36. Sotto le stelle

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«Giuro solennemente di non avere buone intenzioni» mormorò Lily, picchiettando con cautela la bacchetta sulla Mappa del Malandrino.

L'inchiostro nero iniziò a riempire la pergamena sciupata fino a disegnare una perfetta ricostruzione dei lunghi corridoi e dei passaggi segreti di Hogwarts.

Lanciò un'occhiata attenta alla Sala Comune deserta, completamente buia se non per le braci ancora calde nel camino, poi scrutò attentamente la mappa, tirando un sospiro di sollievo quando vide che Gazza andava avanti e indietro nel suo ufficio e il cartellino con il nome di Mrs Purr era immobile sulla torre di Astronomia. Si affrettò anche a controllare che non ci fossero Auror di ronda nelle vicinanze; nell'ultimo periodo quello svitato di Rackham aveva preso la fastidiosa abitudine di aggirarsi in quell'ala del castello, perciò quando non riuscì a trovarlo da nessuna parte sorrise soddisfatta. Probabilmente il suo giorno libero era arrivato con un tempismo perfetto.

Fece un ultimo controllo per assicurarsi che la via fosse libera, poi uscì silenziosamente dalla Sala Comune di Grifondoro, lasciandosi alle spalle il ritratto vuoto della Signora Grassa. Evidentemente anche lei si era presa una sera libera.

Con un occhio sulla Mappa e l'altro sulla strada, Lily camminava cercando di far il meno rumore possibile, i suoi passi ovattati accompagnati dalla luce fievole della bacchetta.

Negli ultimi giorni Shane le era stato addosso peggio di un segugio, saltandole fuori all'improvviso e chiedendole a tradimento se aveva deciso di andare o no in campeggio.

Campeggio.

Nella Foresta Proibita.

Di notte.

L'idea più stupida che i Serpeverde avrebbero potuto concepire – soprattutto quando le ronde erano raddoppiate e un Auror a caso le stava con il fiato sul collo.

A dire il vero, l'unica cosa che l'aveva convinta ad accettare l'invito era che di lì a pochi minuti sarebbe stato il compleanno di Adam, e siccome lui si era rifiutato di dare una festa in stile Harper-Zabini, alla fine gli altri lo avevano costretto a seguirli in quella folle scampagnata.

Quando arrivò in cima alle scalinate di marmo diede un colpo di bacchetta alla Mappa del Malandrino mormorando «fatto il misfatto» e se la infilò nello zaino, poi scese le scale, intercettando infine le due figure di cui aveva visto i nomi sulla mappa.

«Lily» bisbigliò in saluto Cornelia, immobile vicino a Jude Rosier.

La Grifondoro si avvicinò, sorridendo ai due.

«Ciao» rispose candidamente, rivolgendosi poi al Serpeverde. «Jude» disse automaticamente, accorgendosi di averlo chiamato per nome solo quando il diretto interessato alzò un sopracciglio.

«Potter» disse in tono neutro, facendo alzare gli occhi al cielo a Cornelia.

Lily corrugò la fronte, senza riuscire a comprende lo sguardo fugace che si lanciarono. Alla fine scrollò le spalle, rassegnata: non era sicura che sarebbe mai riuscita a comprendere il linguaggio di quei due.

«Non è strano che non ci sia in giro nessuno?» domandò stranita, facendo un cenno al portone che dava sui giardini del castello.

«Buh!» disse qualcuno dritto nel suo orecchio, e lei sobbalzò presa alla sprovvista, trattenendo a stendo un urlo.

«Coglione!» sbottò oltraggiata quando Shane apparve sorridente nella sua visuale.

«Sono contento che tu me l'abbia chiesto» la salutò tutto pimpante, e Lily notò che tratteneva a stento l'entusiasmo. «Diciamo che ho lasciato un diversivo al settimo piano che terrà occupati Auror e professori almeno per qualche oretta.»

Unsuspecting Lovers | Scorily Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora