Capitolo 16

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Michele raggiunse Andreas, che stava fumando seduto su di una sedia fuori dall'hotel.
Gli mise una mano sulla spalla.
-Hai fatto bene a dire tutto-.
Il ragazzo si girò e solo in quel momento riuscì a vederlo bene in faccia: i suoi occhi erano rossi e gonfi, aveva pianto.
-Non lo so, Michele- disse Andreas- comunque vada Chiara deve stare con Alessio, non con me-.
Lo vide guardare il cellulare, sorridere e digitare un messaggio.
-È Giada?- chiese Andreas.
-Si, mi ha scritto che gli manco già e che vorrebbe che fossi lì con lei- Michele.
-E vai no?- Andreas.
-Ma tu ed Alessio...-.
Lo interruppe.
-Ah, ce la caveremo. Non può di certo uccidermi-.
-Ma tu potresti-.
Andreas rise, di gusto stavolta.
-Si, e ne avrei tutti i motivi, ma non lo farò-.
-Allora io vado...- Michele.
-Vai, vai!-.

Arrivò a casa di Giada e Chiara alle 22 e suonò il campanello.
-Chi è?-
La voce della sua ragazza era maledettamente bella qualsiasi cosa pronunciasse.
-Sono il tuo puffo, mi apri?-
Il tono di voce di Giada rivelò un sorriso.
-Sali-.
Ed il portone scattò.

-Ma che ci fai qui?- disse Giada a Michele ridendo, una volta che quest'ultimo fu entrato in casa.
-Mi hai detto che ti mancavo, ed eccomi qua, "Pronto Soccorso Michele", per farti compagnia-.
Giada rise e lo abbracciò, proprio mentre Chiara apparve dalla sua stanza, finalmente sorridente.
-Mi ha appena chiamato Alessio, ha detto che vuole parlarmi con calma per trovare una soluzione, perché non è giusto che ci pensi da sola. Ci vediamo domani per discutere. Tu parti domani vero Giada?- chiese Chiara quasi senza pensarci, poi aggiunse- vado a chiamare Andreas per dirgli tutto-.
Michele guardò la sua ragazza con faccia interrogativa.
-Parti? Dove vai?-.
Giada era stata presa alla sprovvista.
-Ma no, tranquillo, non pensarci ora. Vieni con me-.
Lo guidò fino in camera, dimenticandosi che la valigia pronta era lì, in bella mostra.
-Allora parti davvero...- disse Michele con aria altamente dispiaciuta.
Giada vuotò il sacco.
-Devo tornare ad Arezzo per un po', Miky, ci sono dei problemi in famiglia. Hanno bisogno di me-.
-Quando parti? Quando torni? Perché non me l'hai detto- Michele si sentiva sotto un treno.
-Parto domani, ma ancora non so dirti di preciso quando torno, dipende come si evolve la situazione e se i miei avranno ancora i soldi per pagarmi il corso e l'affitto della casa- lo guardò- e non te l'ho detto perché mi è passato di mente, ci siamo ritrovati coinvolti in questa storia e non ci ho pensato-.
-Quindi non ti rivedrò per un po' di tempo?-
Giada annuì ed il ragazzo deglutì.
-Come farò senza di te?-
-Ci sentiremo, Miky. Ti chiamerò ogni giorno, tranquillo-.
Michele si avvicinò a lei e la baciò con passione.
-Questa notte non la spreco- poi andò alla porta e la chiuse a chiave- non si sa mai-.
La baciò di nuovo e la spinse dolcemente sopra il letto, andando sopra di lei.
-Sei la cosa più bella che mi sia capitata, Giada- disse Michele.
-Ssh- e lei lo baciò ancora, dolcemente, senza fretta, tirandolo sensualmente per la maglia.
Stava per succedere quello che entrambi desideravano da tempo.
Si spogliarono a vicenda, facendo volare i loro vestiti per la stanza e lui baciò con dolcezza ogni singola parte del corpo di Giada, che sospirava graffiandogli piano la schiena.
-Dio mio, sei stupenda...- sussurrava Michele di tanto in tanto.
Finalmente si unirono ed in quel momento divennero un'unica cosa, uniti per la vita.
Michele si muoveva piano, continuando a baciare Giada, che a sua volta accarezzava e baciava la sua pelle sudata.
-Ti amo, pulce- sussurrò ansimando. Naso contro naso.
Fronte contro fronte.
Cuore contro cuore.
-Anche io ti amo, Miky-.
L'aveva detto! Finalmente l'aveva detto, e non poteva esistere sensazione migliore di quella.
Sospirarono entrambi più forte e poi lui si accasciò, stremato, su di lei, baciandole una tempia sudata.

Si ritrovarono nel letto, lei con la testa appoggiata al petto di Michele, mentre aspettava che il cuore di lui riprendesse a battere regolarmente.
-Non ti perdere quando torni, mi raccomando- Michele rise guardandola, mentre Giada si lasciava cullare dal suo battito.
-Non mi perderò, tranquillo-
-D'altro canto come si dice: basta seguire tutte le strade che portano a Roma- Michele
-Io non mi perderò perché preferisco seguire tutte le strade che portano a te- lo guardò- ecco, così mi piace di più-.
-Anche a me, molto di più- esitò- e mi piaci anche tu-.
Michele coccolò la sua ragazza fino a che non si addormentò, sfinita, tra le sue braccia.
Quella fu la notte più bella della loro vita.

La mattina dopo, Giada si svegliò e Michele non era lì.
A compensare la sua mancanza, sul cuscino era stato sistemato un biglietto.

"Buongiorno pulce! Sei bellissima mentre dormi.
Odio gli arrivederci, odio le stazioni, odio salutare le persone che amo, quindi preferisco non accompagnarti a prendere il treno.
Non odiarmi e chiamami quando arrivi!

P.S. Non mi sono certo dimenticato di stanotte: è stato bellissimo, l'emozione più grande della mia vita.
Ti amo, sei la mia persona.

Michele".

Giada sorrise felice.
Si preparò veloce, salutò Chiara con un bacio dicendole di chiamarla per qualsiasi cosa ed uscì di casa con la valigia, diretta a Roma Termini.

Ciao a tutti!
Ecco il capitolo extra, un regalo solo per voi.
Questa parte della storia, essendo un regalo, non poteva che essere la più bella e dolce di tutte 😍
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti 😄

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