she was my best friend{✅}

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Lily quella sera era salita alla torre di Astronomia, aveva voglia di stare sola a riflettere, non voleva gente, voleva solo silenzio.

Solo di una persona aveva un' immensa voglia, un certo ragazzo dagli indomabili capelli corvini e gli occhi da cervo.
Si sentì una corsa per le scale della torre e Lily scattò su con la bacchetta pronta.
La porta si spalancò, lei lanciò uno schiantesimo e la persona sulla soglia si fece un volo di quaranta gradini.

- Oddio, scusa Potter - disse Lily scendendo  e chinandosi accanto a lui che si massaggiava la nuca.

- Evans, promettimi che ti controllerai - disse James mettendosi in ginocchio e prendendola per le spalle.

- Cosa è successo?- chiese Lily preoccupata.

- Mary-.

- Mary cosa?-.

- Trovata morta- mormorò James.
Lily lo fissò sperando che fosse solo uno stupido scherzo.

- Dimmi che stai scherzando- lo pregò Lily con la vista che si stava appannando di lacrime sottili.

- Mi dispiace - James chinó il capo. Lily cercò di controllarsi, ma nulla; le lacrime scesero ugualmente.

- Lily, è difficile per tutti - provò a confortarla James. Lily sapeva bene che Mary anche per lui era importantissima, erano amici strettissimi e per di più lei faceva la cacciatrice nella squadra di Grifondoro.

- E' la mia migliore amica sin da quando sfioravamo a malapena il metro e cinquanta! - urlò Lily tra le lacrime, non era arrabbiata con Potter, ma doveva sfogarsi su qualcuno, su chiunque, stava malissimo. - Posso andare da lei? - Lily tirò su con il naso.

- Si, ci sono già i ragazzi e le altre insieme alla Mcgranitt e il resto dei professori - disse James.

- Andiamoci anche noi - disse la rossa con lo sguardo basso e le lacrime che le imperlavano il viso pallido più del solito. i due nel silenzio più totale salirono alla torre di Grifondoro. il cuore di Lily martellava contro la cassa toracica in maniera violentissima. fu scossa da un altro singhiozzo. James si passò una mano tra i capelli e la fissò: gli faceva pena vederla in quello stato, il cuore era stretto in una morsa orrenda così come il suo stomaco. Entrarono nel buco del ritratto.

- Pensi di farcela a controllarti? se vuoi possiamo parlarne da qualche parte - propose James.

- No, la voglio vedere - disse Lily, non ne era assolutamente sicura, anzi, era sicura di non voler vedere i capelli biondi di Mary diventare rossi a causa del sangue. Lily rabbrividì stressandosi una ciocca di lunghi capelli rossi. James le tenne la porta.

- Signor Potter, non dovrebbe essere qui con la signorina - disse la Mcgranitt parandosi davanti all'uscio.

- Non è colpa sua, ho insistito io - disse Lily.

- Sicura? Abbiamo già mandato via le sue compagne...- chiese la professoressa di trasfigurazione alzando un sopraciglio, non scettica come al solito, ma nervosa come se avesse paura che Lily fosse un pericolo pubblico.

- Si - la vecchia donna si spostò. Lily entrò completamente nella stanza e si sentì mancare. Cadde in ginocchio, era peggio di quanto immaginasse: Mary era in un lago di sangue, i capelli biondi bagnati di rosso cremisi, il viso sempre roseo, ora  pallido come quello di un fantasma e gli occhi azzurri spalancati.

- No, no, no, NO! - urlò Lily affondando il viso nelle mani. Scoppiò nuovamente in singhiozzi disperati. Era talmente disperata, sconvolta, arrabbiata, triste, incredula e spaventata che svenne. James la tenne prontamente.

- Lo sapevo che avrebbe reagito così - disse la professoressa di trasfigurazione.

- povera ragazza - disse Silente accarezzandole la fronte pallida con la punta delle dita.

- Tranquilla, io sono qui - disse James in un sussurro stringendo Lily a sé, sapeva che non poteva sentirlo ma le sarebbe rimasto accanto ugualmente.

Lily si svegliò in infermeria con la testa che vorticava come una giostra del Luna Park. Sentiva una mano nella sua e la testa di qualcuno poggiata sulla sua spalla. Aprì leggermente gli occhi e vide la testa mora di James. Si era addormentato accanto a lei. Si tirò a sedere e James si svegliò di soprassalto.

- Stai bene?- le chiese stropicciandosi gli occhi.

- Dai, vai a dormire, sei stanco - sorrise Lily.

- Non sono stanco - disse lui a mo' di bambino-che- non-vuole-fare-la-nanna.

- Ah no? Dormivi -.

- No, mi ero solo appoggiato -. Lily sorrise.

- Ti ho sempre respinto, sempre trattato male, eppure tu ti ostini a rimanermi accanto come se non avessimo mai avuto screzi di nessun tipo - osservò Lily.

- E' un mio istinto sin da quella prima volta sul treno, ho giurato a Marlino che ti avrei protetta - disse James. Lily lo fissò negli occhi per un po'. sospirò e poi gli voltò le spalle accucciandosi su un fianco.

- Lily...- La rossa si voltò. - Ti voglio bene - James avrebbe voluto dirle; "Ti amo" ma non ce la fece, aveva paura di sconvolgere la flebile amicizia, se si poteva chiamare così, che si era creata tra di loro.

- Te ne voglio anche io - disse Lily. La rossa per la prima volta in vita sua agì d'istinto e strinse James, lui le accarezzò i capelli.

- Adesso perché piangi?- chiese James passandole i pollici sulle guance che si stavano piano piano inondato di lacrime.

- Non ce la faccio più, perché stanno succedendo tutte queste cose?- chiese la rossa con la voce rotta.

- Semplicemente perché devono accadere - disse James dolcemente.

- Ma perché a lei?-.

- Lily, non pensare a Mary adesso -.

- LEI ERA LA MIA MIGLIORE AMICA! A COSA DOVREI PENSARE?!- urlò Lily con le lacrime che colavano come sangue da una ferita aperta.

- So che è difficile, ma sei forte - disse James prendendole il viso tra le mani.

- No, non lo sono, sono solo brava a fingere -.

- No Lily, sei forte, questo è uno sfogo di tutto quello che ti sei tenuta dentro per tutti questi anni, butta fuori, ci sono io -.

- Perché mi capisci così bene?-.

- Perché ti conosco come le tasche della mia felpa di Quidditch, sei tu che non conosci me -.

- Domani sarà come sempre, vero?-.

- No, io resto - e le prese le mani. si sorrisero.


Buonsalve

ciao maghetti,

potete dire tutto, ma loro due sono troppo dolcibottosi, amo questa coppia e per quanto riguarda Mary, non mi ammazzate, ma dovevo far morire qualcuno per avvicinarli e visto che non volevo ammazzare nessuno dei Malandrini ( anche se ero tentata a far bruciare vivo quella vecchia ciabatta di Minus) ho scelto la biondina tosta.

I Malandrini e il morso del vampiro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora