32. Diagon Alley

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Lily si guardò traumatizzata allo specchio mentre Madama Loveless le sistemava la gonna del vestito.

«Ditemi che è uno scherzo» implorò la Potter, osservando ad occhi sbarrati il vestito da bambola che le avevano ordinato di provare.

Prese tra l'indice e il pollice un merletto rosa, sperando in qualche modo in una miracolosa trasformazione.

«Sei un incanto, cara» le fece i complimenti la bella donna di mezz'età, soddisfatta.

Lily si voltò lentamente verso di lei, un tic nervoso all'occhio destro che rendeva il suo sguardo ancora più inquietante di quanto già non fosse.

«U-u-un incanto?» chiese con la voce che tremava dallo sconcerto mentre una risata orribilmente isterica le usciva senza controllo dalla bocca.

Madama Loveless, leggermente intimorita, pensò bene di congedarsi con un sorriso mentre fuggiva a controllare il vestito dalla sposa.

La rossa si guardò in giro: il negozio di abiti da cerimonia le dava a dir poco la nausea, non aveva mai visto tanti colori orrendi in una sola volta!

Intorno a lei le damigelle si stavano provando altri vestiti: Roxanne osservava interdetta la scollatura di un vestito color pesca; Rose, entusiasta, ne indossava uno verde acqua; mentre Dominique, appena uscita scarmigliata dal camerino, aveva addosso il suo stesso centrino di pizzo rosa.

Victoire, dall'altra parte del negozio, stava provando l'ennesimo vestito bianco sotto la supervisione di nonna Molly, zia Fleur e Ginny.

Lily si massaggiò le tempie con le dita, imponendosi di non impazzire.

Merlino, lei odiava quel tipo di cose!

Perché proprio lei? C'erano anche Molly e Lucy che sarebbero state più che disposte a far da damigelle al suo posto!

I suoi occhi indugiarono verso la porta mentre studiava un buon piano per fuggire da quella tortura, quando sua madre si avvicinò verso di lei con una montagna di vestiti orribili.

«Victoire ha detto di provare anche questi» riferì appoggiandoli su una poltrona azzurro confetto, trattenendosi dallo storcere le labbra.

Lily inorridì.

«Smettila di fare quella faccia, Lily, sono bellissimi» la rimbeccò Rose, prendendone subito uno.

Lo sguardo della rossa saettò nuovamente verso la porta, e in quel preciso istante le venne quasi un colpo al cuore.

Sbatté più volte le palpebre, senza riuscire a credere ai propri occhi... eppure lui era proprio lì, fuori dalla vetrina, che la osservava incredulo, trattenendo a malapena le risate. Appena incrociò il suo sguardo, però, le scoppiò bellamente a ridere in faccia.

Lily non riuscì nemmeno a prendersela mentre lo guardava basita e incredula, la bocca spalancata.

Indossava un paio di jeans scuri, leggermente scoloriti davanti, e una giacca nera; i capelli biondissimi erano leggermente spettinati e più corti di quando l'aveva salutato sul treno, i suoi tratti affilati sembravano risplendere di luce propria mentre rideva di gusto in mezzo alla strada affollata, fregandosene tranquillamente degli sguardi altrui.

Mentre Ginny, che non aveva notato niente, tornava da Victoire, Lily andò verso l'uscita senza preoccuparsi del fatto che era a piedi scalzi e aveva ancora addosso quel coso orrendo che la commessa osava chiamare "vestito".

Aprì la porta a vetri e si affacciò di fuori, curandosi bene che nessuno la stesse guardando.

«Malfoy?» chiese basita, troppo stupita per dar molto peso alle sue risate.

Unsuspecting Lovers | Scorily Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora