Cap. 16

6.1K 300 13
                                    

Si era stufata. Ne aveva veramente le tasche piene di essere trattata da detenuta in un carcere o da bambina. Ormai aveva diciannove anni e poteva benissimo cavarsela da sola. Ma quello che veramente fece imbestialire Lauren, fu come suo nonno parlò di Camila. Arrivò con foga davanti alla porta dello studio, non bussò neanche ed entrò. 《Le buone maniere Lauren.》 La ragazza chiuse la porta e rimase in piedi, mantenendo una certa distanza dalla sua scrivania. "Al diavolo le tue buone maniere." Pensò. 《Lauren. Avevo detto due minuti.》 《Hai ragione.》 《Allora cosa ti ha spinta a non venire qua?》 Lo guardò con disprezzo. 《Per quella ragazza?》 Non rispose. Sarebbe sicuramente esplosa, se mai avesse detto una parola in più sulla sua amata, avrebbe dato di matto. Lasciò che suo nonno finisse di parlare. 《E poi. Con Cabello. Non metto in dubbio che sia una ragazza bravissima, con la testa sulle spalle e sempre pronta a lavorare.》 Alzò lo sguardo dalle sue scartoffie. 《Quella ragazza non canta da sola. E potrebbe rovinarsi per questo difetto.》Aveva ragione. Però Camila poteva sicuramente passare questa sua paura di esibirsi da sola. E l'avrebbe fatto con il suo aiuto. 《Non mi interessa. Posso aiutarla a superare questa paura e di certo non sarai tu ad impedirmelo con le tue accuse poco convincenti.》 Stavolta non avrebbe più fatto la vittima, ora che avesse messo di mezzo anche Camila. Suo nonno sbatté le mani sulla superficie di legno, facendo sussultare appena Lauren. 《DA QUANDO RISPONDI COSÌ A TUO NONNO?!》 Si schiarì un attimo la voce cercando di sembrare più calmo. 《Non permetto a nessuno di rispondermi così. Soprattutto da una ragazzina come te. Rongrazia solo che non abbia già cacciato quella ragazza fuori da scuola. Dopo il "The Last Moment" ti converrà non parlarle più sono stato chiaro?》 Sibilò minaccioso. Lauren si avvicinò alla scrivania ancora più arrabbiata. 《Non mi dire quello che devo fare. Non dirmi con CHI fare COSA. Ma soprattutto, sono le mie decisioni, è il mio corpo, la mia mente e la MIA VITA.》 Rispose a tono. Fu come il pugno di Shawn, ma fu uno schiaffo. Veloce, preciso e molto doloroso. Durante il contatto, Lauren indietreggiò e con lo scatto fatto, si morse il labbro aprendo di ancora il taglietto, sul labbro. Anche di quello ne aveva le tasche piene. Continuava ad aprirsi. 《Avrai la tua punizione Lauren.》 Prese una piccola striscia di cuoio dal cassetto e la tirò sull'addome di Lauren, mozzandole il fiato. "Ma che diavolo ha? Una stanza delle torture nel suo studio. Cazzo." Si mise una mano sull'addome, sentendo ancora il bruciore del colpo. 《Vattene Lauren. E pensa a quello che è successo oggi.》 Lauren si avviò verso la porta, ma venne fermata di nuovo. 《Ti ho vista mentre la tenevi per mano. Spero per te non sia quello che penso.》

...

Camila vide i dati inviati dai ragazzi, proiettarsi sullo schermo. Cliccò sulla base della canzone, la quale partì. Era davvero bella. Sembrava triste, quasi come se il mondo fosse contro due persone innamorate. Guardò poi le strofe e quel poco che lesse, le fecero salire le lacrime agli occhi. Era davvero stupenda. Iniziò a scrivere, ma non riusciva a concentrarsi. Lauren e suo nonno continuavano a comparire nella sua mente. Aveva paura che suo nonno potesse farle ancora del male. Finì appena di formulare quei pensieri, quando sentì la porta aprirsi e vedere Lauren comparire. 《Lauren.》 Si fiondò sulla grande, buttandosi tra le sue braccia. La grande cercò di trattenere un mugolo di dolore. 《L-lauren.》 Alzò lo sguardo, per vedere come stesse e vide i suoi occhi completamente spenti. Il suo verde era opaco. 《Sto bene.》 La mora mise una mano sulla sua guancia, pulendo il sangue sul labbro con il polpastrello. 《Cosa ti ha fatto?》 《Niente... mi ha solo ripresa.》 Cercò di rispondere vagamente, ma sapeva benissimo che Camila non si sarebbe arresa. Quindi non le tenne nascosto niente e disse della striscia di cuoio. 《O mio dio Lauren. Dobbiamo dirlo a qualcuno.》 Lauren scosse la testa. 《Se lo facessimo sarebbe la fine.》 《Posso vedere?》 Lauren si sedette sul divanetto della sala, chiudendo gli occhi, scuotendo di nuovo la testa. 《Lascia stare. Piuttosto. Hai guardato la canzone?》 Camila annuì e allungò un foglio alla grande. Lauren lesse quel poco che Camila aggiunse. 《È bellissima.》 《Lauren...》 la nera alzò lo sguardo verso la piccola. 《Lo so che non ti piace tornare sull'argomento. Ma ti prego fammi vedere.》 Lauren, vide Camila implorante, così si arrese. Prese la cubana per mano. 《Vieni con me.》 Uscirono dalla stanza e Lauren la portò in un'altra stanza. 《Dove siamo?》 《Siamo nello spogliatoio, se così lo si puo' chiamare della piscina di casa.》 《Ma... ma...》 "piscina? In casa? Ma quanto sono ricchi?" Pensò la piccola.《questa è la sorpresa di cui ti avevo parlato prima. Il costume te lo do io. Tranquilla.》 Passò un costume alla piccola, che guardò un po' preoccupata. Lauren notò il suo sconforto. 《Qualcosa non va? Ti puoi cambiare nella cabina lì in fondo.》 La piccola formò appena un sorriso e andò a cambiarsi. Il fatto non era per cambiarsi, anzi, era anche per quello. Ma il problema più grande fu che Camila non sapesse nuotare. Ci diede poco peso e si cambiò. Lauren le diede un costume nero, semplice. Si chiese come mai Lauren volesse fare un bagno. Quando finì di cambiarsi, uscì e vide Lauren pronta ad aspettarla. La grande alzò lo sguardo, arrossendo come non mai. Sapeva che Camila fosse bellissima e anche se pur avendola vista, come madre natura l'avesse creata, si imbarazzò vedendola in costume. Lo stesso effetto fu per la cubana. Però anche un misto di preoccupazione comparve quando vide il segno sull'addome. Si avvicinò alla ragazza, tanto da essere vicinissima a lei. Toccò delicatamente il segno sul suo corpo. 《Da quanto?》 Lauren l'osservò confusa. 《Da quanto tempo lo fa?》 《Da quando ero piccola.》 Alzò il polso destro, indicando la cicatrice. 《Vedi? Questa me l'ha fatta quando avevo nove anni. Mi legò al letto e per liberarmi mi tagliai. Questo è il premio.》 Disse sorridendo amaramente. 《Lauren...》 fu un sussurro. La grande le alzò il mento con il pollice. 《Non preoccuparti. Non servirebbe a niente dirlo a qualcuno. Hai visto no? Persino Richard lo sa.》 《I tuoi lo sanno?》 Chiese. 《No. Solo Richard e Normani. E... e adesso tu.》 Camila sentì gli occhi inumidirsi. Non voleva piangere. Lauren se ne accorse, così porto la piccola davanti al bordo della vasca. Qui la piccola si scordò completamente del suo problema e non volle nemmeno dirlo a Lauren. Così alzò lo sguardo verso la grande. 《Il primo tuffo spetta a te.》 "Ok forse sarà meglio dirglielo." 《Ehmm. Ecco... io veramente... non so nuotare...》 《Come no?!》 Lauren rise appena. 《Ma dai. Mi prendi in giro. Coraggio tuffati.》 La spinse quel poco che servisse per farla cadere in acqua, sentendo la piccola urlare. All'inizio rise e lo trovò divertente. Poi però, Camila non tornò più a galla. 《Camz...》 chiamò appena Lauren. Notò con terrore che non fu uno scherzo.
《CAMILA.》

TANTI, TANTI AUGURI PATATINA MIA 😍😍😍 ma quanto bellizzima è? Ok basta potrei stare ore e ore a parlare solo di Camila e di quanto la ami c: Sì, amo Camila, infatti l'ho fatta cadere in acqua c: sono cattiva sì sì :c-A

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

TANTI, TANTI AUGURI PATATINA MIA 😍😍😍 ma quanto bellizzima è? Ok basta potrei stare ore e ore a parlare solo di Camila e di quanto la ami c:
Sì, amo Camila, infatti l'ho fatta cadere in acqua c: sono cattiva sì sì :c
-A

They Don't Know About Us || Camren  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora