Marlene...

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Premessa importante.
So che molti dopo questo capitolo mi odieranno, ma ricordatevi che io vi voglio sempre tanto tanto bene

con affetto da
Una personcina che
Morirà presto

Erano passati ormai sei mesi.

-Lene, e dai non andare, potresti partorire da un momento all'altro- disse Sirius per l'ennesima volta.

-Ma dai amore, che cosa potrà succedermi di tanto brutto? - cercò di rassicurarlo Marlene chiudendo la valigia.

- Non dico che potrebbe succederti qualcosa di brutto, dico solo che la piccola Beatrix potrebbe decidere di nascere quando non c'é il suo papà e questo non va bene - disse Sirius incrociando le braccia.

-Sir sono due anni che non vedo più i miei, sto via solo due giorni- disse lei accarezzandogli una guancia.

- SIGNOR BLACK LA SMETTA DI FARE IL ROMANTICO CON LA SIGNORINA MCKINNON E TORNI AL LAVORO!- urlò Moody nel suo orecchio.
Sirius per lo spavento cadde a terra sull'attenti.

-SIGNOR SI SIGNORE!- esclamò rialzandosi e correndo terrorizzato verso i piani inferiori.
Si posizionò accanto a James.
Era preoccupato per Marlene e per la loro bambina.

-Fratello, vedrai che andrà tutto bene - mormorò per non farsi sentire da Moody che stava scendendo in quel momento.

- SIGNOR POTTER!- ruggí l'auror.

-Mi dica signore -.

-Chiudi quella bocca!-.

-Stavo solo...-

- NON MI INTERESSA, STAI ZITTO!-.

-E va bene - disse James contrariato.

- MA PARLO AL VENTO?! NON RISPONDERE!- urlò di nuovo l'uomo.

-Mh... Che noia - mormorò James quando Moody si fu allontanato.
In men che non si dica gli arrivò un libro di cinquecento pagine in faccia rompendogli gli occhiali.

-Ma lei é pazzo!- disse a Moody.

-Quando io dico che non dovete commentare non dovete commentare - sibilò mentre James aggiustava la montatura degli occhiali.

Marlene scese le scale con la valigia e Lily sottobraccio.

-Signor Black ha due minuti per salutare la sua bella e la bella nella sua bella - tutti scoppiarono a ridere. - E VOI COSA AVETE DA RIDERE? FORZA! IN GIARDINO, VOGLIO CHE FACCIATE 90 MINUTI DI CORSA E NON MI IMPORTA SE VI SI STACCANO LE GAMBE A PEZZI VOI CONTINUERETE FINCHÉ QUEI NOVANTA MINUTI NON SARANNO VOLTI AL TERMINE!- tutti tranne Sirius corsero impauriti in giardino.
Sirius si avvicinò a Marlene.
Lei gli gettò le braccia al collo.

- Appena arrivi mandami una lettera - la pregò prendendole le mani.
Marlene sorrise, era pallida e sudata come se anche stare in piedi le costasse un'immensa fatica.

-Tesoro ma sei sicura di voler fare questo viaggio proprio questi giorni, alla vigilia della nascita?- si intromise Lily.

- Voi due vi preoccupate troppo- ridacchiò la bionda.

-BLACK! VADA A CORRERE I DUE MINUTI SONO FINITI! -.
Marlene baciò Sirius e poi lo sospinse verso la porta che conduceva nel grande giardino del quartier generale dell'ordine.

-Ti amo - disse lui prima di correre coprendosi il capo con il cappuccio della divisa da auror.

-Anche io - mormorò Marlene.

-Dai andiamo che se no mi partorisci in strada - commentò Lily passandole un braccio sulle spalle.

-Tu non hai quattro chili da portati dietro -.

-io ne ho due !-.

-Infatti sei ingrassata -.

-Questa me la segno - e le due ridendo come quando erano a scuola uscirono di casa dirette alla stazione.

Il primo giorno passò tranquillamente per Sirius, gli era arrivata la lettera di Marlene in cui confermava di stare bene e quindi non si preoccupò.
La vera inquietudine arrivò verso le sette del secondo giorno.

-E dai Sir, vedrai che avrà da fare- cercò di rassicurarlo James quella sera.

-Ma Lene mi risponde sempre !-.

- Voi uomini non potete capire quanto sia stancante avere un bimbo in grembo, vedrai che sarà andata a dormire prima - cercò di confortarlo anche Alice tenendosi pancia e schiena mentre Frank l'aiutava a mettersi seduta sul divano.

-Ma se lei non dorme mai!-.

-E dai Sir, quanto sei noioso - lo liquidò Mary con un gesto della mano.

-Signor Black -Moody si avvicinò con aria grave alla sua posizione e gli porse una lettera - mi dispiace -.
Sirius la prese in fretta e furia alzandosi in piedi.

Sirius queste sono molto probabilmente le mie ultime parole, i Mangiamorte hanno fatto irruzione qua i miei sono morti e io non so quanto ancora resisterò, ti amo, non fare cose stupide
Sempre tu
Marlene

Sirius sentì il mondo crollargli addosso, forse era solo uno scherzo, si doveva sicuramente essere uno scherzo.
Ma a far crollare le sue speranze ci pensò Moody.

-Degli auror l'hanno ritrovata tra le macerie, la bambina non ce l'ha fatta, mi spiace -.
Era un incapace, non era riuscito nemmeno a salvare le due persone che più amava.
Crollò in ginocchio con le mani sul viso e le lacrime che uscivano a fiotti dai suoi occhi.
Anche gli altri scoppiarono a piangere.

-Ma...non é possibile - singhiozzò Lily nella spalla di Jane.

-La signorina McKinnon mancherà a tutti, era una donna meravigliosa e una delle persone più nobili d'animo che io abbia mai conosciuto, mi dispiace davvero tanto per la vostra perdita ma le persone muoiono ogni giorno, oggi é toccato a lei domani potreste trovarvi voi sul lastrico - disse Moody.
Sirius si alzò in piedi con rabbia.

- IO L'AMAVO! LEI PORTAVA IN GREMBO MIA FIGLIA, LEI ERA LA MIA RAGIONE DI VITA! NON PUÒ ESSERE SUCCESSO DAVVERO, DITEMI CHE C'É UN ALTRO MEDAGLIONE, LA MIA MARLENE NON PUÒ ESSERSENE ANDATA COSÌ!- urlò piangendo come un bambino.

- Non ci sono stupidi giochetti da dilettanti questa volta, non abbiamo potuto fare niente, abbiamo perso entrambe-.
Fu da quel giorno che Sirius non riuscì più a ridere e scherzare come prima, ma cosa più importante non sentì mai più quel sentimento che aveva provato per lei, la ragazza che amava, l'unica vera donna della sua vita.
Era straziante per lui pensare a quella piccola creatura che non era mai riuscito a prendere in braccio o che non l'avrebbe mai potuto chiamare papà, era orribile, ecco l'unico aggettivo che riusciva a trovare in mezzo a tutta quella rabbia e disperazione.

-io li troverò - gli occhi di tutti si puntarono su di lui. -E li ucciderò tutti!-.
Scappò dalla porta e si andò a sedere in giardino.
Non ci poteva credere, semplicemente non poteva essere successo, era solo un incubo e a breve Marlene lo avrebbe svegliato con un bacio dicendogli che aveva fatto un brutto sogno, ma quello, oh, quello fu un desiderio che mai trovò modo di realizzarsi.
Quel giorno felpato capì una cosa : non si é ragazzini per sempre e si comincia a crescere solo quando si perde qualcosa di caro e lui aveva perso due cose molto care.

Tadà
Mi scuso per eventuali errori ma il fatto é che ho sonno.
Tranquilli che mica finisce qua, cioè, finirà tra pochi capitoli ma non finisce di certo qua guys!
Lily



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