Capitolo 52

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-Beh, zio sei un talento, noi ti vorremmo nei blu- disse JAx, e Michele si coprì il viso con le mani per l'emozione.
-Dai, vieni con noi- rincarò Nek.
Il ballerino corse verso i due direttori artistici, che lo accolsero a braccia aperte insieme a Cristiano, Chiara, Sergio, Patrizio, Andreas ed Ale, i suoi compagni di squadra.
Il suo sogno si stava realizzando, era al serale e aveva la possibilità di mostrarsi ad un pubblico molto ampio. Non poteva chiedere di più.

L'assistente li condusse dietro le quinte e fece radunare la squadra blu intorno a lei.
-Domani entrerete in casetta e non potrete vedere nessuno nè ricevere telefonate. Per stanotte siete liberi. A domani- e loro si dispersero, ognuno aveva da fare le proprie cose.
Michele non aveva dubbi: voleva vedere Giada.
Sarebbero stati settimane divisi, aveva bisogno di sapere che lei ci sarebbe stata una volta fuori.

Si cambiò in fretta ed arrivò davanti al palazzo. Suonò.
Sapeva benissimo che Chiara era con Andreas, quindi sarebbero stati soli.
-Chi è?- chiese la voce di Giada.
-Sono Michele, mi apri?-
Giada sospirò ed esitò qualche secondo, poi il portone scattò ed il ragazzo entrò.
Qualche giorno prima i due fidanzati avevano litigato, e Michele le aveva rintracciato il tradimento, cosa di cui si era pentito subito dopo, ma ormai era tardi, lei era già arrabbiata e non si erano sentiti per tutta una settimana.
Giada era appoggiata allo stipite della porta, con le braccia conserte.
-Michele, se sei qui per chiedermi scusa...-
-Stai zitta- le sussurrò semplicemente il ragazzo, prendendole il viso tra le mani e baciandola con passione.
Chiuse la porta dietro di loro e si staccò.
-...lo stai facendo nel modo giusto- concluse la frase Giada, sorridendo.
Michele la prese in braccio e la portò in camera, facendola stendere sul letto, per poi spogliarla piano, e baciarla dappertutto con dolcezza.
Lo stereo di Giada cantava "Attenta" dei Negramaro.

"Stai attenta
ha avuto tutto inizio in questa stanza
non perdere di vista neanche l'ombra
e fermati un momento a quel che sembra
a volte è tutto quello che è abbastanza".

Sembrava proprio la loro canzone, e con questo pensiero Giada tolse piano la maglia di Michele, che prese a baciarle il collo.

"Non chiederti se qui qualcosa è persa
tra quello che uno vede e che uno pensa
stai attenta, stai attenta almeno a te.

Attenta, stai attenta
che mi uccidi in questa stanza
e un bacio non conosce l'innocenza
e sei colpevole di questa notte lenta
proprio come me non hai pazienza".

I fari delle auto sul raccordo ed i lampioni, creavano dei bellissimi giochi di luce attraverso le tapparelle semi chiuse della finestra.
Si tolsero gli ultimi indumenti rimasti, poi Michele si infilò un preservativo e fece salire sopra di lui Giada, che cominciò a muoversi.
Ai due ragazzi sembrava di andare a ritmo con la musica, e tutto ciò era bellissimo.

"Ricordati degli angoli di bocca
son l'ultimo regalo in cui ti ho persa
stai attenta, stai attenta almeno a te
non dar la colpa a me
la colpa a me".

Michele si tirò su, fino a cingere i fianchi della sua ragazza con le sue braccia, e stringerla, sospirando forte.
Anche Giada sospirava, sempre più forte, sempre più forte...

"E m'innalzo altissimo
intorno a noi è bellissimo
attenta, attenta che mi uccidi in questa stanza
il cuore l'ho rubato ad una stronza
non farci caso almeno proprio te
non dar la colpa a me
la colpa a me

Se tutto è bellissimo
se è ancora un miracolo
se anche il pavimento sembra
sabbia contro un cielo
che s'innalza altissimo
intorno a noi è bellissimo
attenta".

La canzone finì, ma loro continuarono, e solo una volta stremati si sdraiarono l'uno accanto all'altra.

-Mi hanno ammesso al serale, pulce- le disse lui baciandole una tempia sudata.
-Davvero?- Giada era euforica, ma poi si ricordò che in questo modo non si sarebbero visti, e si rabbuiò.
Il ragazzo lo notò subito.
-Ehy piccola, non fare così- le accarezzò una guancia- sei la mia piccola pulce lo sai? Fammi un sorriso dai-.
Giada sorrise e Michele salì sopra di lei, entrandole dentro, per farla sua ancora una volta.
-Non ho mai amato nessun'altra come te- iniziò a muoversi piano, assaporando ogni movimenti.
-Sei speciale. Ma cosa cazzo mi hai fatto? Mi hai stregato proprio- continuò a parlare e a muoversi, aumentando il ritmo.
-Io voglio portarti via con me. Ti voglio sposare. Ti amo tantissimo. Darei la mia vita per te-.
-Stai delirando- disse Giada, sorridendo.
-Può essere- rispose lui, andando più veloce, per poi finalmente venire.
Tornò accanto a lei e la strinse.
-Ti amo pulce- la baciò- ora e per sempre-.
-Anche io puffo- sorrise- ora a maggior ragione posso chiamarti così-.
Risero e poi si addormentarono abbracciati.

La mattina dopo, Michele salutò Giada, che non riusciva a trattenere le lacrime, e si avviò verso gli studi.
Aveva inizio una nuova fase della sua avventura, una fase ancora più difficile.
Lui ed Andreas si diedero il cinque e si abbracciarono, urlando per la felicità, poi entrarono abbracciati, come amici, come fratelli.
"Vinco anche per te, pulce" pensò Michele, e sorrise.
Il pensiero di lei gli dava forza, eccome se gli dava forza.

Ciao a tutti!
Scusate l'assenza, ma è iniziata la sessione estiva e non so proprio come fare a conciliare tutti gli impegni. Ieri mattina ho avuto l'esame di Letteratura Inglese e la prossima settimana avrò un orale di spagnolo. Sono abbastanza distrutta, ma come vedete pubblico persino alle 2, giusto per farvi capire che non lo faccio solo per le visualizzazioni, ma perché a questa storia ci tengo tantissimo, dato che mi ha tenuto compagnia in un periodo di profonda tristezza e solitudine interiore.
Proverò ad aggiornare più spesso, ma questo purtroppo è il massimo che posso fare...
Beh, direi che questo capitolo non ha bisogno di molte spiegazioni 😉
Buona lettura, e fatemi sapere cosa ne pensate eh! 😄

Tutte Le Strade Che Portano A LuiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora