"Toccarmi mi fa veramente paura."
(Kurt Cobain)
Resto immobile non sapendo né cosa fare e né cosa dire.
Il mio cuore sembra essere impazzito ed ho gli occhi che mi lacrimano per colpa di quelle sigarette
posizionate sul posacenere che mi fanno questo effetto.
D'istinto, calpesto il piede del ragazzo che mi aveva puntato la pistola in gola ed inizio a scappare per tutta la casa
con la speranza di chiudermi a chiave nella mia camera da letto.
Sento il ragazzo gemere di dolore ma mentre sto per chiudermi la porta della camera alle spalle, lui posiziona una gamba
tra la porta ed il muro.
-Aiuto!- Urlo a più non posso, tentando di chiudere la porta ma il ragazzo me la sbatte contro, facendomi cadere
a terra.
-Odio essere così cattivo con le ragazze.- Borbotta quel Synyster, Brian o come si chiama lui, continuando a tenere
la sua pistola tra le mani.
I suoi amici scoppiano a ridere alle sue spalle ed io ricomincio a tremare con la paura di cosa possano farmi.
Il ragazzo dagli occhi color nocciola si avvicina a me mentre io provo ad indietreggiare ma ritrovandomi con la schiena spalmata
contro lo schienale del letto.
Lui si inginocchia dinanzi a me con serietà ed io comincio seriamente a preoccuparmi.
-Ma guardatela, se la sta facendo addosso!- Sbotta il più basso tra di loro mentre io ho solo la tentazione di lanciargli
un qualcosa in faccia.
-Christ, so già che muori dalla voglia di scopartela, ma cerca di controllare i tuoi istinti.- Lo prende in giro invece il ragazzo
più alto, dai capelli neri e gli occhi azzurri.
Il ragazzo dagli occhi color nocciola si ritrova a pochi centimetri dal mio viso e continua a sorridere con fare beffardo.
-Se c'è qualcuno qui che deve scoparsela, quello sono io.- Ribatte a tono il ragazzo, facendomi scoppiare il cuore.
Adesso si che ho realmente paura.
Per quanto abbia borbottato queste parole con la massima passione ed un fascino traditore, io continuo a voler desiderare
di scappare via.
Non ho alcun'intenzione di lasciarmi violentare da una banda di pervertiti cronici.
-Come non detto, Gates.- Continua un altro ragazzo dai capelli neri e gli occhi color acqua marina.
L'unica cosa che hanno in comune questi ragazzi sono i tatuaggi.
Possibile che siano ricoperti di tatuaggi su tutte le braccia?
Sbalordita da ciò che vedo, osservo Gates lasciar girare la sua pistola su un suo dito.
Osservo con attenzione le sue dita, constatando che anche esse sono totalmente tatuate.
Le lettere che ha tatuato sulle dita dovrebbero corrispondere tutte insieme alla parola "Marlboro".
Ma è assurdo. Chi penserebbe mai di tatuarsi la marca di un pacchetto di sigarette sulle dita?!
-Apri la bocca.- Mi ordina improvvisamente, imbarazzandomi.
Sarò diventata di sicuro tutta rossa dopo questa sua richiesta decisamente assurda.
-Ma...-
-Ho detto apri la bocca.- Ribatte con la massima serietà senza darmi neanche la possibilità di obiettare.
Apro subito la bocca prima che possa uccidermi e all'istante mi posiziona la sua pistola all'interno di essa.
Oh mio Dio, no.
Vuole spararmi!
-Adesso stai bene a sentire quel che ti dirò e limitati semplicemente ad annuire alle mie parole senza dire niente.- Mi dice tutt'ad un fiato,
e per un attimo ho notato un tono perfettamente pacato e sensuale nella sua voce.
Ma cosa diavolo sto pensando?! Forse ho la febbre e sto semplicemente delirando.
-Dubito che in questo modo possa parlare, amico.- Continua un altro ragazzo, questa volta con gli occhi verdi ed un sorriso
mozzafiato.
Tutti scoppiano a ridere ma io qui non ci trovo proprio nulla di divertente.
-Una sola parola e la pallottola ti squarcerà la gola, intesi?- Continua Gates, mentre io mi limito ad annuire con una velocità
assurda.
Paura. Ecco le mie sensazioni al riguardo.
Ma si può sapere come diavolo hanno fatto ad entrare?
-Noi siamo gli Avenged Sevenfold, credo che se hai seguito il telegiornale nell'ultimo periodo hai sentito parlare di noi.
Quindi evitiamo i convenevoli e passiamo al resto. Ci serve un posto in cui nasconderci per un po' di tempo e questa
cazzo di casa fa al caso nostro. So già che ti starai chiedendo il motivo di questa scelta ma a dire il vero è molto semplice...
dobbiamo tenerti d'occhio. Mi hai visto in faccia ieri sera e devo pur trovare un modo per non farti parlare. La polizia
sa che siamo in California ma non sa che siamo riusciti ad arrivare qui, fino ad Huntington Beach. Chi mi assicura che pur avendo
avuto una relazione con un poliziotto non potresti farci scoprire?-
Ma come fa a sapere della mia relazione con Jeff?!
-Beh si, lo ammetto. Abbiamo frugato un po' nella tua roba ed è stato davvero allettante.-
In questo momento, mi verrebbe da dirgli un sacco di cattiverie ma non lo faccio consapevole di avere una pistola
in bocca puntata proprio contro la mia gola.
-E comunque, queste le avevi perse.- Continua poi il ragazzo dagli occhi azzurri, mostrandomi le mie
chiavi di casa.
Le osservo con attenzione ma mi sento subito a disagio nel guardare il ragazzo dagli occhi color nocciola, non spostare neanche
per un attimo il suo sguardo dal mio.
-Mettigliele sul tavolo, Rev.- Borbotta poi il ragazzo dagli occhi verdi e le grandi fossette.
-Allora, ci stai?-
Nego con un cenno di testa ma il ragazzo toglie improvvisamente la sicura dalla pistola, facendomi spaventare.
Gli sposto via la mano contenente la pistola, rabbrividendo come non mai.
-Va bene! Va bene cazzo, okay!- Esclamo impaurita, osservando di nuovo i ragazzi scoppiare a ridere.
-Saggia decisione.- Continua Gates, alzandosi poi dal pavimento e dirigendosi verso gli amici.
Ma poi ho un'illuminazione.
Non posso di certo condividere il mio appartamento con queste persone e mettermi contro la legge per colpa loro! Non voglio
passare per una loro complice!
-Ripuliamo questo schifo che è meglio.-
-Lo hai creato tu, eh ci credo, Rev!-
-Tu sta zitto nanetto!-
-Hey hey non ricominciate a stuzziarvi!-
-Sta zitto anche tu Shads!-
-Okay, come non detto!-
Mentre osservo i ragazzi parlare tra di loro, pian piano riesco a sgattaiolare via dall'appartamento ma mi accorgo di essere stata
così stupida da sbattere la porta con prepotenza.
Corro giù per le scale, sperando di poter scappare da loro prima che possano acciuffarmi e così riesco ad uscire dal portone di casa
e fuggire via con le gambe che mi implorano di fermarmi.
Mi guardo indietro e non lo avessi mai fatto.
Brian o Gates mi corre dietro con la sua pistola tra le mani mentre io continuo ad urlare aiuto.
Le persone vivono di omertà ed è per questo motivo che fanno semplicemente finta di non sentirmi.
Ricomincio a correre con più velocità dirigendomi verso la stazione di polizia che non mi è mai sembrata più lontana di così.
-Cazzo, torna qui!- Mi urla contro Gates, mentre i miei piedi stanno davvero cominciando a chiedere pietà.
Improvvisamente, mi sento prendere dai fianchi mentre inizio a respirare il più che posso.
Mi volto di scatto a tenermi tra le sue braccia è proprio Gates.
-No! No! Lasciami!- Urlo a squarciagola, pensando che la mia vita è ufficialmente finita. Dopo questa mi violenterà e nasconderà
il mio corpo da qualche parte dopo avermi uccisa.
-Volevi già andare a denunciarci? Però Ocean, non è così che si trattano gli ospiti.-
-Come sai il mio nome?-
-Te l'ho già detto. Abbiamo frugato nella tua roba ed ho trovato molte informazioni utili che posso utilizzare
a qualsiasi scopo pur di tenerti a bada.-
-Perché proprio io? Vi prego, lasciatemi in pace e non vi denuncerò!-
-Mi dispiace, ma non mi fiderei neanche della mia stessa madre.-
-Ti prego, non farmi del male!- Continuo ad urlare sentendo le lacrime nei miei occhi pizzicare sempre di più.
-Cammina e resta in silenzio. Un altro passo falso e sparo.- Mi dice con freddezza il ragazzo, piantandomi la bocca della pistola
proprio dietro alla schiena.
Chiudo gli occhi per un po' e quando li riapro capisco che non ho altra alternativa che rassegnarmi.
Ritorniamo a casa ma prima di aprire la porta, Gates mi osserva con attenzione dalla testa ai piedi.
-Però, sei proprio carina per essere una stupida diciottenne.- Riflette, sorridendomi con malizia.
Io avvampo ancora una volta ma mi sento totalmente infastidita dalle sue parole.
