9. Tra rivelazioni e pettegolezzi

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Lily Potter non era mai stata una ragazza molto studiosa, né aveva mai amato in modo particolare i libri, soprattutto se erano di scuola.

Preferiva di gran lunga passare una giornata in riva al lago che rintanata in biblioteca, e di certo non avrebbe mai scambiato un libro per un duro allenamento di Quidditch, anche se voleva dire subirsi gli attacchi isterici di Alice Baston, capitano della squadra dei Grifoni.

Per questi motivi, e per il fatto che solitamente al posto di studiare preferiva bighellonare in giro senza nessun motivo in particolare, non era raro che si ritrovasse a fare i compiti all'ultimo momento, come d'altronde stava facendo in quel fresco pomeriggio di ormai fine ottobre.

Le risate e le chiacchiere degli altri studenti, che giustamente si stavano godendo la ricreazione approfittando del raro bel tempo, la distraevano in continuazione, non tanto per il caos che creavano, ma per la voglia di buttare all'aria i compiti e di andare divertirsi che le facevano venire.

Il pensiero di quello che le avrebbe detto il professor Lumacorno se non gli avesse consegnato il tema sulla pietra lunare dopo già due giorni di ritardo, però, la faceva ben desistere dal realizzare il suo desiderio: era vero che era rispettivamente la figlia e la nipote di Harry Potter e Lily Evans, due dei suoi precedenti studenti prediletti, ma non per questo era una delle sue studentesse preferite, viste le sue appena accettabili doti nell'arte delle pozioni. Il pozionista di casa, se così lo si poteva definire, era Al, che a dispetto della sorella era un vero e proprio genio delle pozioni.

Lily, che persa nei suoi pensieri si era momentaneamente distratta a sbirciare con la coda dell'occhio un ragazzo moro dalla cravatta nera e blu, impegnato a parlare tranquillamente con una compagna di casa, si apprestò a tornare al suo tema appena il suddetto ragazzo le lanciò un'occhiata di mesta rabbia, senza dubbio ancora furioso per l'accaduto di pochi giorni prima.

Lily non poté fare a meno di chiedersi perché mai, con tutto lo spazio che c'era nel parco, era proprio andata a sedersi lì, precisamente sull'ultimo scalino che portava al portone principale, proprio dove poteva avere una visuale perfetta di quello che faceva Chris, che, tra parentesi, in quegli ultimi giorni pareva aver sviluppato un talento naturale nell'intrattenere delle ragazze carine davanti a lei; una cosa piuttosto irritante visto che, non essendo stupida, era ormai convinta che lo stesse facendo apposta per farla ingelosire. Molto probabilmente stava cercando di esortarla a tornare (strisciando) da lui per chiedergli scusa e giurargli fedeltà eterna, ma quella tattica non aveva il minimo effetto su di lei, se non quello di infastidirila ancora di più quando ripensava al fatto che lui non si fidasse minimamente di lei.

Lily stava giusto per posare la penna imbevuta di inchiostro sul foglio di pergamena, quando qualcosa – che subito dopo scoprì essere un foglio di carta appallottolata – la colpì in testa.

Si voltò di scatto, sperando di cogliere in flagrante l'imbecille a cui era venuta quell'idea geniale, e vide Scorpius Malfoy seduto qualche metro distante da lei che scrutava il lago senza degnarla di uno sguardo, a prima vista perso nei suoi pensieri.

Lily inarcò le sopracciglia, poi, dopo aver raccolto il foglio accartocciato da terra, lo aprì.

Ogni volta che ti vedo apparentemente concentrata a scrivere mi viene lo stesso dubbio di quando ti vedo leggere. "Starà scrivendo sul serio o fa solo finta?". La seconda, suppongo.

Scoccò un'occhiata gelida a Malfoy, poi si affrettò a rispondere.

Idiota. Cosa vuoi?

Accartocciò la pergamena e lanciò la pallottola di carta da dove era arrivata, anzi, non proprio, visto che lo prese in mezzo alle gambe.

Unsuspecting Lovers | Scorily Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora