Il treno correva veloce verso Roma.
Michele l'aveva aspettato tutta la notte, dentro la stazione, da solo.
Non era riuscito a versare nemmeno una lacrime, quello che provava era solo rabbia.
Delusione e rabbia.
Rabbia verso Giada, verso Luca, verso il mondo.
Delusione verso se stesso, per essersi donato completamente, anima e corpo, ad una ragazza, che gli aveva voltato le spalle.
Quanto era innamorato di Giada solo dio poteva saperlo.
Non aveva mai amato in modo così potente.
Mai nessuna gli aveva fatto provare dei sentimenti così grandi.
Mai.Il treno continuava a correre veloce e Michele cominciava a vedere le prime luci del mattino.
Decise di mettersi le cuffie e provare a dormire un po'.
Prese il cellulare, si infilò le cuffie e fece partire la riproduzione casuale della sua playlist.
Partì "L'eternità" di Fabrizio Moro e lui pensò che a volte il destino è così beffardo.
"Non c'è canzone più adatta al momento, di questa" pensava.
Chiuse gli occhi e pensò a Giada: pensò alle sue labbra, ai suoi occhioni color cioccolata che mentre facevano l'amore lo guardavano innamorati, o almeno questo ci vedeva lui.
Pensò alla sua pelle calda e liscia.
Pensò a quel suo essere un mix perfetto tra donna e bambina.
Pensò alle loro labbra incastrate, alle loro mani intrecciate, ai loro corpi uniti in uno.
Il ritornello fece scendere le prime, calde, lacrime."Aspetta qui per un minuto
e stringi le mie mani fino all'infinito".Solo a sentire quelle parole il suo cuore si fermò per un attimo al pensiero del viso di Giada.
Al pensiero di quando aveva provato a baciarla la prima volta, sulla Terrazza del Pincio: le loro labbra che si toccavano piano, la sua mano dietro la nuca di lei.
Poi lei che abbassava il viso, ma non era importante perché erano felici, non sarebbe stato un bacio mancato a cambiare le cose.
Tanto meno se il bacio era arrivato subito il giorno dopo, quando lei gli aveva portato la colazione in hotel.
"No, non devo pensarci" pensava "Fa troppo male"."Che se ti guardo io non ci credo
che da domani sarà tutto cambiato
e non ci vedremo più".Ecco, questa era la parte della canzone che lo faceva stare più male: dalla sera prima era cambiato tutto.
Lei sarebbe probabilmente tornata a Roma, ma sicuramente non l'avrebbe chiamato.
Non l'avrebbe avvertito.
Questo pensiero lo faceva diventare matto."E non ci vedremo più".
Quelle parole gli giravano in testa, lo facevano stare da schifo.
Era come se il mondo fino ad allora avesse girato intorno a Giada e che invece, in quel momento, si fosse fermato di botto.
Stava male, la testa gli girava ed aveva i conati di vomito al solo pensiero di lei tra le braccia di quel verme del suo ex fidanzato."Quando infondo l'eternità per me sei tu".
La canzone finì, strappandogli le ultime forze che gli erano rimaste.
Si addormentò con il pensiero di Giada, che per lui era ancora la sua ragazza.
Ed intanto il treno correva veloce verso Roma.Ciao a tutti!
Ecco il capitolo pomeridiano 😊
Questo è un capitolo molto introspettivo, non ci sono dialoghi e descrive i pensieri di Michele mentre torna a Roma dopo la bruttissima serata.
È molto personale, ma secondo me è abbastanza ben fatto ed interessante (sono umile si 😂)
Vi lascio con una domanda:
•E Giada a cosa penserà?
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti! 😄
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Tutte Le Strade Che Portano A Lui
FanfictionGiada ha 20 anni e tanti sogni che decide di realizzare quando la sua storia d'amore finisce, andando a Roma per frequentare un corso di giornalismo. Tramite la sua coinquilina incontra Michele, aspirante ballerino della scuola più famosa d'Italia...