failed plan

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-Allora, ecco il piano: James e Lily entrano dai sotteanei con il mantello dell' invisibilità e recuperano il medaglione mentre io e Remus facciamo da diversivo per i Mangiamorte e Emmeline,Marlene e Peter staranno sul posto di fuga per assicurarsi che vada tutto bene- Disse Sirius scrutando la tetra casa da dietro un cespuglio non distante dal cancello.

- Scusa? Non ti lascerò scannare vivo da un orda di Mangiamorte! - disse Marlene incrociando le braccia.
Emmeline guardò Remus e quest' ultimo intercettò il suo sguardo.

- Non mi succederà niente, promesso - disse lui scansando le il ciuffo biondo dagli occhi azzurri.
Lei lo guardò poco convinta.

- Se solo ti azzardi a morire...- cominciò lei.

- Mi ammazzi?- tiro ad indovinare Sirius sorridendo.
Si presero le mani.

- Ti aspetto all' uscita, stai attento - disse Emmeline sistemando il colletto della giacca a Remus.

- Farò del mio meglio- promise lui.
Emmeline aveva gli occhi che brillavano.
Lo abbracciò e prese a singhiozzargli su una spalla.
Remus cercò di confortarla dandole delle pacche poco sicure sulle spalle.
Erano sotto lo sguardo di tutti e a Remus tremavano le gambe come budino a sentire l' odore di margherite e erba tagliata che Emmeline portava tra i capelli biondi.
La ragazza si staccò e lo guardò tirando su col naso.

- Vai - disse semplicemente lei con voce incrinata.
James bació Lily sulla guancia a sentire quelle parole.

- Non ti perderò, vero?- chiese la rossa.

- Mai,Lily, mai - confermò lui prendendole la mano.

- Dai, andate!- ordinò Sirius, diede un bacio a Marlene.
Lui e Remus andarono verso il cancello di ferro scuro, dovevano fare il più rumore possibile per attirare lontano da alle segrete i Mangiamorte.
Emmeline , Marlene e Peter corsero sul retro dove c' era la porta d' emergenza dalla quale sarebbero dovuti uscire.
James e Lily sgattaiolarono da un buco sotto la siepe che avrebbe dovuto portare alle prigioni, il piano appena inferiore alle segrete dove era tenuto il medaglione con la pietra di drago.

Il cuore di Lily batteva furiosamente contro la gabbia toracica.
Remus e Sirius stavano facendo un sacco di rumore, due Mangiamorte passarono loro davanti, ma non li videro a causa del mantello dell' invisibilità.
James la strinse a sé.
Si infilarono in un cubicolo scuro che si diramava in un lungo condotto ancora più angusto e terrificante.
James gattonava davanti a lei.
Arrivarono ad una grata dalla quale entrava una flebile luce che poteva appartenere soltanto a delle fiaccole.
James la sgancio e si calarono, le prigioni erano piene, ma tutti i detenuti erano addormentati.
I ragazzi salirono per una lunga scala a chiocciola in legno di mogano con il cuore che ballava il salterello in gola in una chiara prova di evacuazione.
Avanzarono una porta nera ed entrarono in una stanza in cui non si distinguevano i muri dal pavimento a causa dell' oscurità.
Al centro della stanza c' era una scatola lunga e nera con delle scritte in filo d' argento sopra un tavolino rotondo.

- É tutto troppo facile - mormorò James guardando critico la scatolina.
Lily pensava alla stessa cosa, ma quella era la scatola che conteneva le anime di coloro a cui voleva bene e allora l' istinto prese il sopravvento e mosse alcuni passi verso il tavolo con James che le stava attaccato.
Stava per prenderla quando: una mano tiro via il mantello da entrambi e loro furono sollevati di peso da terra.

- E questi sono gli ultimi - disse un uomo con il cappuccio nero calato sugli occhi.

- Lasciateci andare!- urló James dimenandosi.
A Lily venne puntato alla gola un pugnale e James la smise subito.

- Stai zitto e cammina, se no lei fa una brutta fine - disse il Mangiamorte che lo teneva per la collottola.
Lui guardò Lily che tremava letteralmente dalla paura.
Li condussero in una stanza circolare con la carta da parati nera come era ogni cosa in quella dannata casa.
Seduti a terra, legati come salami, c' erano tutti gli altri.
Delle corde apparvero attorno ai polsi e alle caviglie dei due e i Mangiamorte li spinsero tra gli altri.

- Bene bene bene , cosa abbiamo qui?- quella voce, era glaciale, e c' era solo una persona a cui poteva appartenere.
Bellatrix Black si calò il cappuccio nero dalla testa.

- Cuginetto, vedo che ci sarà da divertirsi stasera- disse bellicosa ritirandosi la bacchetta tra le sita mentre studiava i presenti come per valutare chi avrebbe cruciato per primo.
Sirius strinse i pugni.

- Bene, ammazzami, ma lascia andare loro, tu vuoi solo me!- disse Sirius dibattendosi.
Lo sguardo freddo di Ballatrix si posò su Marlene che si guardò intorno terrorizzata.
Bellatrix rise.

- Forse dopo, prima mi voglio divertire un po' con la tua ragazza - disse chinandosi avanti a Marlene e alzandole il mento con la punta della bacchetta.

- Non la toccare!- urló Sirius furioso.

- Portateli via, voglio rimanere un po' con questa carina - disse Bellatrix accannendo alla bionda che stava per scoppiare in lacrime.

- MARLENE!- urló Sirius mentre veniva trascinato via insieme agli altri.
Vennero rinchiusi in una cella di pietra ammuffita con le sbarre inespugnabili dopo che furono ritirate a tutti le bacchette e chiuse in un armadietto di ferro.
Le corde di dissolsero e Sirius prese a misurare la cella a grandi passi.

- Marlene, con mia cugina, tragedia- mormorava, sembrava pazzo.
Un urló squarció l' aria: Lily si nascose nel petto di James, Emmeline fece lo stesso con Remus, Peter si nascose dietro ad una colonna e Sirius prese a correre per la cella lanciando pugni alle grate e ai muri.

- MARLENE! NON LA TOCCATE! - urló.
Un altro urlo.
il ragazzo scivolò lungo la parete con le mani sul viso.

- É solo un incubo, mi sveglierò presto - disse, ma quando un altro urlo esplose dal piano di sopra, fu costretto ad aprire gli occhi e ricominciare a prendere a pugni la porta.

Angolo autrice
Hahahah suspence, mi piace lasciarvi sulle spine, che cosa succederà a Marlene? Si salveranno i nostri eroi? A Sirius sarà rientrata qualche nocca? Per scoprirlo restate sintonizzati sulla storia.
Mi dileguo!

I Malandrini e il morso del vampiro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora