kiss me under the stars [✅]

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- Lily!- James la raggiunse in un corridoio sventolando la mano.
Lily era felice di vederlo ma aveva una grande voglia di urlargli in faccia che era uno stronzo e chi più ne ha più ne metta.

- Cosa c' è?- chiese lei.

- Io...-.

- James, amore, ci accompagni a colazione?- tre ragazze del sesto di Serpeverde attorniarono il ragazzo.

- Ragazze, non ora- disse James cercando di staccarle fissando Lily come per scusarsi.

- Non importa, accompagnale, io vado prima a lezione, non ho fame - disse Lily e lo superò.

- Lily - disse James quasi supplichevole.
Lily aveva voglia di sotterrarsi, e senza nemmeno accorgersene tirò un pugno ad un muro. Dei primini sobbalzarono e lei li guardò truce mentre quelli se ne scappavano spaventati, erano lí da poco ma se c' era una cosa che avevano imparato in pochi mesi era: mai parlare con Lily Evans quando è arrabbiata.

- Non è andata bene?- Lily si voltó e vide Dorea che la guardava appoggiata ad una porta.

- È sempre contornato da quelle tre oche, sento come se non ci tenesse a me-.
Dorea sospirò e le tirò su il mento.

- Tiene molto a te, è solo che non sa come dimostrartelo e sai cosa succede quando ti metti in testa una cosa; la sfortuna decide di prenderti di mira-.

- Forse ma... Non so come fare, ho paura che si innamori di un' altra, in fondo guardami, io non sono perfetta -.

- A James non piace la perfezione, non fa altro che ripetere che una ragazza deve essere come l' arte: non deve essere perfetta, deve piacere-.

- Lo dice James?-.

- Sì, e poi parla di te come se fossi l' opera d' arte più bella in questo mondo, ha preso da me, Charlus non è stato mai molto poetico-.
Lily sorrise. Probabilmente se James avesse saputo di cosa sua madre le stava dicendo avrebbe deciso di fare carte false e cambiare continente per scappare all'imbarazzo.

- Lily...- James arrivò ansimando poggiando le mani sulle ginocchia. Si lasciò scivolare con le spalle al muro e ci posò la testa sfinito dalla corsa.

- Io vado - disse Dorea, fece un occhiolino complice a Lily e poi scomparve.

- Cosa?-  chiese Lily.

- Evans, voglio farmi perdonare- frugó nella borsa e ne cacciò un mazzo di gigli bianchi spruzzati di arancione.

- Da dove li hai tirati fuori?- chiese Lily senza fiato prendendo i fiori che James le porgeva.
La rossa ricordó: scommetto sui gigli, conosceva bene suo figlio.
James scattó in piedi e le afferrò le mani.

- Lily io...- cominciò lui.

- Shhhh - Lily si lasciò scappare un sorriso - me lo dici stasera sotto le stelle - gli fece l' occhiolino e si allontanò euforica.

Quella sera le sue amiche erano in completa agitazione.

- Ragazze, non mi devo sposare, anzi, non so nemmeno che  faremo- disse Lily facendo fermare tutte che correvano su e giù per la stanza provocandogli giramenti di testa.
Marlene fece un sorriso malizioso.

- Lene, non ti far venire strane idee - la ammonì Lily portando le braccia al petto.

- Cosa? Vuoi dire che stanotte non fate l' amore?- chiese lei fingendosi delusa.

- Lene!- la riprese Lily arrossendo vistosamente.

- E dai che so che ti piacerebbe - disse l' amica allungandole delle gomitate amichevoli nelle costole.

- Lily, tanto prima o poi è ora per tutti-.

- Alice, porco Salazar, mi meraviglio di te- Alice era stata sempre la più tranquilla e la più casta e sentirla dire una cosa come quella sorprese non solo lei.

- Avrai la prima volta con Potter?- Emmeline uscì dal bagno con i capelli bagnati, un asciugamano che copriva le nudità e un sorriso che andava da orecchio ad orecchio.

- Ragazze, con Potter non ci faccio proprio niente - disse Lily.

- Okay, mentre tu vai a " non far niente " con Potter, noi organizziamo il matrimonio - disse Marlene.

- Marlene, te lo dico con l' amore di una sorella: vaffaculo - afferrò un giubbettino di jeans ed uscì.
Lily vagó per il castello con il cuore che scalpitava contro le costole, aveva ronda quella sera e quindi era autorizzata a star fuori.
Trovó James appoggiato alla ringhiera della terrazza che dava sul parco dalla Torre di Astronomia.

- James- disse avanzando timidamente.
James si voltò e sorrise.

- Anche a te le amiche hanno fatto la tiritera della serie " quanto sfornerete tanti piccoli Potter"?- chiese James sorridendo .

- No, le mie sono lente con l' organizzazione delle nozze - James rise.

- Sirius ha già deciso che daremo alla luce due gemelli - stavolta fu il turno di Lily di ridere.
James la guardó e pensò che era la cosa più bella del mondo vederla sorridere.
Dopo quella calò un leggero velo d'imbarazzo ma Lily si schiarì la gola continuando.

- Adesso torniamo a noi però - disse  poggiando la sua fronte su quella del moro.
James intrecció le dita con quelle della ragazza.

- Lily Evans io... Ti amo - disse James con lo sguardo basso.

- Sai che cosa dice sempre mia madre?-.

- Cosa?-.

- Trasforma le belle parole in fatti - disse Lily accarezzandogli una guancia.

- Posso baciarti?-.

- Potter, credevo che di ragazze ne avessi avute a bizzeffe, queste cose non si chiedono, quando hai voglia di fare qualcosa fal... - Lily non fece in tempo a finire che James la stava baciando affondandole una mano nei capelli.
Il ragazzo le fermò i polsi al muro e prese a baciarla sul collo.

- Ce l' ho fatta alla fine - sussurró James all' orecchio di Lily provocandole brividi piacevoli lungo la schiena

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- Ce l' ho fatta alla fine - sussurró James all' orecchio di Lily provocandole brividi piacevoli lungo la schiena.
Lily lo ritiro a sé.
Dopo il bacio si soffermarono a guardare la mezzaluna e le stelle.
Lily le guardava e James guardava lei e pensò a quanto fosse stato fortunato a trovarla e ora era sua, sì, Lily Evans, la dolce, mansueta, psicopatica, dolcissima, coraggiosa, diligente Lily Evans era sua e nulla gliel' avrebbe portata via, nessuno l' avrebbe toccata finché ci sarebbe stato lui a proteggerla, non l' avrebbe tradita  e cosa più importante l' avrebbe porotetta,.
James spostò la sua mano su quella di Lily, lei abbassò lo sguardo e poi fissò James sorridendo.

- Sai che non sarò mai quella ragazza con cui ti vanterai con gli amici?- chiese lei sottovoce.

- Infatti non mi vanteró con gli amici, mi vanteró con tutto il mondo, Lily Evans, non pensare mai che tu non sia abbastanza, tu sei abbastanza, anzi, sei troppo forse, per uno come me -.

I Malandrini e il morso del vampiro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora