"La chemioterapia sembra innocua, ma in realtà ti iniettano del veleno direttamente nelle vene."
(Scrubs)
Sarebbe stato bello potervi dire che da quel giorno la situazione
non ha fatto altro che migliorare ed andare avanti al meglio.
Ma non è stato così.
Pensavo davvero che, una volta tornato a casa, Brian si sarebbe ripreso ed avremmo
ricominciato a punzecchiarci di continuo.
Credo che le speranze mi sono morte nell'istante in cui, al mio risveglio, ho trovato
il lato del letto completamente vuoto.
Pensavo tra me e me che fosse in bagno o che fosse ritornato alla sua vita caotica
di sempre ed invece mi sbagliavo.
Brian è stato riportato in ospedale in seguito ad un secondo collasso quasi fatale.
Non so neanche come sono riuscita a salvarlo nel vederlo cercare il respiro quando non riusciva a trovarlo.
Si muoveva di continuo con la schiena spalmata sul pavimento accanto al letto e non riusciva neanche a gridare
aiuto perché i suoi polmoni non glielo permettevano.
Non so neanche io come ho fatto ma sapevo che non c'era più nessuno in casa. I ragazzi erano usciti ad aiutare Arizona
con la spesa e per fortuna il supermercato è così vicino al mio appartamento che non gli è servita
neanche la macchina.
Ho caricato Brian sulla Mercedes di Arizona armandomi di coraggio e sono riuscita a portarlo fin qui.
Di nuovo all'ospedale più vicino.
Sono stata fiera di me stessa quando gli istruttori della casa famiglia mi avevano consigliato di prendere la patente
al più presto anche se non avrei avuto i fondi necessari per comprare un'auto e mantenerla.
Arrivata all'ospedale hanno ricoverato nuovamente il ragazzo che dalla terapia intensiva non è ancora uscito.
Ho chiamato subito i ragazzi chiedendogli di raggiungermi ed è quello che stanno cercando di fare attendendo l'ultimo
treno delle quattro.
Jimmy continua a bombardarmi di chiamate per sapere se ci sono novità sul suo migliore amico,
ma al momento ci dobbiamo accontentare di poco.
Avrò bevuto almeno dieci caffè tutti in una sola ora per l'ansia che ho nel sapere come sta.
Se solo mi fossi svegliata prima, sarei riuscita a rendermi conto del fatto che stava ancora male anche
se non voleva darlo a vedere.
Ed adesso mi ritrovo qui, di nuovo seduta sulla sedia del solito corridoio, a vedere gente che arriva ed altra che se ne va.
Ci sono dei vuoti negli occhi e nei cuori di tutti quelli che restano qui ad aspettare come me, per qualche altra mezza oretta.
-Ciao, stai aspettando notizie su Brian Haner?- Mi chiede una donna dalla pelle ambrata, un rossetto rosso sulle labbra, dei
capelli castani tenuti in una coda di cavallo e gli occhi scuri.
Haner è il suo vero cognome? Ora che ci penso, non ho mai avuto l'occasione di chiederglielo.
-Sì...- Ammetto vergognosa, torturandomi le mani di continuo.
La donna mi si siede accanto con il suo camice ospedaliero, mostrandomi una cartella clinica su cui sta scrivendo
alcuni appunti, credo.
-Lo conosci bene? Voglio dire...dubito che tu sia una sua familiare.- Continua la donna, sorridendomi con sincerità.
Ha davvero un sorriso mozzafiato.
-Beh...in effetti non credo di contare molto per lui ma...-
-Mh, sei la ragazza che lo ospita in casa sua?-
-Sì ma lei come fa a saperlo?-
-Mi ha parlato molto di te, cara. Lascia che mi presenti, io sono la dottoressa Jail, ma puoi chiamarmi semplicemente
Danielle.-
Adesso ho capito tutto. Lei è la madre di Tayler, nonché l'oncologo, che ha seguito tutte le analisi di Brian e della sua malattia.
-Oh...lei allora dovrebbe essere la dottoressa che si occupa delle analisi riguardanti la sua malattia...- Dico alla donna,
osservandola poi annuire.
-Proprio così. Allora, sai proprio tutto.-
-So anche troppo, direi.-
-Ocean, vero?-
-Sì, è un piacere conoscerla.-
-Il piacere è tutto mio.- Risponde Danielle, stringendomi una mano con educazione.
Ma qualcosa ha appena attirato particolarmente la mia attenzione. C'è un bambino nell'atrio con il viso
sfregiato e senza capelli.
Ha delle macchie sulla sua pelle e sta implorando i propri genitori a non fare un'ennesima chemio.
Osservo la scena sentendo le urla squillanti del bambino ed i pianti della madre che poggia la testa sul petto
del proprio marito.
-Sempre la stessa storia con il piccolo Sid. E' da già tre anni che vorrebbe rifiutarsi di fare la chemioterapia mentre i genitori
si limitano a costringerlo per il suo bene. E' ancora troppo piccolo per capire che tra un po' volerà anche lui in cielo
diventando uno splendido angelo. Quei bellissimi capelli biondi che aveva, gli cresceranno a dismisura in paradiso.- Borbotta
Danielle a fior di metafora, con ironia mentre le sue parole mi hanno appena fatta venire la pelle d'oca.
-Nessun essere umano meriterebbe un destino così spietato.- Ammetto, abbassando poi lo sguardo contro il pavimento.
-Nessuno. Hai ragione. Però come si suol dire, Dio porta in cielo con sé le persone migliori.-
-Senza pensare che probabilmente ne avremmo bisogno molto di più noi in questo mondo.-
-Beh...è Lui che sceglie la tua sorte. Noi non possiamo di certo vincere contro la morte, non credi?-
-Mi sta forse cercando di dire che Brian morirà, vero?- Ribatto, sentendomi quasi come un pezzo di ghiaccio.
La donna sospira, cercando probabilmente le parole migliori da darmi in questo momento.
-Per tutto questo tempo non ho fatto altro che offrirgli tutta la privacy di cui aveva bisogno. Lui non voleva che
nessuno conoscesse questa sua debolezza e quasi mi sembra strano che te ne abbia parlato.-
-In effetti me ne ha parlato solo dopo che l'ho scoperto.-
-Mh, sei una ragazza attenta. Comunque sia, lui mi aveva chiesto di non esser sottoposto a terapie in prigione e così
neanche lì sapevano qualcosa di ciò che realmente stava accadendo dentro di lui. Quando è evaso, i ragazzi lo hanno riportato
da me ed io mi sono occupata delle sue terapie mattutine ma delle volte ho dovuto farlo restare qui dentro per qualche
giorno in più. Volevo valutare bene la situazione ed ero sicurissima di poterlo salvare. Avevo intenzione di fargli
fare un trapianto di cuore e dargliene uno nuovo ma la malattia si è già diffusa urtandogli anche i polmoni. Ho sperimentato così tante situazioni
per aiutarlo a migliorare ma alla fine mi sono resa conto di quanto lui stesso fosse un'altra vittima di questa affamatissima
malattia.-
-Lei non immagina neanche e che cosa darei per avere io il cancro e far vivere lui per qualche giorno in più.- Sussurro con
una voce a dir poco tremante.
-Purtroppo non ci possiamo fare niente. Se non la chemio.-
-La chemio?-
-Sì. E' arrivato il momento anche per lui di sottoporsi alla chemioterapia. Con la distruzione di alcune cellule neoplastiche
possiamo assicurargli almeno che il cancro non si diffonda troppo oltre.-
-La prego dottoressa Jail...mi dica che ce la farà...- Sussurro, prendendo le mani della donna e stringendole tra le
mie come non mai.
Danielle sospira.
-Ho paura che lo sapremo solo dopo averlo sottoposto a diversi cicli di chemio.-
Una lacrima riga il mio volto e mi sbrigo ad asciugarla con velocità dal mio viso.
-Mi dispiace tanto Ocean...non ci resta che sperare.-
Annuisco alle parole della donna che mi saluta con un cenno di mano dopo essersi allontanata dal mio dolore.
Dopo un'altra ora, i ragazzi sono finalmente qui in compagnia di Arizona.
La mia amica si tuffa letteralmente tra le mie braccia, accarezzandomi i capelli e sussurrandomi di restare calma.
Parlo con i ragazzi, spiegando loro la situazione ma osservandoli non reagire per nulla bene.
Matt e Johnny si danno forza a vicenda mentre io e Arizona pensiamo a Zacky e a Jimmy.
Un dottore si avvicina a noi, dicendoci che uno alla volta possiamo far visita a Brian ma che dovremmo aspettare
la fine della sua prima seduta di chemioterapia.
Attendiamo qualche oretta seduti sulle sedie mentre Arizona, Matt e Johnny raggiungono Zacky al di fuori dell'ospedale
per fumarsi una sigaretta.
Hanno un estremo bisogno di tranquillizzarsi.
Io e Jimmy invece siamo ancora qui.
Immobili, con la testa tra le mani ed il cuore sprofondato chissà dove.
Attendiamo delle notizie al più presto sperando che qualche dottore esca questa volta dalla sua camera e ci annunci
di poter finalmente sapere come sta.
-Non posso più aspettare.- Sbotta improvvisamente Jimmy accanto a me, toccandosi i capelli con nervosismo.
-Credo che ormai manchi poco...- Rispondo al ragazzo, vedendo i suoi occhi celesti esser diventati quasi grigi.
-Perché non provi a dormire, Ocean? Sarai stanca...-
-Non ce la faccio a dormire in queste condizioni. Devo prima sapere come sta.-
-Allora è vero...-
-Cosa?-
-Che ti sei innamorata di lui...-
Jimmy mi spiazza, facendomi solo venire voglia di scomparire all'istante da qui.
-Jimmy io...-
-Oh, no, non volevo imbarazzarti, Ocean. E' che dovevo averne la certezza.-
-Ed ora ce l'hai?-
-Sì.-
-E da che cosa lo deduci?-
-Dal fatto che nonostante lui abbia un carattere di merda e non fa altro che trattarti male...tu non smetti
mai di esserci per lui.-
Osservo gli occhi di James brillare e credo che lui sia davvero riuscito a capire tutto.
-Sì, ma tanto a cosa servirà? A nulla, no? Sappiamo tutti che lui non riesce ad amare nessuno anziché sé stesso.-
-Brian è una gran testa di cazzo...ma ha un modo tutto suo di dimostrare le cose. Vedrai che con il tempo imparerai
a capirlo meglio.-
-La domanda è...quanto tempo ancora ci è rimasto?- Domando a Rev, vedendolo poi mordersi il labbro inferiore e sospirare.
Jimmy non riesce a darmi alcuna risposta e al ritorno dei ragazzi nel corridoio, ci zittiamo.
-Ancora niente?- Ci domanda Matt, impaziente.
-No.- Risponde James, tenendosi di nuovo il viso tra le mani.
-Cazzo...ci mettono troppo tempo.-
-Johnny...è il quinto caffè, questo?- Domanda Zacky all'amico che annuisce con gli occhi stanchi.
A guardarci, sembriamo davvero dei cadaveri. Tutti con le nostre labbra bianche, i volti identici ai nostri polmoni
quasi bruciati.
Volti e polmoni che però non hanno nulla a che fare con quelli di Brian che continuano a scavarsi e a frantumarsi
di continuo.
A proposito di Brian, due ore dopo, il dottore di prima viene di nuovo a farci visita annunciandoci che questa volta
la chemio è andata a buon fine e che possiamo iniziare con le visite.
Entra prima Jimmy.
Lo osservo entrare nella stanza in cui è ricoverato Brian mentre si chiude la porta alle spalle.
Passano alcuni minuti ed il secondo ad entrare questa volta è Matt.
Passano altri minuti e a seguire ci sono Zacky e Arizona.
Restiamo solo io e Johnny.
E solo ora mi sono ricordata di tutte quelle colpe che mi davo quando ogni singola persona decideva di andarsene dalla
mia vita ed abbandonarmi. Perché questa volta è diverso. Brian se ne andrà ma l'unica colpa che potrò darmi è quella
di non essere stata in grado di amarlo abbastanza e di farmi amare da lui a mia volta.
Johnny è così carino da darmi il suo giubbino per riscaldarmi dato che sto letteralmente morendo di freddo non avendo
avuto abbastanza tempo per coprirmi prima di venire qui.
Ringrazio il nanetto con un sorriso pensando a quanto sia stata fortunata però ad incontrare delle persone fantastiche
come loro.
Ad ogni uscita, la situazione peggiora di secondo in secondo.
"Non ce la faccio a vederlo in questo stato" sbotta Jimmy uscendo dall'ospedale in compagnia dei suoi amici
che proveranno a consolarlo.
Qualunque cosa accada, li ricorderò sempre come i migliori amici che non ho mai avuto.
Osservo Zacky uscire dalla camera con Arizona, mentre Johnny la smette di giocherellare con i suoi guanti strappati
per dirigersi anche lui verso la stanza di Brian.
Arizona alza gli occhi contro il soffitto, trattenendo praticamente le lacrime mentre Zacky, che dovrebbe solo
scoppiare a piangere, dimostra di essere colui che sta cercando di dare la forza a tutti.
Passano gli ultimi minuti e quando Johnny esce dalla stanza io capisco che è arrivato il mio momento.
Tiro un sospiro profondo, mentre Arizona mi da una pacca sulla spalla per cercare di confortarmi.
-Coraggio, Ocean.- Mi sussurra Christ con un mezzo sorriso.
-Hey...io sono forte.- Ribatto, vedendo gli altri sorridermi mentre ho appena abbassato la maniglia della porta.
Le gambe iniziano a tremare ma provo con tutta me stessa a farmi coraggio e ad entrare nella stanza in cui è stato ricoverato Brian...
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Sirens
FanfictionDinanzi a me, gli occhi color nocciola più belli che abbia mai visto in tutta la mia vita, un nasino sporgente e delle labbra sottili a dir poco affascinanti. Uno spruzzo di lentiggini non troppo visibili gli ricoprono un po' del naso e la sua masce...