Quella fredda mattina di metà ottobre Lily fu svegliata dal continuo fruscio del vento sulle finestre e dai fischi sordi che produceva infiltrandosi tra le fessure delle porte dei dormitori.
La Grifondoro si strofinò con forza gli occhi, soffocando uno sbadiglio, aprì le pesanti tende di stoffa rossa del letto a baldacchino e rabbrividendo poggiò i piedi nudi sul freddo pavimento di pietra.
Fece appena in tempo ad andare ad affacciarsi alla finestra, giusto per notare che quel giorno il vento sembrava fermamente intenzionato a buttar giù la Torre di Grifondoro, quando Penelope Sloper uscì dal bagno frizionandosi con un asciugamano i capelli corvini completamente bagnati.
«Buondì» disse distrattamente, dirigendosi verso l'unico specchio della stanza e iniziando a pettinarsi.
Lily in risposta fece un distratto cenno col capo, poi, tremando per il freddo, si affrettò ad infilarsi dei jeans chiari che aderivano perfettamente alle sue gambe e un maglione grigio; per completare l'opera si infilò un paio di scarpe da ginnastica e, anche se con riluttanza, si mise ad armeggiare con i suoi capelli per stringerli in uno chignon.
Mentre imprecava a mezza voce per essersi impigliata le dita tra le spesse ciocche verdi, intercettò lo sguardo di Penelope nello specchio. Si trattenne a stento dallo sbuffare sonoramente quando si accorse che aveva le sopracciglia inarcate.
«Che c'è?» chiese innervosita Lily, liberandosi le dita con non poco dolore.
«Non sei ancora riuscita a farti sistemare quei capelli?» chiese lei, continuando a spazzolarsi.
«A te che sembra?» rispose sarcastica, riuscendo infine nel suo intento.
Penelope scrollò le spalle e lanciò alla compagna di stanza un'occhiata scocciata, poi fece finta di nulla e iniziò ad asciugarsi i capelli facendo uscire dell'aria calda dalla sua bacchetta.
Lily doveva ammettere che Penelope Sloper era una ragazza particolarmente bella: aveva dei lunghi e ricci capelli neri, quasi sempre sciolti in modo che le ricoprissero la schiena fino alle reni; il corpo snello e flessuoso; il viso dai tratti delicati e gli occhi nocciola.
Ma, come fin troppo spesso accade, la sua bellezza era tanto impressionante quanto la sua stupidità: non era una cosa molto carina da dire, ma Lily non aveva mai conosciuto una ragazza così incredibilmente tonta. Era un'esperta quando si parlava di cosmetici e di ragazzi, ma appena l'argomento tergiversava su qualcosa di più impegnativo – come il Quidditch o qualsiasi altra cosa – la sua espressione si faceva assente ed eri fortunato se riusciva anche solo a capire di cosa stavi parlando.
Era una delle ragazze del quinto anno che stava meno simpatica a Lily, e per quanto ne sapeva, l'antipatia era pienamente corrisposta; nonostante questo non si erano mai scontrate apertamente... d'altronde, dato che erano nello stesso dormitorio, era molto più semplice ignorarsi a vicenda.
Lily scrollò la spalle e tornò alla realtà, poi, senza dire una parola, uscì dalla stanza diretta a colazione.
Quella mattina la Sala Grande non era molto affollata: benché di domenica si alzassero tutti tardi, quel giorno la maggior parte degli studenti dal terzo anno in su si erano probabilmente svegliati più presto del solito per raggiungere il villaggio di buonora.
Lily prese posto al tavolo di Grifondoro e iniziò a imburrare del pane tostato, guardandosi distrattamente in giro. Senza farci caso lasciò vagare il suo sguardo lungo il tavolo di Serpeverde e per ironia della sorte intercettò quasi all'istante dei freddi occhi grigi.
Distolse repentinamente lo sguardo e azzardò un'occhiata al tavolo di Corvonero, notando che Chris la stava fissando. Appena incrociò gli occhi della Gridonsoro concentrò la sua attenzione su tutt'altro.
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Unsuspecting Lovers | Scorily
أدب الهواة"Scorpius la guardò improvvisamente serio e Lily ricambiò diffidente il suo sguardo. Pensò che la sua non era una bellezza convenzionale, con tutte quelle lentiggini sulla pelle troppo chiara e quei capelli rossi marchio Weasley; eppure c'era qualco...