Così tanto che suono con velocità alla porta di casa sperando che quei suoi amichetti pervertiti possano aprirci al più
presto.
Mi sento come sbattuta fuori dalla mia stessa casa.
-Mh, potrei anche pensare di renderti le cose più piacevoli...vedrai, arriverai al punto di non volermi più far uscire
dalla tua stessa abitazione.- Mi sussurra ad un orecchio, come se dovesse quasi dirmi un segreto.
Nel frattempo, adagia la sua pistola al di sotto del mio vestito ed è in questo momento che mi sto pentendo di indossare
vestitini casual.
La sua pistola risale al di sotto della mia gonna ma mentre provo a spingerlo via, lui oppone resistenza e questa volta mi ritrovo
con il petto contro il muro accanto alla porta di casa.
-Shh...non urlare.- Mi sussurra ancora una volta mentre io vorrei solo gridare e dimenarmi contro di lui.
Dannate armi.
Lui spalma il suo torso contro la mia schiena, cominciando a baciarmi il collo con sensualità e facendomi rabbrividire
come al solito.
Resto incantata dal modo in cui posiziona le sue piccole labbra sulla mia pelle e vorrei davvero che questo momento
non abbia mai fine.
Oh mio Dio, come ho potuto pensare ad una cosa del genere?!
La sua pistola resta ancora al di sotto del mio vestitino, arrivando quasi alla mia intimità.
Scrollo le spalle per colpa di tutti questi brividi e ringrazio mentalmente il ragazzo alto dagli occhi azzurri per aver
appena aperto la porta.
-Gates, te la vuoi scopare nel corridoio del palazzo?- Domanda il suo amico ghignando come non mai.
-Ci avrei pensato se solo tu non avessi aperto questa cazzo di porta, Jimmy.- Sbotta Gates infastidito, allontanandosi dal mio corpo
mentre io riprovo a respirare.
-Errore mio.-
Rientro con velocità in casa ma mentre sto desiderando solo di chiudermi nella mia camera e non uscire mai più, osservo
uno dei ragazzi osservare con attenzione la foto di Arizona che ha tra le mani.
-Ridammela!- Esclamo, cercando di prendere dalle mani del ragazzo dagli occhi color acqua marina, la foto.
-Però, devo dire che non è proprio niente male.- Ribatte il ragazzo con fare ammaliante mentre io sto provando a prendergli
la foto dalle mani.
-Fa un po' vedere qua, Zacky!- Esclama il più basso, prendendo dalle mani di questo Zacky la foto della mia amica.
-Uh, che schianto! Questa qui mi piace!- Borbotta il basso con una cresta da gallo in testa.
-Ridammela ho detto!- Urlo con rabbia, cercando di acciuffare la foto di Ariziona ma non riuscendoci. Il nanetto passa
la foto al ragazzo dagli occhi verdi che poi la passa al ragazzo alto che la passa infine a Gates.
Gli finisco addosso, scontrandomi contro il suo petto muscoloso.
-Dammi subito la foto!- Urlo contro il ragazzo, vedendolo osservare Arizona nella foto ed assecondare i suoi amici
che stanno ridendo come dei veri e propri idioti.
Credo che siamo partiti con il piede sbagliato.
-Credo che non sarebbe male dargli qualche botta.- Sbotta Gates sorridendo di nuovo con malizia mentre io mi sento profondamente
offesa.
Gli tolgo con rabbia la foto dalla mano tatuata, lasciando che alcune lacrime righino il mio viso.
No dannazione. Non qui.
-Siete proprio degli stronzi.- Ribatto con le lacrime agli occhi, scappando di corsa nella mia camera mentre le loro
risate mi rientrano nella mente.
Per qualche strano motivo però, Gates non ricomincia a ridere con i suoi amici ma resta a fissarmi di continuo.
Stupida, stupida, stupida!
Non devo piangere dinanzi a loro, non devo!
Mi chiudo in camera, buttandomi a peso morto sul mio letto ma riasciugandomi con velocità le lacrime.
Non gli darò alcuna soddisfazione di vedermi piangere. No, non devo.
Con velocità, cerco il mio cellulare ma non riesco a trovarlo ricordandomi di averlo lasciato in cucina.
Devo assolutamente chiamare Arizona e dirle di non venire a prendermi questa sera.
Non posso rischiare di mettere nei guai anche lei.
STAI LEGGENDO
Sirens
FanfictionDinanzi a me, gli occhi color nocciola più belli che abbia mai visto in tutta la mia vita, un nasino sporgente e delle labbra sottili a dir poco affascinanti. Uno spruzzo di lentiggini non troppo visibili gli ricoprono un po' del naso e la sua masce...