14. Un confidente inaspettato

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Cosa c'era di peggio se non passare l'intera domenica mattina a lucidare vecchie coppe e medaglie?

Dover passare il resto della stessa domenica al servizio di Malfoy, si rispose mentalmente Lily, poggiando un Encomio Speciale per i Servizi Resi alla Scuola sul suo sostegno.

«Questo ha ancora un'incrostatura sul bordo» ghignò malignamente Gazza, che sotto ordine del professor Vitious controllava che lei e Alice Longbottom non usassero la magia mentre scontavano la loro punizione.

Lily lanciò un'occhiata velenosa al vecchio custode, trattenendosi dal chiedere ad alta voce come facesse a vedere lo sporco – per di più inesistente – quando era più cieco di una talpa.

Consapevole che se avesse osato contraddirlo le avrebbe fatto fare il doppio del lavoro, prese in mano una coppa di medie dimensioni che aveva finito di lucidare mezz'ora prima e finse d'impegnarsi a pulirla di nuovo.

Intanto, qualche metro distante da lei, Alice aveva fissato i suoi occhi color nocciola su uno stemma a forma di scudo, che aveva catturato la sua attenzione visto che l'aria sognante e assente che aveva avuto per tutta la durata della punizione era stata sostituita da un bagliore di stupore. Lily sbirciò leggermente interessata l'oggetto tra le mani di Alice, ma da dov'era non riuscì a distinguere quello che vi era scritto.

«Alice?» la chiamò con un sussurro appena udibile, in modo che Gazza non potesse udirla, impegnato com'era a scrutare tutti i trofei che avevano già dovuto pulire – tutto per un semplice ritardo nel consegnare i compiti!

La bionda alzò lo sguardo dallo stemma che aveva tra le mani e guardò Lily, la bocca rossa e carnosa lievemente socchiusa in un'espressione stupita.

Lily aggrottò la fronte, chiedendole silenziosamente spiegazioni.

In risposta, Alice voltò lo stemma verso di lei, così che poté leggere cosa vi era stato inciso.

Encomio Speciale per Servizi Resi alla Scuola

A Harry Potter, Hermione Granger e Ron Weasley

Per coraggio, intelletto e sangue freddo

Giugno 1992

Lily aggrottò ulteriormente le sopracciglia e socchiuse le labbra, ora completamente attratta da quell'emblema.

Stava giusto per chiedere ad Alice di passarle lo stemma, quando Gazza – in un tono lamentoso e decisamente amareggiato – parlò prima che potesse farlo lei.

«Potete andarvene, piccole canaglie» ringhiò studiandole minacciosamente con l'occhio buono. «Se solo la preside mi desse il permesso di appendervi per gli alluci nei sotterranei... Oh, allora sì che la smettereste di fare le spocchiose, voi sudice marmocchie; allora sì che imparereste cosa vuol dire disciplina.» E continuando a borbottare di come ai suoi tempi fossero severe le punizioni, le cacciò fuori dalla Sala Dei Trofei, strappando di mano ad Alice l'encomio speciale che tanto l'aveva affascinata.

Grifondoro e Corvonero, stupite dall'improvviso – ma per niente anticipato – congedo, rimasero immobili per alcuni istanti, poi, quasi in sincronia, si avviarono spalla a spalla verso la Sala Grande, dove il pranzo doveva essere iniziato da una bella mezz'oretta.

Mentre Alice iniziava a canticchiare una sottospecie di valzer allegro, l'immagine dello stemma che avevano trovato in Sala Trofei le balenò di nuovo davanti agli occhi. Non ricordava che né suo padre, né i suoi zii né nessun altro avessero mai accennato alla cosa... In effetti, però, doveva essere accaduto più di vent'anni prima...

Unsuspecting Lovers | Scorily Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora