Capitolo 38

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Michele lesse il messaggio dopo essere uscito dalla doccia.
Pensò subito che fosse successo qualcosa a Giada ed un senso di terrore lo invase: l'aveva trattata male quella notte, se n'era andato all'improvviso dopo aver fatto l'amore.
E si era pentito di essersi comportato così, ma era molto impulsivo in certe situazioni.
Qualcuno bussò alla porta e Michele si affrettò ad infilarsi dei vestiti.
Era Arianna.
-Ciao Miky, sei sparito ieri sera-.
Il ragazzo la fece entrare.
-Già, sono sparito-.
-Eri con lei?- Arianna.
-Si- Michele.
Arianna annuì,poi si avvicinò per provare a baciarlo, ma il ragazzo la fermò senza dire una parole.
-Mi hai solo usata?- gli chiese lei, delusa.
Michele non rispose, quindi Arianna si alzò e gli diede un sonoro ceffone.
-Mi fai schifo- ed uscì velocemente dalla stanza.
Michele decise di andare a casa di Chiara, voleva scusarsi con Giada, voleva dirle che avrebbe provato a lasciarsi tutto alle spalle.
Era pronto a ricominciare con lei.
Afferrò il pacchetto di sigarette ed il cellulare e si avviò.

[...]

G

iada era stesa sul letto, distrutta dai troppi avvenimenti di quella giornata appena iniziata.
Stare tra le sue braccia quella notte, le aveva dato l'impressione che tutto si fosse aggiustato, che lui l'avesse finalmente perdonata.
Ed invece non era così.
Ero convinta di aver dato il massimo, ma aveva perso la sua unica ragione di felicità.
Stava male, aveva un sacco di problemi in casa di cui non riusciva a parlare con nessuno: i suoi si stavano faticosamente separando perché suo padre picchiava sua madre dopo aver bevuto, e lei aveva dovuto anche dividerli una volta.
Avrebbe voluto parlarne con Michele, una volta tornata a Roma, ma non c'era riuscita.
Chiuse a chiave la porta e tirò fuori dal cassetto del comodino un flacone di antidepressivi, dei farmaci che le aveva prescritto il medico dopo la fine della sua storia con Luca.
"Eh già, quanto sei debole Giada. Ti servono persino gli antidepressivi", pensò andando a posizionarsi di fronte allo specchio tondo sopra la scrivania.
Accese lo stereo e mise "Mad
World" di Gary Jules, voleva far credere ad Andreas e Chiara che stesse bene.
La musica invase tutta la stanza.

"All around me are familiar faces
Worn out places, worn out faces
Bright and early for their daily races
Going nowhere, going nowhere".

Prese tra le mani una delle pasticche e la guardò, poi fissò la sua immagine riflessa nello specchio.
-Questa è per te, Luca- e la ingoiò.

"Their tears are filling up their glasses
No expression, no expression
Hide my head I want to drown my sorrow
No tomorrow, no tomorrow
And I find it kinda of funny
I find it kinda of sad
The dreams in which I'm dying
Are the best I've ever had".

Prese tra le mani un'altra pasticca.
-Questa è per voi mamma e papà, e per i vostri dannatissimi litigi- e la ingoiò.

"I find it hard to tell you
I find it hard to take
When people run in circles
It's a very, very mad world mad world
Children waiting for the day they feel good
Happy Birthday, Happy Birthday
Made to feel the way that every child should
Sit and listen, sit and listen
Went to school and I was very nervous
No one knew me, no one knew me
Hello teacher tell me what's my lesson
Look right through me, look right through me".

Con la vista che le si stava appannando, prese un'altra pasticca, debolmente tra le dita.
-Questa è per te, Michele, e per i tuoi fottutissimi dubbi- e la ingoiò.

"And I find it kinda of funny
I find it kinda of sad
The dreams in which I'm dying
Are the best I've ever had
I find it hard to tell you
I find it hard to take
When people run in circles
It's a very, very mad world...
World".

Era sempre più debole, ma resistette e prese un'ultima pasticca.
Non voleva guardarsi allo specchio, quindi abbassò lo sguardo, ma poi lo alzò di nuovo ed incrociò i suoi stessi occhi.
-E questa è per te Giada, per la tua stupidità e per tutti gli errori che hai fatto nella tua vita- la buttò giù- sei un disastro-.
Furono le ultime parole che riuscì a dire, mentre la canzone finiva sfumando.

"Enlarging your world
Mad world".

Cadde a terra ed il rumore del suo corpo sovrastò quello della musica, e questo fece preoccupare Andreas e Chiara, che si guardarono e corsero a bussare alla porta della camera di Giada.
-Giada, apri!- urlò Chiara battendo forte una mano alla porta, poi guardò Andreas- non apre-.
Il ragazzo provò a bussare a sus volta, ma non ottenendo risposta decise di aprire la porta a forza.
Trovarono Giada, distesa per terra con in mano un flacone di antidepressivi ed intorno delle pasticche cadute dalla scatola.
Chiara urlò e per poco non svenne, Andreas si affrettò a chiamare un'ambulanza, poi decise di avvertire anche Michele.
Aveva diritto di sapere.

[...]

I

l cellulare di Michele squillò proprio mentre lui stava camminando per andare a casa delle ragazza.
-Andreas, sto arrivando-.
-No, Michele, cambio di programma. Io e Chiara stiamo andando in ospedale!-
Il battito cardiaco di Michele accellerò a dismisura.
-All'ospedale? Perché all'ospedale? È successo qualcosa a Giada?- se così fosse stato non se lo sarebbe mai perdonato per tutta la vita.
-Sì, ma è una cosa che non posso spiegarti per telefono. Raggiuncici all'ospedale Sandro Pertini-.

I due amici si salutarono velocemente e Michele cominciò a correre per arrivare in ospedale.
Una volta arrivato vide Chiara in lacrime, abbracciata ad Andreas che tentava di consolarla.
Michele aveva paura.
Per la prima volta nella sua vita, aveva veramente paura di perdere una persona alla quale teneva più che alla sua stessa vita.

Ciao a tutti!
Il capitolo di questa sera è molto triste, ma io ho una predilezione per le storie tristi e deprimenti 😭
Michele vuole andare a chiedere scusa a Giada, ma lei, credendo di non avere più speranze, ingerisce una quantità elevata di antidepressivi e viene ricoverata d'urgenza in ospedale.
•Cosa succederà adesso?
Continuate a seguire la storia come state già facendo e lo scoprirete 😊

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