Capitolo 3

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Giada finì in fretta la colazione ed andò in camera per prepararsi: un paio di jeans, una maglietta, le sue converse tutte rotte, un filo di trucco ed era pronta.
Semplice, naturale, proprio come piaceva a lui...
"No!Non devo pensarci" e corse fuori da quella casa troppo silenziosa.

La giornata fu pesante ma produttiva e lei tornò a casa felice come non era da molto tempo.
Entrando sentì dei gemiti provenire dalla camera di Chiara e capì che molto probabilmente Alessio era venuto...a riprendersi la felpa.
Non ebbe nemmeno il tempo di chiudersi in camera a sistemare gli appunti, che il suo telefono squillo. Era Greta, la sua più grande amica:
-Amore! Come stai? Come va lì a Roma?-
Giada era felice di sentire finalmente una voce familiare:
-Ciao Gre! Tutto benissimo qui. Apparte la mia coinquilina che ci sta dando dentro con il suo amico di letto, direi che il resto è apposto-.
Greta rise e continuò a farle domande:
"E il corso? E i ragazzi? Come si vive lì?" fino a che suonò il campanello.
Giada andò ad aprire la porta mentre rispondeva alla raffica di domande dell'amica:
"Il corso è interessante. I ragazzi sono carini. Roma è caotica ma ci si vive bene".
Aprì la porta e si ritrovò davanti un ragazzo dal viso dolcissimo, come non aveva mai visto.
Le sorrise e lei vacillò davanti a quei due occhioni marroni:
-Greta, ti posso richiamare?- e prima che l'amica potesse risponderle, aveva già messo giù.
-Ciao- disse la ragazza confusa. Chi era?
-Ciao, io sono Michele - allungò la mano e lei gliela strinse - sono venuto a prendere Alessio, sai...è senza macchina- che vocetta simpatica aveva Michele.
Giada annuì:
-Come potrai ben capire dai rumori, non hanno ancora finito...-rispose lei imbarazzata.
Michele le sorrise ancora. "Dio che sorriso ha" pensò Giada "Brilla di luce propria ed illumina tutto intorno".
Si era imbambolata a guardarlo per più tempo del dovuto:
-Posso entrare almeno?- chiese Michele, sempre ridendo.
Giada si riprese e con fatica rispose:
-Si, si, scusami. Entra- gli fece strada, anche se ormai sembrava pratico dato che si diresse verso il frigo e l'aprì:
-Lasciami almeno fare gli onori di casa ed offrirti da bere - disse Giada facendo la finta delusa.
-Scusami, hai ragione. È che ormai sono abituato così. Chiara di solito corre ad aprirmi con un lenzuolo addosso e torna in camera senza nemmeno salutarmi- Michele non sembrava offeso da questo comportamento.
-Beh, ma da oggi ci sono io- gli disse Giada togliendogli il bicchiere dalle mani. Le loro dita si sfiorarono e lei si ritrasse subito:
-Allora Michele, che cosa vuoi da bere?- chiese assumendo un tono da brava padrona di casa.
-Un bicchiere d'acqua andrà benissimo, grazie Giada- rispose il ragazzo divertito.
Gli servì l'acqua e si versò del succo, per poi sedersi al tavolo davanti a lui:
-Allora, che cosa fai a Roma- chiese Michele.
-Seguo un corso di giornalismo professionale. Riuscire a diventare giornalista è il mio più grande sogno da sempre - bevve un sorso di succo d'arancia - e tu?-
-Io sono riuscito ad entrare ad "Amici" come ballerino. Il mio sogno è vivere di danza-.
-È bello avere dei sogni - disse Giada -è per quei sogni che ci alziamo la mattina con il sorriso, anche se dentro moriamo. Per riuscire a realizzarli-.
-Hai ragione. I sogni sono il motore del mondo-
Si guardarono e lei si sentì avvampare. Cosa avevano gli occhi di quel ragazzo di speciale? Riuscivano a scrutarla dentro, si sentiva esposta davanti a lui, troppo esposta.
Per fortuna Chiara e Alessio entrarono in cucina proprio in quel momento:
-Vedo che hai conosciuto Michele - disse Chiara legandosi i lunghi capelli ricci - e lui invece è Alessio-.
I due si presentarono e poi Alessio, che era l'irrequietezza fatta a persona, iniziò a stressare Michele per andare.
Giada guardò quest'ultimo varcare il portone con un dubbio assillante: doveva seguire il suo cuore o no?
Guardò Chiara che capì al volo:
-È un bravo a ragazzo. Vale la pena provare a conoscerlo-.
Giada sorrise, prese una penna e corse giù per le scale:
-MICHELE!- urlò sul portone.
Il ragazzo si girò e le sorrise; si vennero incontro:
-Mi è piaciuto molto parlare con te, quel discorso sui sogni poi...beh, è stato interessante - prese la penna e gli scrisse qualcosa sul braccio - se vuoi, questo è il mio numero-.
Poi si girò e corse via mentre Michele andava verso la macchina, sorridendo e guardandosi il braccio.

Ciao ancora! Questo capitolo è più lungo dei precedenti, ma valeva la pena descrivere molto accuratamente il primo incontro tra Giada e Michele, che finalmente è entrato in scena!
Fatemi sapere cosa ne pensate! ☺

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