the dragon's stone

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- James, non voglio addormentarmi, ho paura - disse la ragazza quella sera accarezzando stancamente il petto del ragazzo che le descriveva piccoli cerchi sulla spalla con il pollice.

- Ma dai, ci sono io- disse lui accarezzandole i capelli.

- Si, ma...-.

- Ma fidati di me-.
Lily sospiró.
Chiuse gli occhi e le sue palpebre ebbero un motto di sollievo immediato, erano due giorni che non dormiva, non ce la faceva più.
Lily si ritrovò in un bosco fitto e scuro.
Si alzò da terra e prese a correre, stava scappando, non sapeva da cosa, ma voleva rivedere la luce del giorno anche se la poca luce che filtrava tra i rami degli immensi alberi poteva appartenere solamente alla luna.
Una figura le si affiancó, riconobbe gli inconfondibili capelli di Mary.

- Mar!-.

- In persona- la bionda schioccó le dita e il bosco divenne grigio, esattamente come era successo alla chiesa due giorni prima.
Mary si sedette a terra a gambe incrociate e fissó la rossa con attenzione, come se la vedesse per la prima volta.

- Perché non sei più venuta a farmi visita?- chiese.
Lily sobbalzó.

- Mary, tecnicamente tu saresti morta - disse Lily mettendosi nella stessa posizione della ragazza, fronteggiandola con i suoi due- tre centimetri in meno.

- Si, ma sono la tua guardiana e poi mi sento sempre così sola nella tua testa, insomma, c' è un mare di casino e di cose da fare, ma è più divertente parlare con te- disse la bionda alzando le spalle come se fosse la cosa più normale del mondo.

- Volevo chiederti se... Potresti essere più esplicita per quanto riguarda...- Mary la precedette.

- Il modo per riportarci indietro?-.

- Esatto-.

- Ah, Lily Lily Lily, la risposta è proprio sotto il tuo naso, ma tu non te ne accorgi- disse Mary scuotendo la testa divertita.
Lily la guardò stranita.
Solo allora si accorse di una sensazione fredda contro il petto.
Infilò la mano sotto alla magliettina di cotone e ne cacciò un ciondolo dalla forma ovale: era una semplice pietra verde bottiglia, incastonata in un' elaborata cornice d' argento a sua volta a appesa ad una catenina del medesimo materiale.

- Che cosa...?- cominciò Lily, ma il ciondolo le sfumò dalla mano e finí tra quelle di Mary.

- Rivela i tuoi segreti - disse la bionda sospirando.
La pietra si illuminò di bianco e si trasformò in vetro trasparente. Il materiale esplose rivelando tanti fantasmi sfocati che sfumavano  in ogni direzione urlando e piangendo, forse di terrore e dolore.
Era una scena straziante, tanto straziante che Lily si mise in ginocchio con la testa bassa e le mani sulle orecchie scuotendo la testa.

- È un incubo!- urló mentre la lacrime le rigavano il viso.

- Lily, amore, svegliati!- sentì qualcuno scuoterla per una spalla.
Sgranó gli occhi e si tirò a sedere di scatto coprendosi il petto con la coperta.
Stava sudando freddo, tremava e gli occhi scattavano su tutti i presenti in quella stanza.
La ragazza si toccó il collo come per assicurarsi di non avere il medaglione che gli era apparso in sogno mentre tutti la guardavano straniti, come se fosse pazza.

- Ho capito!- disse . Si infilò la maglietta e saltelló per la stanza cercando di infilarsi i jeans.
Quel medaglione, conteneva le anime di coloro che erano morti, Malum non aveva succhiato via il sangue lasciandoli morire così, lui voleva le anime e potevano ancora riprendersele.
Doveva fare delle ricerche su quella collana e in speciale modo su quella pietra.

- Dorea, mi serve qualcuno capace di riconoscere diversi tipi di pietre magiche - disse la ragazza grattandosi il mento.

- Charlus se ne intende - disse la signora Potter posando una mano sul braccio del marito che guardava la ragazza confuso.

- Charlus, una pietra verde, con tante piccole macchie bianche, striature grige ai lati, forma quasi ovale, nasconde una superficie di un materiale simile a vetro - disse Lily.
Charlus sgranó gli occhi e tutti lo fissarono.

- È una Pietra del Drago, si formano grazie al fiato dei draghi, sono molto rare e talmente resistenti da contenere di tutto, nel Medioevo venivano usate come prigioni per maghi, indistruttibili- rabbrividí l' uomo.

- Ho capito- ripetè nuovamente Lily.

- Ehm... Lily, se non sono indiscreto, posso chiederti cosa hai capito?- chiese Sirius rompendo in ragionamenti della ragazza.
Lei lo guardò e poi lo abbracciò senza sapere nemmeno lei il perché, lui si irrigidì, ma ricambió comunque la stretta.

- Ehm... Fratello, staccati da mia moglie - disse James separando i due.

- Moglie?- chiese Lily.

- Certamente, non mi sposi?- sogghignó James.

- Non ti sopporto nemmeno un giorno, come faccio a sopportati tutta una vita?- tutti risero.

- Ce la farai, fallo per i nostri figli - disse James con tono falsamente teatrale.

- James, sai che non ti darò mai quei 18 figli che vorresti-.

- 9 mini-James con tanto di scopa volante e 9 mini-Evans che vanno a dettar legge con l' aria da so-tutto-io? Ragazzi, è ora di espatriare in Cambogia- disse Sirius agguantando una valigia e mettendosi un cappello di paglia che avava trovato sul comodino.
Tutti risero di cuore.

- E tu e Marlene?- chiese James.

- Ah, noi solo 24 -.

- Prenoto il posto vicino al finestrino per il volo ad Ibizza!- disse Remus alzando una mano.
Altre risate

- Vedo con piacere che conosci gli aerei - disse Lily soddisfatta.

- Aecosa? - chiesero James, Peter e i coniugi Potter in coro.

- Troppo complicato da spiegare - disse Lily.
La rossa tornò seria.

- James, in questa casa c' è di tutto, c' è per caso anche  una biblioteca?- chiese Lily.

- Si, vieni che ti ci accompagno, devo finire una relazione di incantesimi - disse James e la scortò per un paio di corridoi della grande villa prima di fermarsi davanti ad una piccola libreria.
James tiró un libro molto antico e il muro li risucchió dall' altra parte, Lily rimase senza fiato a quella vista: pile e pile di libri catalogati per genere e autore, non sapeva se stesse sognando, ma se così fosse stato, non voleva svegliarsi.
Dopo un paio d' ore che lavoravano James si alzò dalla sedia.
Il moro prese la sedia di Lily e fece voltare la ragazza verso di lui.

- James, che cavolo stai facendo?- chiese Lily mentre James la prendeva in braccio e la metteva a sedere sul tavolo dove stavano studiando, lei  pietre con poteri magici e curativi e lui incantesimi.

- Mi prendo una pausa, è stressante lavorare senza mai poter riposarsi - disse James riemergendo dal collo della Rossa ghignando malandrino.

- Poverino, è stanco lui - lo canzonó Lily.

- Naturalmente, lavoro come un cane -.

-i cani non lavorano-.

- Infatti guarda Felpato - disse James tranquillamente facendola stendere sul tavolo.
Lei ridacchió e gli affondò la mano nei capelli corvini.
Proprio mentre i pantaloni di Lily andavano a fare compagnia alla maglietta sul pavimento, il muro risucchió qualcun' altro .
Lily raccolse i vestiti e si rifugió sotto la scrivania mentre James fingeva di leggere.

- James, sono venuto a dirti che io e Dorea uscivano un paio di minuti, dobbiamo comprare una cosa a Sirius - disse il signor Potter.

- Va bene - disse James non staccando gli occhi dalle pagine del libro.
Charlus sorrise e fece per andarsene, ma quando stava per attraversare il muro della libreria si voltò verso il figlio.

- Dí a Lily di uscire da sotto la scrivania, c' è molta polvere là sotto - e se ne andò.

I Malandrini e il morso del vampiro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora