Le sue dita sottili armeggiavano abilmente con quello che doveva essere un filtro artigianale, che venne poi prontamente messo all'estremità di una sottile cartina bianca, già appositamente riempita di tabacco. Con dei gesti decisi e studiati quasi a memoria arrotolò in un batter d'occhio la cartina su sé stessa, poi, tenendola ferma tra le dita, l'avvicinò alle labbra e la inumidì lievemente con la punta della lingua. Prese la propria bacchetta, abbandonata accanto a lui, e ne inserì la punta all'estremità superiore del cilindro perfetto che era appena riuscito a creare, poi la spinse a fondo con delicatezza, in modo che il suo contenuto fosse più compatto. Infine, arrotolò tra il pollice e l'indice la parte sporgente della cartina, poi se la passò di mano in mano, studiando scrupolosamente il suo lavoro.
Apparentemente soddisfatto, si poggiò il filtro tra le labbra, estrasse un accendino d'argento dalla tasca dei pantaloni e ne fece scaturire una fiamma verdina.
Aspirò a pieni polmoni e dopo alcuni interminabili istanti sbuffò una lunga e densa voluta di fumo dalle labbra, che si disperse lentamente nell'aria, seguita distrattamente dai suoi occhi blu.
Si scompigliò con noncuranza i capelli neri, guardando poi il panorama sotto di sé. Dal davanzale della trifora su cui era seduto con nonchalance non poteva nemmeno scorgere il fondo del precipizio sotto di sé, se non solo pochi metri di muro dalle sue gambe, che penzolavano lentamente nel vuoto. Davanti a lui la superficie scura e luminosa del lago rifletteva le luci del castello e della luna, alta nel cielo scuro cosparso di stelle, a cui delle rare nuvole grigiastre facevano compagnia.
La foresta proibita si stagliava come una massa tenebrosa e indistinta fin dove i suoi occhi riuscivano a vedere, dando al paesaggio un non so che di oscuro e affascinante al tempo stesso.
Fece l'ennesimo lungo tiro per poi far uscire dalla sua bocca un unico, solitario cerchio di fumo, che dopo essersi allontanato da lui, si disperse impercettibilmente nell'aria.
Il Serpeverde, perso letteralmente nei suoi pensieri, chiuse gli occhi e reclinò indietro la testa, godendosi la dolce brezza serale – o notturna, vista l'ora – e beandosi del rilassamento completo del suo corpo, quasi come se si fosse appena svegliato da una lunga dormita.
Si portò nuovamente il filtro alle labbra, aspirando lentamente e senza fretta, trattenendo poi il fumo per alcuni istanti, prima di ributtarlo nell'aria.
Aprì gli occhi e studiò con la vista lievemente appannata la sigaretta ormai finita, poi, dopo aver fatto un ultimo, lungo tiro, la lasciò andare nel vuoto.
Il mozzicone ancora acceso cadde per pochi metri, poi scomparve nell'oscurità della notte.
Blake Zabini rimase a fissare il precipizio per alcuni minuti, apparentemente pensieroso, e dopo un tempo indefinito si puntellò sulle mani e buttò le gambe dall'altra parte del davanzale, rimettendosi in piedi un po' barcollante.
Ridacchiò da solo come un idiota, con la sensazione di galleggiare nel vuoto, percorrendo poi con calma il corridoio.
Imbucò un passaggio segreto dietro un vecchio arazzo e s'incamminò giù per una ripida scala a chioccola, che lo condusse fino alla Sala d'Ingresso, completamente deserta.
Doveva ammettere che la serata era iniziata nel migliore dei modi: nemmeno il tempo di compiere tutto il tragitto dalla Sala Grande alla sua Sala Comune che una Tassorosso del suo stesso anno lo aveva trascinato via dai suoi amici, giusto per fargli un regalo di compleanno in anticipo di qualche giorno.
Consapevole di essere in ritardo, affrettò il passo. A pochi metri dal proprio dormitorio, però, si bloccò lo stesso davanti a un vecchio specchio appeso tra due arazzi verde-argento, approfittandone per controllare di essere in perfetto ordine. Sistemò alcune pieghe inesistenti sulla semplice maglietta bianca e i jeans neri che aveva indossato per l'occasione, poi si aggiustò come meglio poteva i capelli scuri – non che ci fosse molto da sistemare visto che erano cortissimi.
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Unsuspecting Lovers | Scorily
Fanfiction"Scorpius la guardò improvvisamente serio e Lily ricambiò diffidente il suo sguardo. Pensò che la sua non era una bellezza convenzionale, con tutte quelle lentiggini sulla pelle troppo chiara e quei capelli rossi marchio Weasley; eppure c'era qualco...