La Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts si stagliava sonnacchiosa sul Lago Nero, placido e silenzioso. Mancava poco all'alba e i primi tiepidi raggi di sole iniziavano a farsi largo tra i crepacci e le vette delle montagne rocciose, andando a colpire le mura scure del castello ancora addormentato.
All'interno la scuola era immersa nel silenzio, interrotto solo dai respiri regolari degli studenti e di tutti i suoi abitanti, tanto che, se si rimaneva immobili e in ascolto, sembrava persino di sentire il castello sospirare impercettibilmente.
La Sala d'Ingresso appariva buia e più imponente del solito, la Sala Grande, invece, senza studenti mezzi addormentati o chiacchierini sembrava stranamente vuota; nei sotterranei l'unico rumore era un flebile e costante sgocciolio causato dall'umidità.
Fu proprio in uno di quei corridoi umidi e bui che un'ombra scura sbucò quasi dal nulla.
Rimase immobile per alcuni istanti, quasi in guardia, poi iniziò ad avanzare nella penombra tipica di quell'ala del castello, muovendosi senza fare il minimo rumore, come se cercasse di non rompere quel silenzio assoluto, quasi magico.
Senza nessuna ragione apparente, la figura si fermò a ridosso del muro, iniziando a percorrerlo con le mani chiare e affusolate, tanto che al chiaroscuro delle torce quasi spente sembravano pallidi ragni che zampettavano sulle pareti. Poi, improvvisamente, il muro rientrò con un fremito su sé stesso, rivelando una ripida e stretta scala scolpita nella pietra.
L'ombra iniziò a salire gli scalini scivolosi, muovendosi con sorprendente facilità, tanto da far sembrare che conoscesse ormai a memoria quel tragitto, che nel giro di pochi minuti la fece sbucare in un corridoio male illuminato del terzo piano.
La figura, sfruttando il fatto che il sole non fosse ancora sorto, si spostò nella penombra, rimanendo in ascolto nel caso ci fosse qualcuno nei paraggi.
Si avvicinò con circospezione a una doppia porta di una strana tonalità di verde scuro e la socchiuse con studiata lentezza.
All'interno dell'ampia stanza si distinguevano a malapena una serie di letti e degli strani oggetti che gettavano ombre scheletriche sui muri, quasi inquietanti.
La figura attese, poi entrò silenziosamente nella stanza, chiudendo la porta senza far nessun rumore.
Si mosse cautamente nel buio, strabuzzando gli occhi per riuscire a distinguere qualcosa, poi parve scorgere quello che cercava, perché s'immobilizzò: a circa tre metri da lui una cascata di capelli rossi copriva gran parte di un candido cuscino posato sulla sommità di un letto che, al contrario degli altri, ordinati e impeccabili, ospitava un groviglio indistinto di coperte che doveva essere una persona.
Si avvicinò piano mentre i suoi occhi si abituavano al buio abbastanza da permettergli di scorgere il viso pallido e lentigginoso della ragazza.
Si abbassò accanto al letto, in modo da essere all'altezza del suo volto, e la studiò attentamente, come non faceva da tempo. Trattenne il fiato per assicurarsi che stesse respirando... che stesse bene.
Le sue dita andarono automaticamente a sfiorarle uno zigomo, facendola fremere, ma, quasi come se si fosse scottato, la sua mano si allontanò di scatto dalla ragazza.
Si era ripromesso che non sarebbe successo più.
La guardò per un'ultima volta con un'intensità disarmante, poi, così com'era venuto se ne andò senza voltarsi, silenzioso.
Percorse il corridoio sovrappensiero mentre il sole si faceva largo tra le varie trifore e bifore, illuminando fiocamente le pareti di pietra e il freddo pavimento di marmo, proiettando la sua ombra sul muro.
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Unsuspecting Lovers | Scorily
Fanfiction"Scorpius la guardò improvvisamente serio e Lily ricambiò diffidente il suo sguardo. Pensò che la sua non era una bellezza convenzionale, con tutte quelle lentiggini sulla pelle troppo chiara e quei capelli rossi marchio Weasley; eppure c'era qualco...