too many problems!

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Quel pomeriggio Emmeline andò a trovare Remus, era conciato davvero male, nessuno più di una donna poteva capirlo.
Lily su quel punto scherzava sempre: " noi donne andiamo tutte d' accordo con lu perché sa cosa vuol dire stare male una volta al mese ".
A Emmeline venne da sorridere a quel pensiero.

-Signorina, è di nuovo qui?- chiese Madama Chips.

- Si - disse Emmeline semplicemente e si sedette senza degnare la donna di un' occhiata.

- Penso che abbia un po' di febbre - disse Madama Chips.
A Emmeline sinceramente non importava niente.
Prese ad accerzzargli piano i capelli color caramello.
Emmeline pensò che anche in quelle condizioni era uno dei ragazzi più carini che lei conoscesse.

- Emmeline, sei ancora qui?- Remus aprì gli occhi

- Non ti lascio - disse lei accarezzandogli dolcemente il viso.

- Stasera diventerò un mostro, non diresti la stessa cosa se mi vedessi- disse lui abbassando lo sguardo quasi con vergogna.
Lei gli alzò il mento con l' indice, il medio e l' anulare.

- Quello che sei fuori non conta niente, io guardo ben oltre l' aspetto esteriore - Emmeline gli posò una mano sul petto, all' altezza del cuore.
Remus seguì ogni suo gesto con attenzione.
Quella ragazza era fantastica: fragile, ma forte, sempre sorridente e in lacrime, era pronta a tutto pur di far sentire bene le persone, nonostante i loro problemi.
Remus alzò una mano tremante, un po' per l' emozione un po' per la luna che si avvicinava.
La posò sulla guancia di Emmeline.
La ragazza chiuse gli occhi e ci si appoggiò.

- Emi... - cominciò lui debolmente.

***
- Amore, io devo seguire Madama Chips, ormai è ora che Remus vada alla Stamberga- disse James accarezzando i capelli di Lily che gli aveva messo la testa in grembo.

- Va bene, non farti male - disse Lily alzandosi a sedere sul letto.

- Vedrò cosa posso fare - sorrise lui dandole un veloce bacio per poi uscire dalla porta-quadro.
Lily sospiró, erano quasi le dieci, e l' indomani si sarebbe dovuta svegliare presto.
Si infilò i pantaloni del pigiama e una maglietta a maniche corte e si ficcó sotto il piumone. quel letto era incredibilmente vuoto senza James.

***
- Ehi, fratello, aspettami!- Sirius lo raggiunse nel corridoio di fronte all' infermeria seguito a ruota da Peter.

- Prima facciamo una visitina?- propose James.
I due assentirono ed entrarono nell' infermeria.

- Ciao Luna...- ma Sirius non finí la frase notando la piccolissima distanza tra la bocca di Remus e quella dio Emmeline.
I due li fissarono, lei arrossí e lui aveva la faccia di uno che avrebbe tanto voluto seppellirsi lì, in quel momento.

- Va bè, io vado, ciao Remus - disse Emmeline recuperando la borsa, uscì di fretta dall' infermeria.

- Eh bravo Lunastorta, che ti prendi le biondine - disse Sirius quando ebbe ripreso la capacità di parlare come un cristiano qualunque.
Il ragazzo guardò la porta totalmente assorto.

***
Lily si rigirava tra le coperte.
Era nel parco di Hogwarts.

- Non ho bisogno dell' aiuto di una sporca mezzo...- ma Piton non fini la frase perché tutto diventò plumbeo.
Mary si fece avanti.

- Mar, aiutami! Non riesco a trovare la risposta, ho già visto quella collana, ce l' ha Malum, ma non so ...- cominciò Lily a macchinetta.
Mary alzò una mano e le fece cenno di tacere.
Lei obbedì.

- Oggi ho portato due persone che desideravano tanto vederti - disse lei sorridendo.
Un uomo e una donna uscirono da dietro il faggio sorridendo.
Lily sentì le lacrime premere contro gli occhi.

- Mamma, papá- disse senza fiato.

- Piccola mia - disse il padre andando ad abbracciarla, quell' abbraccio era cosí reale che Lily trasalí.

- Non mi piace in mio futuro genero, comunque - disse il signor Evans.
Lily rise tra le lacrime.

- Papà, sei sempre il solito geloso - disse lei stretta al padre.

- Lily - disse anche la madre e Lily si tuffò su di lei.

- Perché mi avete abbandonata?- chiese Lily piangendo a dirotto.

- Non ti abbiamo abbandonata, trova quella collana, torneremo da te - disse la madre dolcemente.
Lily si risveglió da una specie di trance.

- Malum ha la collana, vi ha uccisi lui!- adesso che ci rifletteva lei stava scappando di casa mentre i suoi venivano uccisi, si sentiva uno schifo ora che ci ripensava, e stata una vigliacca a lasciarli li, da soli e incapaci di difendersi.

- Tesoro, devi stare tanto attenta - disse il padre accarezzandole i capelli dolcemente.

- Dov' è Malum adesso?- chiese Lily a Mary che se ne stava in disparte a guardare intenerita il ricongiungimento famigliare.

- È nella casa i cui regna il silenzio, bianche penne ondeggiano sopra le siepi e il cancello se guardato, fa passare la speranza di poterne uscire vivi - disse lei.

- Mary, porca miseria, puoi dirmelo e basta?- disse Lily alzando gli occhi al cielo scocciata, Mary le stava dando un po' troppi grattacapi per i suoi gusti.

- Non posso interferire direttamente, Lilian, ancora non lo hai capito?- disse lei incrociando le braccia.
Si vide una forte luce bianca provenire dall' alto.

- Noi dobbiamo andare, ci vediamo, amore- e l' ultima cosa che sentì Lily prima che i suoi genitori sfumassero via, furono le labbra del padre e della madre che si posavano sulla sua fronte.

- Mary, mi mancano- disse Lily .

- Lo capisco - disse lei posandole una mano sulla spalla e sedendosi sull' erba grigia insieme a lei.

- Posso dirti ancora una cosa - disse Mary poi. Lily la guardó come per invitarla a raccontare tutto quello che sapesse.

- Una cassetta d' oro che urla, insonorizzala, non farla cadere, prendi la collana e scappa, basta un dente di basilisco e la finestra sul retro- Lily non ci aveva capito un beato cavolo.

- Mary, potresti essere un po' più chiara? Ma giusto un po'- sbuffó la rossa.
Si sentí una voce remota chiamarla.

- Penso che Emi abbia bisogno di te- commentó Mary e il sogno in un secondo si dissolse e lei si ritrovò nel buio gli occhi di Emmeline e le mani magre di lei che la scuotevano per una spalla.
Si tiró a sedere e accese la luce sbadigliano.

- Emi, che ci fai qui alle undici di sera?- chiese Lily stropicciandosi gli occhi.

- Lils, sono disperata, non so che fare -.

- Potresti farlo domani, qualunque cosa sia- Lily si giró da un lato coprendosi la testa con il lenzuolo.
Emmeline glielo tiró giù.

- No Lily, ho bisogno di parlarne, non ce la faccio piú- disse Emmeline disperata.
Vedendo i suoi occhi, Lily capì che era veramente in ansia per qualcosa.

- Dai, spara - disse Lily.

- Come dico a Remus che mi piace?-.
Lily si buttò con la schiena sul materasso e si coprì la faccia con il cuscino.

- Troppi problemi!- disse con la voce soffocata dalla stoffa.

I Malandrini e il morso del vampiro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora