33. The Wedding

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Le onde della bassa marea s'infrangevano sulla spiaggia fredda e deserta, mentre i tiepidi raggi di sole del primo mattino illuminavano le belle finestre di Villa Conchiglia, già sveglia e caotica nonostante fosse ancora presto.

La casa, circondata da un grazioso e ben curato giardino, rumoreggiava già di vita e nervosismo, siccome quel giorno stesso la primogenita dei Weasley si sarebbe finalmente sposata.

Victoire aveva preteso che le damigelle, comprese sua madre, Ginny e sua zia Apolline si presentassero nella Villa di famiglia per i primi preparativi di mattina presto, così che Bill e Louis, che ne avevano fin sopra i capelli di sentir parlare di colori, inviti e pettinature, avevano chiesto asilo politico a casa Potter, dove – molto più tardi – si sarebbe preparato lo sposo.

«Dove sono les demoiselles d'honneur?» domandò la sorella di Fleur mentre sistemava i capelli di Victoire, intenta a studiare il lavoro della zia in un grande specchio portato lì per l'occasione.

Fleur entrò nel salotto affollato di Villa Conchiglia, già avvolta nel suo elegante vestito d'argento pallido che si abbinava alla perfezione con i suoi capelli biondi, tenuti stretti in una complicata acconciatura. Portava alcune scatole di diverse forme e colori che dovevano contenere i vari accessori che avrebbe indossato la sposa.

«Dominique è di sopra a provare il vestito» rispose prontamente Fleur, che dopo tutti gli anni passati in Inghilterra parlava un inglese quasi perfetto. «Roxanne e Rose sono nella stanza di Louis, mentre Lily e Ginnì dovrebbero arrivare a momenti.»

Victoire sbuffò sommessamente per il ritardo delle due, incrociando poi le braccia.

Proprio in quel momento la signora Potter fece capolino dal camino accompagnata da una vampata di fiamme verdi e un po' di fuliggine.

«Lily arriverà più tardi» borbottò prontamente, già di cattivo umore. «Voleva salutare Teddy... e dormire ancora un po'» borbottò a mezza voce, contrariata.

«Tipico di Lilian» commentò Victoire, irritata. «Spero almeno che arrivi in tempo per la cerimonia!»

«Sono certa che sarà puntuale.» Ginny le sorrise, cercando di rassicurare la sposa... ma soprattutto sé stessa.

***

Si svegliò di soprassalto, scattando seduta come una molla.

Respirò affannosamente, togliendosi i capelli dal viso bagnato di sudore, cercando poi di districarsi dalle lenzuola e dalle coperte, con cui sembrava aver ingaggiato un incontro di wrestiling.

Piuttosto scossa, con la sensazione di essere ancora impalata da uno sguardo terrificante, provò a fare dei respiri profondi e a ricordare quello che stava sognando.

Aveva perso il conto delle volte che si era svegliata in preda agli incubi.

La nostra famiglia è in pericolo.

Le parole di suo padre le rimbombavano continuamente in testa, senza lasciarla in pace.

È gente pericolosa che non si fa nessuno scrupolo, nemmeno quando si tratta di uccidere.

Sentì lo stomaco che si contraeva e stringeva come la prima volta che aveva sentito quella frase.

Tutti gli Auror stanno facendo il possibile per catturarli, ma per ora oltre ad aver ritrovato una loro vittima non ci sono stati progressi. Abbiamo acciuffato uno di loro... morto.

Già, era quello il motivo per cui quei pazzi – chiunque essi fossero – avevano deciso di assillare lei e la sua famiglia.

Harry Potter aveva individuato uno di loro, e dopo averlo inseguito quello era morto in duello facendo crollare il morale del Quartier Generale degli Auror e, altra conseguenza negativa, provocando la rabbia incontrollata e incredibilmente folle della probabile setta, che aveva deciso di prendersela con loro.

Unsuspecting Lovers | Scorily Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora