio fatta sentire. 《Devo chiamarli.》 《Ha un telefono signorina?》 La mora annuì, andando in camera a rovistare tra i suoi oggetti personali prendendo poi il cellulare. Digitò dei numeri poi, appoggiò il telefono all'orecchio. Ci fu qualche minuto di silenzio. 《Camila? Mio dio stai bene? Dove sei? La voce di sua madre dovette farle allontanare la cornetta talmente tanto urlò. 《Sì mamma scusami. Ma ieri sera ho fatto tardi e non sono riuscita ad avvisarvi e così sono andata a dormire a casa di Ally.》 Disse Camila pentita. Non voleva mentire e di certo non poteva dirle di aver avuto una notte movimentata con la nipote del preside della scuola che frequentava. 《L'importante è che tu stia bene Mila. Sua madre tirò un sospiro di sollievo. 《Sì mamma. E scusami. Cercherò di avvisare la prossima volta. Scusa ma ora devo andare.》 《Camila oggi è domenica. Torni a casa? Camila cercò di rispondere in fretta. 《Non penso mamma. Devo iniziare a prepararmi per i "The Last Moment".》 《Va bene. Ma non stancarti ok? Ti voglio bene. 《Anch'io mamma. Ciao.》 Posò il telefono sulla scrivania e tirò un sospiro di sollievo. 《Accidenti.》 Bisbigliò la piccola. 《Ehm... signorina Camila. Mi spiace doverla disturbare ancora, ma ho portato una pomata e degli antidolorifici per la signorina Lauren.》 Camila lo guardò confusa. 《Oh, giusto. Penso che Lei sia all'oscuro di tutto.》 La mora continuò ancora a guardarlo non sapendo di cosa stesse parlando. Richard però non riuscì a rispondere perché un attacco di tosse violenta lo assalì. 《Richard, stai bene?》 Chiese la piccola preoccupata. 《Oh sì sì. Non si preoccupi. Sa com'è, i malanni di stagione.》 Camila però annuì ancora poco convinta. 《Come Le dicevo, il signor Jauregui non è la persona che tutti pensano.》 《Non ti seguo Richard.》 Richard posò il sacchetto contenente le medicine sulla scrivania, poi continuò a parlare. 《Forse è meglio se sia la signorina Lauren a raccontarglielo. Potrebbe essere così gentile da spalmarle questa pomata sulla schiena?》 《Sì certo.》 Richard fece un inchino in segno di gratitudine. 《Grazie signorina Camila. Abbiate una buona giornata.》 《Anche tu Richard.》 Quando l'uomo uscì dalla stanza, abbassò lo sguardo sulla scatola. Era una pomata contro i dolori. Ricordò le parole di Richard. 'Sulla schiena'. Si avvicinò al letto, dove vide Lauren ancora profondamente assopita, ma stavolta a pancia in giù. Vide così la sua schiena. Era piena di segni e lividi abbastanza evidenti. Si mise una mano sulla bocca, scioccata. Si sedette sul letto, cercando di non svegliare la grande. Passò la mano delicatamente sulla sua schiena, toccando ogni segno. Sentì Lauren mugolare appena. Tolse la mano di scatto, vedendo poi la nera girarsi e aprire gli occhi. Lauren mise a fuoco, svegliandosi con una meravigliosa vista. La piccola la stava guardando, anche se il suo sguardo non era felice. Sembrava quasi preoccupato. 《Buongiorno Camz. Qualcosa non va?》 Chiese con la bocca ancora impastata. Camila lasciò la storiella del buongiorno e andò al sodo.《Lolo, chi è stato?》 Chiese Camila. 《Ancora con la storia del labbro? Ti ho detto niente.》 Rispose la grande tirandosi su e lasciando scappare un altro mugolo di dolore per via della schiena. 《Non intendo il labbro. Intendo la tua schiena. È completamente piena di segni e lividi.》 Lauren sgranò gli occhi. Imprecò tra sé, maledicendosi di non essere stata più attenta. 《Merda...》 Imprecò di nuovo. 《Lolo.》 Disse decise la mora. Voleva davvero sapere chi fosse stato. 《Non posso dirtelo Camila.》 La mora si mise vicino a Lauren guardandola poi negli occhi. 《Perché? Perché pensi che lo vada a raccontare in giro? Pensi che possa tenerti in pugno? Magari inventarmi storie?》 Lauren prese il suo viso tra le mane e appoggiò la fronte su quella di Camila. 《No... perché voglio proteggerti.》 Rispose quasi in un sussurro. 《Proteggermi? Da chi?》 Chiese preoccupata. 《Ti prego... non fare altre domande.》 《Ma io voglio sapere Lolo. Chi ti sta facendo questo?》 La grande sentì le mani bagnate e quando riaprì gli occhi vide Camila piangere. 《No... no Camz... è tutto a posto.》 《Allora... se tutto è a posto... dimmi chi è stato.》 Disse tra un singhiozzo e l'altro. Lauren la tirò a sé abbracciandola e coccolandola. Continuò a passare lentamente la sua mano sul braccio della piccola. Quando la sentì più tranquilla iniziò a parlare, raccontandole di suo nonno, di quanto fosse autoritario e quanto esigesse il meglio da sua nipote, del suo segreto verso suo nonno, ma soprattutto di quanto dovesse combattere ogni volta per tenere nascosto tutto quanto. Camila tenne la testa appoggiata al petto della grande, assorbendo informazione su informazione, parola su parola, sentendo una rabbia crescere man mano che la nera continuasse a raccontare. Quando finalmente Lauren si aprì completamente con la piccola, sentì un peso in meno. 《Lolo...》 《dimmi Camz.》 Si alzò appoggiandosi sui gomiti potendo guardare la grande negli occhi. 《Sei davvero coraggiosa.》 A Lauren scappò un piccolo sorriso. 《Dici? Io invece mi sento sconfitta ogni volta.》 《Richard ha portato degli antidolorifici.》 《Oh che gentile. Ma non serviva.》 《Lolo... mi prometti di stare più attenta?》 La grande le sorrise. Quei sorrisi sinceri. 《Te lo prometto.》 Poi tornò seria un attimo. 《A proposito cosa ti serviva ieri? Sei venuta a casa mia per un motivo no?》 La mora si alzò di scatto. 《Hai ragione. Fra poco più di due mesi, ci sarà il "The Last Moment" e dobbiamo iniziare ad esercitarci.》 《Hai ragione. Quando hai tempo tu?》 《Ecco, Jerry di solito mi da il sabato e la domenica liberi.》 《Allora il sabato e la domenica starai da me. Va bene?》 Camila annuì. Poi si soffermò guardando Lauren profondamente negli occhi. La grande se ne accorse e sorrise. 《Qualcosa non va?》 La cubana scosse la testa. 《Solo, vorrei poterti baciare...》 fu un sussurro appena percettibile. La piccola cubana non voleva che lo sentisse, ma la sua voce fu abbastanza alta da far sentire Lauren. Lauren cercó di fretta qualcosa da mettere addosso, poi si alzò raggiungendo la piccola. Intrecciò le sue mani tra quelle della piccola dandole un bacio sulla fronte. 《Vieni, andiamo nello studio ad esercitarci.》

They Don't Know About Us || Camren  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora