6° Don't fool yourself, she was heartache from the moment that you met her.

616 29 3
                                    

"L'odio è un tonico, fa vivere, ispira vendetta; invece la pietà uccide,
indebolisce ancora di più la nostra debolezza."
Honoré de Balzac).




Ho trascorso davvero una serata stupenda in compagnia di Jeff. Siamo
stati bene insieme e la voglia di ricominciare a frequentarlo era fin troppa.
Sì, sarebbe stato bello pensarla in questo modo.
Ho trascorso una bella serata, sì, ma non posso dire che è stata la serata migliore.
Per qualche strana ragione non sono riuscita a godermela. Non ho fatto altro che pensare a quel fottutissimo
ragazzo e alle cose che mi aveva detto prima che uscissi.
"Non uscire con lui, stasera".
Questa frase mi ha assalito la mia mente per tutta la serata. E dire che Jeff pensava
che avevo davvero qualcun altro al mio fianco.
Mi ha vista sovrappensiero e continuamente su di giri. Non riuscivo a rilassarmi neanche
per un istante e suppongo che questo non sia un buon segno.
Quando sono tornata a casa poi, sono rimasta letteralmente senza parole.
Ho visto i ragazzi dormire beati sui divani del salotto e Arizona stringersi contro il petto di Zacky.
Alla vista di quella scena avrei voluto svegliare la mia amica e chiederle cosa realmente stesse facendo
ma non ne ho avuto il coraggio.
Per un attimo ho pensato davvero che quel ragazzo possa averle rubato il cuore.
Poi il mio sguardo si è spostato sulla figura di Brian.
Dormiva anche lui e a vederlo sembrava quasi un angioletto.
E' assurdo ma vederlo così inerme e spensierato ha risvegliato in me uno strano istinto di sicurezza.
Aveva le labbra socchiuse, il mento sporgente e i suoi occhioni color nocciola totalmente chiusi.
Una mano sulla bocca dello stomaco e l'altra penzolante arrivata quasi al pavimento.
Non credo di aver mai visto nulla di più spettacolare in tutta la mia vita.
Mi alzo dal letto, sgranchiendomi le gambe e la schiena, sbadigliando poi con sonorità.
Osservo la mia immagine allo specchio guardando tutta la distruzione contornata nei miei occhi.
Li strofino per bene, dirigendomi poi verso il bagno per sciacquarmi la faccia e per poi lavarmi i denti.
Dopo aver fatto il tutto, sento delle urla provenire dal salotto di casa.
-Maniaco, presuntoso che non sei altro! Che cosa volevi farmi eh?!-
Questa è la voce di Arizona. Credo che se la stia prendendo con Zacky.
-Io? Ma se sei stata tu a finirmi addosso senza riuscire più a staccarti da me?!- Ribatte il ragazzo appunto, urlando
almeno quanto alla ragazza.
Mi scappa un sorriso mentre mi asciugo per bene le mani con un asciugamano ed esco dal bagno dirigendomi
velocemente verso il salotto.
I ragazzi sono stati appena svegliati dalle urla della mia amica e di Zacky e sembrano più arrabbiati del solito.
Beh, neanche io vorrei ricevere un risveglio del genere.
-Si può sapere cosa cazzo avete da urlare?!- Sbotta Brian, alzandosi dal divano, più infastidito che mai.
Mi sento quasi a disagio ad osservare il suo bel torace scolpito.
-Dillo a questa cogliona che mi dà colpe che non ho!- Esclama Zacky, beccandosi poi uno schiaffo dalla bionda.
Il ragazzo si ritrova con una guancia totalmente arrossata mentre Arizona incrocia le braccia contro il petto.
-Questo non dovevi farlo.- Sbotta Vee, parlando con molta lentezza. Una lentezza che quasi mi spaventa.
-Oh e adesso cosa fai, ti metti a piangere forse?- Lo stuzzica ancora la mia amica, mentre io provo a tirarla indietro ma Zacky
riesce a precedermi, prendendola in braccio.
-Ti faccio vedere io adesso chi si mette a piangere!- Ribatte il ragazzo facendo urlare la mia amica a più non posso che prova
a dimenarsi contro la presa del ragazzo.
-Zacky, lasciala, cosa vuoi farle?- Urlo anch'io, tentando di far ragionare il ragazzo e sbarrargli la strada.
Il ragazzo mi spinge verso destra mentre Brian mi prende un polso cercando di fermarmi.
Vee porta Arizona nel bagno e quasi inizio a preoccuparmi nel sapere cos'ha intenzione di farle.
-Pezzo di merda, lasciami subito!- Urla Arizona dal bagno mentre sento il rumore della chiave farmi capire
che Zacky vi si è chiuso dentro.
Mi avvicino alla porta del bagno, cominciando a bussare con sempre più forza nella speranza che Zacky decida
di farla uscire al più presto.
-Zacky! Falla uscire di lì, lasciala stare ti prego!- Urlo a squarciagola, armeggiando con la maniglia della porta
ma senza riuscire ad aprirla.
-No! No! Cazzo, non farlo!- Sento dire da Arizona, all'interno della stanza.
-Si invece che lo faccio!- Continua Zacky ed io a momenti potrei seriamente svenire qui sul pavimento.
Brian mi prende di nuovo, allontanandomi dalla camera.
-Che le sta facendo? Ti prego, dimmi che non le sta facendo del male...- Mi dispero, rivolgendomi a Brian che si
limita a contrarre la mascella.
Il ragazzo non mi dà alcuna risposta mentre io non riesco a tranquillizzarmi in alcun modo.
Sto per scoppiare a piangere con la paura che quello stronzo possa violentare la mia Arizona.
-Hey, ma che cazzo fai?!- Mi urla contro Brian, non sopportando evidentemente di vedermi piangere.
-Falli uscire da lì, ti prego!- Continuo, prendendo un braccio di Brian per evitare che possa allontanarsi ancora da me.
So che lui può fare qualcosa per aiutarmi.
Brian mi rivolge uno sguardo ma che stranamente riesce a tranquillizzarmi.
-Sta tranquilla, non le farà del male.-
-Come faccio a stare tranquilla se...se...la mia amica è chiusa in quel cazzo di bagno con uno stupratore?-
-Io le preparo una camomilla.- Borbotta improvvisamente Jimmy, dirigendosi verso la cucina con Johnny che lo segue
a ruota.
-Non ho bisogno di una camomilla, voglio vedere Arizona uscire da questo bagno!-
-Okay, cerca di respirare adesso.- Mi dice Gates, posizionandomi le sue calde e grandi mani sulle spalle.
Al contatto con la sua pelle rabbrividisco all'istante.
-Io...resterò qui, dinanzi a questa porta per tutto il giorno se necessario!- Continuo ostinata, sedendomi dinanzi alla parete
accanto alla porta del bagno.
-Sai che è inutile e che le cose non cambiano in questo modo.-
-Non importa. Io resto qui e sono pronta ad uccidere con le mie stesse mani quello stronzo di Zacky!-
Brian scoppia a ridere alle mie parole, prendendomi in giro.
-Tu fai cosa? Ocean, sei solo una ragazzina.- Mi dice Gates ma io continuo con la mia ostilità.
Non scapperò via da qui lasciando la mia amica tra le mani di uno sporco violentatore.
-Ma sarei capace di far del male a chiunque per le persone a cui voglio bene.-
-Capisco cosa intendi.- Continua il ragazzo, sedendosi poi sul pavimento, proprio accanto a me.
Io osservo ogni suo movimento non riuscendo a capire le sue intenzioni.
-Ucciderei anch'io chiunque osasse avvicinarsi ai miei amici.- Sbotta il ragazzo, prendendo il suo pacchetto di Marlboro
dalla tasca dei boxer per poi offrirmi una sigaretta.
Io la accetto solo per sentire il bisogno di tranquillizzarmi al meglio. Chi è così stupido da mettere un pacchetto di sigarette
nella tasca dei boxer?!
Brian mi accende la sigaretta ed io aspiro il fumo, osservando il ragazzo tatuato riporre il pacchetto nella solita tasca.
-Allora...ti sei divertita con il ragazzo perfetto alla cena perfetta?- Mi domanda Brian sarcastico, inarcando un sopracciglio
ma attendendo una mia risposta.
-Sì.- Rispondo roteando gli occhi.
-Non si direbbe. Ti ho vista sbuffare ieri notte.-
-Tu mi hai visto fare cosa?!-
-Sbuffare. Di che ti sorprendi? E' solo quello che ho visto.- Sorride, facendomi sbarrare gli occhi.
-Ma tu stavi dormendo!-
-E' ciò che credevi.-
-E va bene, non ho trascorso una serata pienamente entusiasmante come pensavo.-
-Allora dovresti partecipare ad una delle nostre feste per fare qualcosa di realmente entusiasmante.-
-Cosa?-
-Wall Street, appartamento numero diciotto. E' lì che abita Tayler.-
-E chi è Tayler?-
-Una puttana molto scopabile.- Continua Gates con uno dei suoi sguardi da pervertito cronico.
-Beh, allora perché non vi siete fatti ospitare da lei?- Ribatto sentendomi stranamente infastidita dalle parole del
ragazzo.
"No Ocean, anche la gelosia adesso. Questo è troppo"
Brian abbozza un sorriso per poi degnarmi di una risposta.
-Te l'ho detto. Mi serviva un modo per tenerti sotto controllo. Nessuno sa che siamo ad Huntington Beach. Sanno
della California...ma qui non ci troveranno facilmente.-
Mi spiega con un modo di fare perfettamente accattivante.
-Ah, bene. Adesso si che mi sento meglio! Sto coprendo una banda di stupratori e già mi ci vedo bene in una fossa!-
-Quanto la fai lunga! Non credo di averti fatto nulla di male fino ad ora.-
-Fino ad ora, appunto. Cercherò di chiudermi a chiave la sera così potrò stare più tranquilla.-
-Hai davvero così paura che possa interrompere i tuoi incubi?-
-Come fai a sapere che...-
-L'acchiappasogni sulla sbarra del tuo letto.-
-Mh, sei attento ai dettagli.-
-Solo quelli che riguardano le donne che mi scoperei.- Mi sussurra, facendomi vibrare il cuore per l'ennesima volta.
-Smettila di comportarti in questo modo nei miei confronti.-
-Perché, come mi sto comportando?- Il suo viso si avvicina sempre di più al mio con pericolosità.
Indietreggio, aspirando del fumo gettandoglielo contro.
-Ti stai comportando come ciò che sei...-
-Un ragazzo perfettamente affascinante e pieno di sé?-
-Uno stupratore convinto di avermi in pugno ma che in realtà non mi avrà mai.-
-Sogna pure, Ocean. Ti renderò così pazza di me che sarai tu a chiedermi di scoparti prima o poi.-
-Ma non farmi ridere, Gates.-
-Io non riderei se fossi in te.-

Arrossisco di colpo, sentendomi le guance andare quasi in fiamme.
Lui mi sposta una ciocca di capelli dal viso, sorridendomi con malizia come al solito.
Riesce sempre ad imbarazzarmi con poco e soprattutto a preoccuparmi.
-Quindi, accetti la mia proposta?- Continua il ragazzo con una voce a dir poco suadente.
-Quale proposta?- Gli domando, per poi deglutire.
-Mi riferisco alla festa. Ci sarà da divertirsi. I nostri amici ci aspettavano ormai da tempo per poter
festeggiare di nuovo tutti insieme come i vecchi tempi.-
-Non sono fatta per le feste...e poi, non voglio andarci con te.-
-Ti spavento così tanto?-
-Non mi spaventi, è solo che...-
-Solo che?-
-Va bene, cazzo sì, se Arizona esce sana e salva da questo maledetto bagno, ci vengo!-
-Allora prendo la tua risposta per una certezza.-
-Lo sai che sto davvero cominciando ad odiarti, Synyster Gates?-
-Pensavo già mi odiassi quindi questo vuol dire che prima ero il tuo pensiero fisso.-
-Non lo sei mai stato.-
-Sei una bugiarda del cazzo.-
-Grazie per il complimento.-
-Se ne vuoi altri, sono qui per questo.-
E lo odio per davvero. Odio il suo modo di rendermi così vulnerabile ed il suo modo di farmi sentire
così dipendente da ogni suo respiro.
-Ecco la camomilla, speriamo faccia effetto!- Borbotta Jimmy, porgendomi una tazza di camomilla calda.
Ed io che pensavo stesse scherzando!
-James, che cazzo hai fatto?- Domanda Brian, abbozzando un sorriso.
-Volevo solo tranquillizzarla!- Si giustifica il ragazzo, facendoci scoppiare a ridere.
A ridere?! Io e questi ragazzi?
Oh mio Dio, devo essere ubriaca o anche peggio.
Per un attimo però, il motivo per cui ero così agitata fino a poco tempo fa, mi rianima la mente facendomi
sussultare di colpo.
Mi alzo di scatto dal pavimento, armeggiando di nuovo con la maniglia della porta, riuscendo questa volta
ad aprirla.
Mi ritrovo nel bagno ad osservare i due nascondersi dietro alla tenda della vasca da bagno.
-Arizona!- Urlo, posizionandomi le mani sul volto mentre Johnny, Jimmy e Brian stanno ridendo come dei deficienti.
-E' tutto okay, Ocean. Sto bene.- Ribatte la mia amica con il respiro smorzato, uscendo dalla vasca con addosso il mio
accappatoio bianco.
-Arizona...dimmi che...- Non riesco a finire la frase che la mia amica si lascia scappare un sorrisetto piuttosto
soddisfatto.
Adesso sì che dovrei preoccuparmi per davvero.

SirensDove le storie prendono vita. Scoprilo ora