Capitolo 20

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Giada era stesa sul letto di camera sua, nella casa di Arezzo.
Stava cercando di rimettere insieme i pensieri dopo la serata di ieri.
Aveva mandato tutto a rotoli.
Aveva mandato tutto a quel paese per il suo ex fidanzato.
La testa le scoppiava, gli occhi le bruciavano dopo una notte passata a piangere.
Non aveva senso continuare a mentire e a mentirsi: Michele le mancava da morire.
"Beh, è normale" pensava "Ci tengo molto a lui. Ma forse non lo amavo abbastanza come credevo".
Guardava la sua chat di Whatsapp e gli ultimi messaggi con lui, di qualche giorno prima.

Da Michele:
Ti amo, pulce.
Non mi stancherei mai di dirtelo.

Il cuore le faceva male al solo pensiero di aver fatto un simile torto ad un ragazzo così sensibile.
Uno stereo venne acceso e partì una canzone da lei conosciuta.
Forse troppo conosciuta.

"Tutto questo tempo a chiedermi
Cos'è che non mi lascia in pace".

Giada sbarrò gli occhi.
Come era possibile che stesse passando proprio quella canzone in radio in quel momento.
Il mondo le voleva proprio male.
Pensava che l'universo avesse capito cosa aveva fatto e la stesse torturando.
"Tutti sanno".
Voleva che si pentisse.
"Tutti vogliono che io mi penta".

"Tutti questi anni a chiedermi
Se vado veramente bene
Così".

Forse Michele era stato il primo ragazzo a non farla sentire piccola e stupida.
Lui l'aveva amata fin da subito per quella che era davvero.
Lui aveva apprezzato il suo carattere e non l'aveva fatta sentire inadeguata, sminuendola di continuo.
Lui l'aveva fatta sentire bene e lei l'aveva ripagato così.
Si alzò ed andò davanti allo specchio: aveva il mascara e la matita colati sulla faccia, gli occhi rossi ed i capelli arruffati.
Ma sapeva che Michele l'avrebbe amata anche in quel modo se fosse stato lì.
"Giada, sei una grandissima stronza" pensava, guardandosi in faccia.

''Ho aspettato a lungo
Qualcosa che non c'è
Invece di guardare
Il sole sorgere".

Già, aveva aspettato per tanto tempo un ragazzo come lui, e quando era riuscita ad ottenerlo che cosa aveva fatto? Non voleva nemmeno pensarci.

"E miracolosamente non
Ho smesso di sognare
E miracolosamente
Non riesco a non sperare".

Quella frase la colpì come uno schiaffo in pieno viso.
Michele le aveva scritto proprio quella parte della canzone come primo messaggio.
E ora eccola lì, che le risuonava nelle orecchie come un grido straziante.

Sentì il campanello suonare e sua mamma che rispondeva ed apriva la porta.
Poco dopo si aprì anche la porta della sua stanza, me lei non guardò.
Due braccia la strinsero da dietro ed una bocca le baciò il collo, per poi specchiarsi con lei.
Era Luca.
Giada sorrise debolmente e si girò verso di lui, che la spinse sul letto, baciandola senza che lei facesse resistenza.
Provò a spegnere il cervello, che però non volle collaborare e le ricreò il viso di Michele in testa.
La sua espressione quando ieri li aveva beccati a baciarsi.
Quello sguardo ferito.
Provò a non pensarci.

"E se c'è un segreto
E' fare tutto come
Se vedessi solo il sole
Un segreto è fare tutto
Come se
Fare tutto
Come se
Vedessi solo il sole
Vedessi solo il sole
Vedessi solo il sole
E non
Qualcosa che non c'è".

Ed intanto la canzone finiva, sfumando.
E la sua testa scoppiava di pensieri...

Ciao a tutti!
Eccomi, un po' in ritardo, con il capitolo serale 😊
Non volevo andare troppo avanti con gli avvenimenti, quindi ho preferito descrivere anche i pensieri di Giada dopo l'accaduto.
Anche lei, come Michele, sembra essere abbastanza a terra.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti 😄

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