4. Lacrime e ricatti

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Lily stava correndo più veloce che poteva attraverso le scalinate e i corridoi del castello.

La prima e unica cosa che le era venuta in mente dopo aver visto cosa aveva in testa era stata di cercare Malfoy.

Non aveva idea del perché, non sapeva nemmeno a cosa sarebbe potuto servire informarlo di ciò, e ancora meno cosa avrebbe fatto o detto dopo averlo trovato. Chissà, magari presa da una crisi isterica si sarebbe messa a piangere e a urlare, oppure l'avrebbe picchiato anche se non c'entrava niente, così, solo per sfogarsi in qualche modo.

Ma in quel momento non le importava un accidente di cosa sarebbe successo dopo: l'unica urgenza, anzi, necessità che le premeva nella mente spazzando via ogni altra preoccupazione era trovare Malfoy, e quello era l'unico pensiero che la spingeva a continuare a correre nonostante le sue gambe urlassero pietà insieme ai suoi polmoni che, ad ogni singolo respiro, sembravano stessero per uscirle dal petto.

Proprio quando stava per imboccare i sotterranei la presenza di un notevole problema l'assalì: non sapeva dov'era la Sala Comune di Serpeverde.

Certo, tutti erano a conoscenza del fatto che si trovava sotto il castello, visto che tutte le Serpi arrivavano da lì quando andavano a colazione, ma nessuno di sua conoscenza - a parte le Serpi stesse - sapeva dove si trovavano precisamente i dormitori degli studenti verde-argento.

Si fermò e cercò di rimanere in piedi poggiandosi al muro con una mano, premendosi poi l'altra sulla milza dolorante. Mentre cercava insistentemente di ragionare, si tamponò piano la fronte coperta di sudore con la sciarpa che le aveva dato Chris, poi, con un colpo di bacchetta la fece Evanascere: in quel momento stava morendo di caldo.

Ansimante e accaldata, cercò di concentrarsi interamente sul suo obbiettivo.

«Non posso di certo vagare per i sotterranei aspettando di andare a sbattere contro l'entrata di quella stramaledetta Sala Comune!» sbottò perdendo inaspettatamente il controllo e ricacciando indietro le lacrime di rabbia non senza fatica.

Stava quasi per prendere a calci il muro dalla frustrazione quando uno studente dall'aria vagamente familiare sbucò con disinvolta eleganza dal passaggio che portava ai sotterranei.

Lily gli lanciò un'occhiata furtiva: era un ragazzo alto, con le spalle larghe e un fisico asciutto. I tratti del viso erano fieri e regolari, illuminati da dei brillanti occhi verdi, che risaltavano fortemente per via dei capelli neri come la pece, distrattamente spettinati e con un ciuffo sbarazzino che gli scendeva lungo la fronte.

Nonostante avesse chiaramente un'aria quasi da Dio sceso in terra - uguale identica a quella di Malfoy - e da Serpeverde qual era non doveva di certo essere un santo, Lily doveva ammettere che aveva un certo fascino misterioso e un'eleganza distratta e disinvolta che lasciavano senza fiato.

Era la prima volta che Lily lo scrutava così approfonditamente, ma poteva essere sicura quasi al 100% che lo aveva già visto da qualche parte.

Infatti, poco dopo, proprio mentre il ragazzo stava salendo una scalinata - non prima di averle lanciato un'occhiata educatamente stupita e altera al tempo stesso - reprimendo un grido euforico, si ricordò chi era quel ragazzo e, soprattutto, dove lo aveva già visto.

Finalmente un colpo di fortuna!

Ancora un po' ansimante per la corsa lo seguì e lo chiamò, così da farlo voltare.

«Tu sei... A-a-alan Nott, giusto?» chiese Lily, balbettando un po' per via del fiatone e lanciandogli uno sguardo speranzoso.

«Adam Nott» la corresse alzando le sopracciglia in un chiaro moto d'irritazione.

Unsuspecting Lovers | Scorily Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora