Cap. 5

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《Prego accomodati.》 Da quando erano arrivate a casa di Lauren, Camila non fece altro che guardarsi da tutte le parti, osservando il lusso che casa sua offriva. Dalla scalinata enorme subito all'entrata del portone, alle colonne in marmo e persino i camerieri, insieme ai cuochi e le donne delle pulizie. Camila si sedette sul divano in camera di Lauren. Solo la stanza era grande quanto il piano terra di casa sua. Aveva un letto matrmoniale e due divanetti comodi completi con un tavolino in mezzo. La grande raggiunse Camila, sedendosi sull'altro divano per poterla guardare negli occhi. 《Come mai mi hai invitata a casa tua?》 Lauren stava per rispondere quando qualcuno bussò alla porta ed entrò. Si affacciò un uomo piuttosto anziano, con un completo elegantissimo. Portava un paio di occhiali sottili e un fazzoletto nel taschino della giacca. I capelli color grigio erano in perfetto ordine. Aveva in mano un vassoio con delle tazze e una teiera in porcellana rifinita, con talmente tanti ghirigori, da far venire un giramento di testa alla piccola. 《Oh... mi scusi signorina Jauregui. Pensavo foste sola.》 Lauren sorrise. 《Non ti preoccupare Richard. E poi, quante volte ti ho detto di chiamarmi Lauren? Non devi essere così formale con me.》 Rispose alzandosi e andando verso di lui. Prese il vassoio e lo portò sul tavolino. 《Lo sa che seguo solo l'etichetta. E darle del Lei è mio dovere.》 《Questo perché lo dice mio nonno. Non preoccuparti Richard. Dammi pure del tu e chiamami Lauren. L'uomo fece un lieve inchino. 《Come desidera signorina Lauren.》 La grande rise di gusto. 《Richard, voglio presentarti Camila Cabello. Camila lui è Richard. Il cameriere affidatomi.》 Richard fece di nuovo un lieve inchino. 《Piacere signorina Cabello.》 La ragazza sorrise un pò imbarazzata. 《Mi dia pure del tu anche a me e mi chiami Camila.》 Sorrise di nuovo. Il servitore annuì piano poi si congedò. Lauren si risedette accavallando le gambe. 《Un pò di tè?》 《Grazie. Hai un servitore?》 Chiese la piccola indicando la porta da dove uscì l'uomo. 《Oh... lui non è il mio servitore. Lui è mio amico. Mi conosce da quando sono nata, lavora da più di trent'anni in questa casa. Zucchero?》 《No grazie va bene così.》 La grande passò la tazza a Camila. "È mio amico.." allora tutti i ricchi non pensavano solo ai soldi e alla carriera, potevano provare dei sentimenti. Bevve un sorso di tè. Si sbalordì da quanto buono potesse essere. Sicuramente un tè molto costoso. 《R-ritornando alla domanda di prima..》 Continuò la piccola. 《Primo, volevo conoscerti meglio. Ci conosciamo di vista e sappiamo tutto su di noi, però non quello che ci piace o meno...》 la piccola annuì incitandola ad andare avanti e lì vide Lauren cambiare sguardo. Divenne più duro e serio. 《Volevo farti una piccola introduzione, del dove faremo sesso e come sa...》 《Aspetta, aspetta un momento.》 Camila mosse la mano in avanti. 《Sesso? Non si chiama fare l'amore?》 Chiese confusa. 《Il nostro sarà solo un rapporto sessuale, non uno romantico. Il che implica, niente baci e niente coccole.》 Camila si sentì ancora più confusa di prima. 《Allora qual è la differenza tra sesso e fare l'amore?》 Non riuscendo più a tenere la tazza in mano, per il leggero tremolio formatosi nelle mani, l'appoggiò sul tavolino. Continuò a guardare i suoi occhi verdi. Erano accesi, di un fuoco talmente passionale e voglioso da far paura alla piccola. 《Non importa questo. Voglio solo che tu venga una volta a settimana a casa mia.》 La ragazza annuì poco convinta. Ancora si stava chiedendo come tutto questo le fosse capitato. "Già. Il lavoro" Pensò. 《Perché niente baci? Di solito ci si bacia.》La grande sorrise appena e alzandosi si mise esattamente davanti alla piccola, piegandosi in avanti, in modo che il suo viso fosse all'altezza del suo. La piccola abbassò appena lo sguardo e intravide la scollatura della grande. Quel poco che vide, fu abbastanza da provocarle il respiro affannoso e una leggera sensazione nel basso ventre. 《Perché i baci si danno solo alla persona che si ama veramente. Le coccole le si fanno per vedere felice la persona amata e perché la persona che si ama, ti fa battere il cuore ogni volta che la vedi, ti fa sorridere ogni qualvolta tu la veda felice, ti fa sentire triste per ogni lacrima che versa, ma soprattutto... quando pensi a lei, non c'è nient'altro al di fuori di lei e la tua mente è composta solo da codesta.》 La guardò con lo sguardo più profondo mai visto dalla piccola, rendendola nuda davanti a lei. Quelle parole la colpirono davvero tanto. Possibile che Lauren si fosse già innamorata? E se non fosse stato un amore corrisposto il suo? Per questo diceva quelle cose? L'unica cosa che disse la grande, furono tutti i sintomi che Camila sentiva da quando aveva iniziato a parlare a Lauren. Le mise una mano sulla guancia, accarezzando la sua pelle delicata e candida. La mora chiuse gli occhi a quel gesto e sentì la guancia andarle a fuoco e un piccolo piacere formarsi di nuovo lì, nel basso ventre. Aprì subito gli occhi e in quel momento vide Lauren appena ad un paio di centimetri dal suo volto, sentendo il suo respiro caldo sulla bocca. Le labbra si stavano quasi sfiorando. 《I-io dovrei andare a lavorare..》 disse scostandosi un attimo. 《S-sì certo.》 Si alzò imbarazzata e portò a Camila la sua cartella e tutto l'occorrente. 《Ti accompagno.》 《Grazie.》 Si incamminarono facendo qualche chiacchera, tralasciando quel piccolo particolare successo poco prima. 《Quindi casa tua...》 《non è casa mia.》 Sospirò triste Lauren. 《È casa di mio nonno. Vedi, abito con lui da quando ho iniziato il liceo.》 Camila l'osservò un pò sorpresa. 《E i tuoi genitori?》 《I miei genitori sono medici di fama mondiale. Sono sempre in giro ad aiutare la gente più bisognosa.》 《Cavolo. E fratelli ne hai?》 Annuì sorridendo. 《Sì. Sono i miei polletti. Un fratellino e una sorellina, si chiamano Chris e Taylor.》 《E cosa fanno loro?》 《Loro vogliono seguire le orme dei miei. Girano un pò per il mondo insieme a loro e per il resto frequentano una scuola privata a Los Angeles.》 《Da soli? Non è troppo rischioso così lontani?》 《No.. abbiamo degli zii lì e vengono ospitati senza problemi.》 Sorrise guardando la piccola. Per Lauren era davvero un sogno poter camminare a fianco di Camila. La mora si sentiva come ad un primo appuntamento, sentiva il cuore battere a mille e le guance in fiamme. 《E tu invece?》 Chiese Lauren. 《Io cosa?》 Dissr Camila scattando sull'attenti. 《Hai fratelli o sorelle?》 《Sì. È il mio angelo.》 Accennò un sorriso pensando alla piccola Sofia. Non avrebbe mai potuto chiedere di meglio se non una sorellina come la piccolina. 《Si chiama Sofia. Ha sette anni.》 Lauren guardò Camila con quel sorriso sul volto, non era bella, era una dea scesa in terra. 《Sei bellissima...》 Sussurrò Lauren, quasi lo volesse dire per sé stessa, senza farlo sentire alla piccola, il quale risultò inutile perché la sentì. 《Cosa?》 《Oh niente niente.》 Fu l'ultimo commento perché arrivarono al bar. 《Grazie per la compagnia di oggi.》 Lauren tirò fuori una sigaretta, ma prima di accenderla finì di parlare con la piccola. 《È stato un piacere.》 Sorrise lasciandola a bocca aperta. Quello fu il colpo decisivo per la mora. La sensazione del basso ventre si accese di più e la gola si seccò completamente. Camila si avvicinò al suo orecchio. 《Va bene domani?》 Lauren strinse appena la sigaretta tra i denti. 《I-io....》 《allora è deciso.》sorrise soddisfatta la cubana. 《A proposito... non fumare. Ti rovina la salute.》 Lasciò un dolce bacio sulla guancia della grande ed entrò nel bar.

They Don't Know About Us || Camren  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora