16° Then the devil took your breath away.

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"La gelosia nasce sempre con l'amore, ma non sempre muore con esso".
(François de La Rochefoucauld)





Dicembre.
Gli avrei dato tutto l'amore che non ho mai avuto.
Gli sarei stata accanto ma per l'ennesima volta non me lo ha permesso.
Sono passate due settimane dall'ultima volta che io e Brian ci siamo parlati.
Da quando lui ha ricambiato il mio abbraccio ed io ho scoperto un suo pezzo del passato.
Ho raccontato tutto ad Arizona e lei quasi non ci credeva. Avrei voluto mostrarle la cassetta ma Brian l'ha distrutta spaccandola a terra sotto ai miei occhi e a quelli di tutti gli altri.
Ma lui ha gli occhi di quel bambino che ho visto in quel filmato.
Li ha sempre avuti, anche se...ho paura che ci sia qualcos'altro che si porta dentro che evidentemente non vorrà mai svelarmi.
E questo fa male. Fa tanto male da farmi arrivare al punto di bere dieci intere bottiglie di birra. E sapete qual è il bello? Che Arizona ha fatto lo stesso ed ora siamo entrambe distese sul pavimento a ridere sguaiatamente.
-Fanculo tutto. L'amore e i sentimenti del cazzo.- Ghigna Arizona, bevendo l'undicesima bottiglia di birra.
-Ma perché noi abbiamo la tendenza a farci male? Tutti gli stronzi vengono da noi...- Balbetto quasi, rotolandomi di continuo sul pavimento.
-Perché questo è il destino di chi ci mette cuore in tutto. Coglione.-
Rido alle parole di Arizona, osservando poi la porta di casa aprirsi improvvisamente.
-Ditemi che non è vero!- Urla Zacky, dando un pugno contro il muro.
-Meglio non perdere le staffe proprio ora, amico.- Dice Jimmy rivolgendosi a Vee.
-Quanto cazzo hanno bevuto?!- Urla Brian questa volta, facendomi venire ancora più mal di testa di quanto ne ho ora.
-Tanto.- Esamina Matt, prendendo una bottiglia vuota dal pavimento. Ce ne saranno almeno una ventina.
No, che dico, si stanno triplicando quindi...di più!
-Zacky, sei tornato!- Esclama Arizona alzandosi per un po' dal pavimento ma cadendo tra le braccia del ragazzo che la sorregge all'istante.
-E tu sei ubriaca...-
-No! Non sono ubriaca!- Sghignazza la bionda, facendomi ridere.
-Perché lo hai fatto?! Cazzo, non devi farti del male in questo modo!-
-Ma se sei tu che uccidi in mille pezzi il mio cuore e poi lo butti via come se niente fosse.- Sussurra la ragazza, mentre Zacky la prende in braccio portandola verso la mia camera.
-Meglio se la porto a letto.- Dice Zacky ai ragazzi, portando via Arizona.
Io resto sul pavimento ma ciò che vedo è totalmente sfocato.
-Bene Gates, a te l'onore.- Ridacchia Johnny, indicandomi.
Brian sbuffa, avvicinandosi a me per poi osservare tutte le bottiglie vuote.
Ed io non ci sto davvero capendo più niente.
-Brian...-
-Ah, almeno mi riconosci.-
-Brian, ma perché non mi parli più? Perché non...non mi vuoi più?- Gli sussurro quasi con le lacrime agli occhi.
Lui sembra quasi sorpreso da queste mie domande ma io persisto, sentendo l'alcool impossessarsi del mio cuore e della mia mente.
-No è che...- Mi blocco per un attimo inumidendomi le labbra.
-Non mi trovi più carina? Non sono abbastanza bella per te?- Continuo, sembrando quasi lamentosa.
-Okay ragazzi...io credo che siamo di troppo qui.-
-Concordo con te, Jimmy-
-No, dove credete di andare?- Sbotta Brian rivolgendosi ai suoi migliori amici.
-A fare un giro, ci vediamo dopo.- Continua Matt, ghignando insieme a tutti gli altri mentre escono
dalla porta di casa.
-Allora Brian, non ti piaccio?- Continuo, questa volta alzandomi un maglioncino nero e mostrandomi
in intimo davanti a lui senza alcuna vergogna.
-Ocean...sei solo ubriaca. Fottutamente ubriaca.-
-E allora? Puoi dirmelo se non ti piaccio più...- Sbuffo, osservandolo poi abbozzare un sorriso
ma rimettermi lui stesso il maglioncino.
-Ma...-
-Non c'è bisogno che ti spogli per farmi vedere quanto sei bella...-
-Ah, che carino. Ed io che pensavo che i ragazzi fossero tutti porci.- Ribatto, dopo che Brian è riuscito a rimettermi
il maglioncino addosso.
-Tirati su.- Continua il ragazzo, prendendomi dalle spalle mentre io continuo ad impormi al suo volere e
non riuscendo quasi a muovermi per rialzarmi.
-No, uffa. Voglio stare qui!- Esclamo lamentosamente, osservando Brian abbozzare un sorriso.
-Smettila di fare i capricci e alzati da qui.- Brian questa volta, prendendomi dalle spalle riesce a farmi alzare,
ma io gli finisco addosso, iniziando a barcollare senza riuscire a tenermi in piedi da sola.
-Attenta...- Continua lui, mentre i nostri sguardi ed i nostri occhi si scontrano.
Ci stiamo fissando di continuo per almeno un minuto ma ben presto Gates capisce che stava facendo
qualcosa che non doveva fare e mi prende in braccio, portandomi verso la camera da letto.
Vorrei essere abbastanza forte da sfuggire alla sua presa ma la testa continua a girarmi senza darmi alcuna opportunità
di capire bene cosa stia accadendo.
Infatti, mi correggo. Ci stiamo dirigendo verso il bagno.
Brian ne apre la porta riuscendo a tenermi ancora in braccio per poi richiederla con un calcio secco da far quasi tremare
le pareti.
Sussulto, scoppiando a ridere di getto quando Brian mi intima ad entrare in doccia.
-Entra, su.-
-Non voglio.- Mi oppongo questa volta, barcollando verso la parete vuota e spalmandovici contro la schiena.
Mi lascio cadere a terra mentre dinanzi ai miei occhi dei flashback sembrano apparire come per magia.
Flashback che non avrei mai dovuto ricordare ma che adesso sembrano ferire la mia mente come facevano un tempo fa.
-Ocean...- Mi sussurra Brian mentre io inizio a singhiozzare e soprattutto a piangere.
Non so dove sto trovando tutto questo coraggio eppure sto già piangendo di nuovo dinanzi ai suoi occhi.
Al contrario di sentirmi a disagio, mi sto solo concentrando sul mio dolore, cercando di scacciare via le lacrime
dal mio viso.
-Mi ha tradita con quella lì...te ne rendi conto? Ha osato tradirmi ed io sono stata così stupida da pensare
che avesse occhi solo per me...-
Piagnucolo sotto l'effetto dell'alcool mentre sento dei conati di vomito premermi in gola.
Le lacrime salate bagnano le mie gambe nude mentre io mi raggomitolo in me stessa, dando la possibilità
al dolore di divorarmi viva.
Anche se in realtà, solitamente, mi sono sempre sentita più morta che viva.
Mi sento come se il buio stesse prendendo il mio possesso e come se tutti i mostri che prima credevo di esser riuscita
ad uccidere adesso fossero tornati solo per trascinarmi ancor di più nell'oblio.
Provo a trattenere dentro di me il calore ma tutto ciò che riesco a fare è solo nascondermi nel gelo e nel freddo che
continua a pungermi la pelle come non mai.
Osservo Brian inginocchiarsi nuovamente dinanzi a me, squadrando con attenzione il mio viso e facendomi
sentire come se stessi scivolando via ancora una volta.
-A volte mi chiedo come Dio abbia potuto farmi soffrire in questo modo e lasciarmi in questo stupido posto.
Sin da piccola ho dovuto imparare a cavarmela da sola e poi, quando credevo di poter davvero superare ogni
cosa ed avere la persona giusta accanto a me, proprio quella, mi ha abbandonata. Sono da biasimare ma sono davvero
lo spaventapasseri di tutti gli esseri viventi che mi stanno accanto per un po' per poi lasciarmi?-
Sbotto continuando
ad affogare nelle mie lacrime, mentre i soliti ricordi riaffiorano nella mia mente urtandomi dentro.
-Sì, anche io credo che tu sia uno spaventapasseri.-
Alzo il mio sguardo contro quello di Brian, desiderando solo di cacciare anche lui dal mio povero e sanguinante cuore.
-Ma voglio farti sapere una cosa. Gli spaventapasseri non fanno del male al nessuno. Sono inermi ad ogni emozione e sentimento
ma se fossero esseri viventi...se ne farebbero una colpa di ciò che sono. Non credo che sarebbero felici di vedere
le persone scappare da loro senza che gli torcessero un solo capello. Questo è quello che fai tu. Ti comporti da spaventapasseri
perché credi di esserlo quando in realtà non lo sei.-

Le parole di Brian mi lasciano senza fiato ma nel momento in cui provo a sorridergli, mi tiro indietro.
-E comunque...quel coglione ha fatto proprio una cazzata ad abbandonarti.- Continua, accarezzandomi il viso come
non ha mai fatto prima d'ora.
Improvvisamente però, egli inizia a tossire.
Non sembra più smettere ed io sto davvero cominciando a preoccuparmi.
Con la testa che continua a girarmi, provo a prendergli il viso tra le mani ma lui mi si allontana, smettendo subito
di tossire e mostrandomi degli occhi rossi che mi fanno rabbrividire all'istante.
Vorrei potergli dire che conoscere un pezzo del suo passato non ha fatto altro che rendermi ancora più legata a lui
ma ora come ora, non ce la faccio.
Sarà la sbronza, saranno i suoi occhi del colore delle nocciole ma proprio non ci riesco.
Lui mi si avvicina e prova a sovrapporre le sue labbra alle mie, ma io mi allontano non riuscendo a sostenere
il suo sguardo così catastrofico.
-Non puoi allontanarti da me. Ti ricordo che io e te abbiamo un accordo.-
La sua voce così intensa mi fa ricordare di quello stupido accordo che ho accettato nel momento in cui avrei preferito
vedere mia madre anziché ritornare a casa con delusione.
Deglutisco e mi lascio baciare, riuscendo a percepire tutte quelle belle sensazioni di spensieratezza
che ho sempre voluto percepire.
Quelle tipiche sensazioni che ti fanno venir voglia di volare...

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