11. Dichiarazione

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«Ehi? Svegliati.»

«No, non voglio... vattene... basta.»

«Eh? Guarda che sono già le undici e mezza. Dai, alzati.»

«Mmmh?»

Qualcuno la scrollò sbrigativamente e aprendo gli occhi vide la sagoma confusa di Adam Nott ricambiare il suo sguardo dall'alto.

«Cosa vuoi?» biascicò Lily con la voce impastata dal sonno. «Cosa ci fai nel mio dormitorio?»

«A dire il vero sei tu che sei nella mia Sala Comune» le rese presente lui, sparendo dalla sua visuale.

Lily, ancora intontita, chiuse gli occhi con un piede già nel mondo dei sogni, quando il suo cervello capì improvvisamente il significato delle sue parole.

Si tirò seduta in un baleno, provocandosi un forte capogiro, e si guardò attorno allarmata.

Gli addobbi e il caos che regnavano la sera prima erano magicamente spariti e la Sala Comune era tornata come se la ricordava.

Si strofinò vivamente gli occhi e tornò a guardare Nott, che si era seduto nel divanetto di fronte a quello sul quale aveva dormito lei.

«Cos'è successo?» chiese sedendosi compostamente e cercando di soffocare uno sbadiglio, senza successo.

«Non ti ricordi niente?» domandò lui, prendendo il nuovo numero della Gazzetta del Profeta dal tavolino davanti a sé e aprendosela davanti, celando così il proprio volto alla Grifondoro.

Lily ci pensò un attimo: ricordava di essere andata alla festa con Rose e che si erano divise senza più ritrovarsi; poi Zabini l'aveva trascinata da Malfoy, con cui aveva parlato per un po', e alla fine lei e Nott erano rimasti da soli. Dopo quel punto riusciva a ricordarsi solo immagini confuse dove continuava a bere e a ridere come una pazza, poi alla fine della festa si era lasciata cadere sul divano e si era addormentata.

«Vagamente» rispose poco dopo, ancora immersa nei suoi pensieri.

Abbassò lo sguardo sui suoi vestiti e vide che indossava ancora il costume della sera prima, notando poi che entrambe le ali erano spiegazzate e in certi punti anche strappate.

Si guardò intorno e vide che in Sala Comune erano presenti solo loro due più un numero ristretto di studenti intenti a leggere o, nella maggior parte dei casi, a confabulare in modo alquanto sospetto.

Notò solo poco dopo che ai piedi del divanetto c'era una morbida coperta nera tutta spiegazzata, che probabilmente aveva fatto cadere quando si era alzata.

Incuriosita, la raccolse.

Lily, pensierosa, si mise a gambe incrociate con la coperta in grembo, fissando la prima pagina della Gazzetta del Profeta senza però vederla, così che non fece caso al titolo in caratteri maiuscoli che strillava: PANICO NEL MONDO MAGICO: ANCORA NESSUNA TRACCIA DEI 5 MAGHI SCOMPARSI.

Era ancora persa chissà dove, quando Blake Zabini entrò nella Sala Comune, si guardò in giro e si diresse verso di loro, sedendosi poi vicino a Lily e accendendosi una sigaretta.

«'Giorno, Adam» salutò l'amico, ricevendo in risposta un cenno distratto della mano. «Rossa» aggiunse poi in direzione di Lily, a mo' di saluto.

«Smettila di chiamarmi rossa» s'innervosì Lily ma Zabini non ci fece caso e continuò a fumare indisturbato.

Lily intanto iniziò a chiedersi se non fosse il caso di andare, quando si ricordò improvvisamente il motivo per cui la sera prima era andata alla festa.

Unsuspecting Lovers | Scorily Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora