27. Un brusco risveglio

2.3K 93 68
                                    

Socchiuse piano gli occhi, ancora addormentata, mentre la luce tenue del mattino formava mille riflessi sulle sue ciglia chiare.

Mosse lentamente la mano destra, sfiorando piano con le dita il lenzuolo candido e immacolato; poi quel primo movimento venne seguito da un altro, solo un leggero spostamento della testa, così che la sua guancia sfiorò la federa del cuscino, che aveva un profumo dolce e delicato.

Arricciò involontariamente il naso e fece un mezzo sbadiglio, senza prendersi la briga di mettersi una mano davanti alle labbra.

Aveva perso la sensibilità al braccio sinistro, sotto la sua pancia, su cui era sdraiata di peso; non parve farci caso, però, perché troppo concentrata sul lieve formicolio che aveva sulla schiena fredda... nuda.

A quell'improvvisa consapevolezza, sbarrò completamente gli occhi, rimasti chiusi e sonnecchianti fino a quel momento.

Rimase per alcuni istanti a guardare il muro bianco e lo scrittoio scuro nella sua visuale, senza davvero vederli.

Cazzo.

Quella non era la sua stanza.

Cazzo.

Quello non era il suo letto.

Cazzo.

Quel lembo candido che la copriva fin quasi alle reni non era il suo lenzuolo.

Cazzo, cazzo, cazzo.

Richiuse con forza gli occhi, cercando di far ordine tra i suoi pensieri.

Non aveva nemmeno il coraggio di voltarsi per vedere se aveva accanto... lui.

Si morse piano un labbro, poi con più forza quando i ricordi della sera prima la travolsero come un treno.

Sono andata a letto con Adam Nott, pensò sentendosi le guance che andavano in fiamme, e continuò a ripetersi quella frase nella testa, cercando di assimilare quella notizia che le pareva tanto assurda.

Non sapeva come doveva sentirsi... cosa diavolo doveva fare; il fatto che fosse sveglia solo da pochi minuti non era certo di aiuto, anzi.

L'unica cosa certa che realizzò non senza stupore era che non si sentiva per niente dispiaciuta... d'altronde era stata lei stessa a dare inizio a tutto la sera prima.

A quest'ultimo pensiero desiderò sprofondare nelle viscere della terra. Non solo era andata a letto con Adam Nott... ma era stata lei a sedurlo!

Si sentì andare in sovraccarico di emozioni, un confuso miscuglio di vergogna, insicurezza e ricordi stranamente piacevoli che continuavano a mandarle le guance in fiamme.

Prese un respiro profondo: doveva calmarsi, non era quello il momento giusto per andare nel panico; decise così con enorme sforzo di rimandare quei pensieri caotici a quando sarebbe stata più lucida - e possibilmente anche vestita.

Doveva fare qualcosa. Ma cosa? Non aveva il coraggio di muovere nemmeno un muscolo, dannazione. Dove andava a finire lo spirito Grifondoro quando ce n'era più bisogno?!

Era davvero difficile non andare nel panico, ma con uno sforzo immane trattenne il fiato e rimase in ascolto, e quando sentì il suono flebile di un respiro alle sue spalle, nel letto accanto a lei, non seppe se ne rimase sollevata o spaventata.

Bene, ora aveva la conferma di non essere sola, bastava voltarsi e... e?

Dargli il buongiorno?

"Ehi, Adam, grazie per il sesso, ora devo proprio andare!"

Unsuspecting Lovers | Scorily Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora