Il dormitorio femminile del settimo anno di Grifondoro era molto, troppo silenzioso senza la sua abitante più festaiola e casinista, non c'erano più i ragazzi che scorrazzavano intorno alla rampa aspettando di vedere Mary con quel suo solito sorriso malandrino, il dormitorio era incredibilmente riordinato, cosa che di solito non durava per più di cinque minuti dal rientro delle lezioni. Lily era triste, aveva voglia i sparire per un po', era così depressa che si era dimenticata dell'incontro dei caposcuola e delle lezioni pomeridiane di coro. qualcuno bussò alla porta, Marlene si alzò dal suo letto molto lentamente e andò ad aprire.
- Uh - fece sorpresa. - James come sei arrivato qui? - chiese. Lily si voltò e trovò James che la fissava sulla soglia della porta con compassione passandosi una mano tra i capelli.
- Volevo parlare con Evans - disse. Marlene guadò l'amica seduta sul davanzale della finestra, la rossa annuì. La bionda uscì lasciandoli da soli.
- Come stai? - chiese James facendo un paio di passi incerti nella sua direzione.
- Ho avuto giorni migliori -. James passò nuovamente la mano tra i ciuffi di capelli neri. Lily lo guardò inespressiva e lui abbassò all'istante la mano.
- Non ricordavo che ti desse fastidio - disse.
- Tranquillo, fai pure - e la rossa tornò a guardare fuori dalla finestra, nel parco.
- Come va con Malum?-.
- Potter, io e Malum non stiamo insieme-.
- Lo so, lo so, ma... -.
- Ma cosa?-. James pensò che Lily sembrava invecchiata di un paio d'anni, aveva le occhiaie, gli occhi gonfi e rossi, i capelli scapigliati e le labbra secche. non era al massimo della sua bellezza, ma per James rimaneva la ragazza più affascinante del castello, doveva fare qualcosa per farla tornare la Lily di sempre anche se questo voleva dire che sarebbe tornata a urlargli in faccia. sospirò.
- Hai bisogno di divagarti un po' - disse infine.
- E come?-.
- Esci con le amiche, fai le cose che ti piacciono, sei ancora in tempo per le prove di coro, hai una bellissima voce - disse James. il ragazzo pensò di assomigliare molto a sua madre, da piccolo era uno svogliato pazzesco e la madre era pronta anche a svuotare la cassa blindata dei Potter alla Gringott per far si che socializzasse, fu solo questione di tempo prima che diventasse quello che era in quel momento.
- Non ne ho voglia- disse sospirando la rossa, sapeva che James ci teneva a lei e gliene era molto grata, ma non aveva la forza per uscire, sentiva che non sarebbe nemmeno riuscita più a sorridere. ripensò all'ultima volta che aveva riso o quantomeno sorriso, era stato tre settimane prima, in infermeria, quando Potter le promise che sarebbe rimasto con lei per aiutarla a superare anche quella buia situazione di lutto.
- Provaci, potresti divertirti -.
- Anche le mie amiche non hanno voglia di uscire - ed era vero: Marlene, già molto chiusa, era ancora più irascibile e apatica, Emelline che era sempre tutta un sorriso piangeva ogni volta che lanciava uno sguardo al letto di Mary e Alice stava sempre con il suo ragazzo Frank che era pronto a tutto pur di farla sorridere.
- Una persona che vorrebbe uscire con te ci sarebbe - disse James pronto a rischiare e ad uno schiaffo in piena guancia.
- Chi? - sospirò Lily.
- Io - la rossa alzò lo sguardo, la nocciola e lo smeraldo si fusero.
- Perché?-.
- Evans, insomma, esci con me o diventi un apatica depressa mangiatrice di gelato e cioccolato?-. Lily sembrò considerare la proposta, ci rifletté per due minuti. Sospirò.
- Dai, tentare non costa niente -.
- Bene, ti aspetto in sala comune, andiamo subito - uscì dalla stanza non riuscendo ad impedire ad un piccolo sorriso di affiorare sul suo viso. Lily andò in bagno, forse era il caso di truccarsi un po', giusto per mascherare quelle terribili occhiaie e le labbra screpolate. correttore, matita nera. " Sarà il caso di mettere il rossetto?" si chiese. " A quel paese, io lo metto", passò il rosso acceso sulle labbra, ma poco dopo se ne pentì tamponandolo via con un pezzo di carta. Mise il capotto bianco e uscì.
- Mi manca qualcosa Evans - la rossa guardò il cercatore senza capire. Lui per tutta risposta le posò i pollici sulle guance e le tirò su gli angoli della bocca. Lily sorrise a quel gesto, gli zigomi le fecero quasi male. James odiava vederla triste e questo lei lo sapeva bene.
- Molto meglio, dai, andiamo - non sapeva se posarle un braccio intorno alle spalle o se camminare con lei solo fianco a fianco senza contato.
Lily dal canto suo, voleva che la stringesse, sentiva che aveva bisogno di quel contatto per sorridere ancora, decise di fare lei la prima mossa, tanto che aveva da perdere? Prese il braccio di James e se lo passò sulle spalle, lui la fissò quasi sbalordito.
- Ehi, non fare quella faccia che potrei cambiare idea -.
Lui sorrise da un angolo della bocca facendo comparire sulla guancia la famosa fossetta che faceva morire tutte le ragazze di quel castello. Arrivarono ad Hogsmeade.- Dove ti va di andare Lilian?- Lily sobbalzò come faceva James a sapere che quello era il vero nome di battesimo che tutti tendevano a dimenticare?
- ma tu come fai a sapere...? -.
- Io so tutto, e poi sono in stanza con Remus - Lily rise.
- Sei un idiota -.
- Grazie, di solito me ne spari di peggiori- a tardo pomeriggio tornarono al castello. Quella sera c'era luna piena.
- Avrei voluto stare di più, ma... -.
- Si lo so, la luna -.
- Ti adoro quando mi capisci al volo -.
- E' stata una bellissima giornata, ti ringrazio, potremo farlo anche la prossima settimana-.
- Va bene -. Lily rimase un po' a pensare a cosa fare, se andarsene o abbracciarlo.
- beh, io vado - disse.
- Oh già - era incredibilmente imbarazzante salutare Lily Evans alla luce del tramonto. Fece per andarsene, ma Lily con una mossa felina gli gettò le braccia al collo e gli diede un bacio sulla guancia facendolo arrossire come un peperone. quando si staccò, la rossa sorrise, scese dalle punte e gli sistemò il colletto della camicia.
- Ci vediamo domani Potter - e si incamminò nel corridoio alle spalle di James.
- A domani Evans - riuscì a mormorare lui fissando il vuoto e coprendosi la guancia baciata dalle labbra di Lily.
Tornò in camera stralunato con una faccia da perfetto ebete classica di Peter.
- Ramoso che cosa è successo? - chiese Sirius.
- Niente- mentì gettandosi sul suo letto fissando la luce rosea fuori dalla finestra sotto gli sguardi sbigottiti dei compagni.
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I Malandrini e il morso del vampiro
Romance[IL LIBRO È ATTUALMENTE IN REVISIONE] [✅= capitolo revisionato] [Mi dispiace se tra capitoli revisionati e quelli ancora da revisionare ci saranno delle discordanze, cercherò di rimediare al più presto possibile] TRAMA: -------- Settimo anno, nuovo...