17° I heard the doctors put your chest in pain.

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"A volte l'uomo inciampa nella verità, ma nella maggior parte dei casi si rialzerà e continuerà per la sua strada".
(Winston Churchill).





Abbiamo aspettato ore nella sala d'aspetto dell'ospedale per poter
capire cos'ha avuto Brian.
I ragazzi non sembravano darsi pace fino a pochi istanti fa e Jimmy ha fatto più
volte scenate contro i dottori.
Voleva solo sapere come stava il suo migliore amico, ma i dottori avevano specificato che non avrebbero
potuto dire niente fino alla scoperta delle cause del suo malessere.
Matt mi ha assicurato che Brian sta bene e che ha avuto solo un semplice abbassamento di pressione.
Ma allora perché Arizona mi ha detto di averlo visto nella stanza della terapia intensiva?
-Brian torna stasera.- Ci avvisa poi Zacky, con lo sguardo di chi vorrebbe suicidarsi.
-Non dovresti esserne felice?- Gli domanda Arizona, affiancandolo.
-Sì, lo sono.-
Ma qui c'è qualcosa che non quadra. Hanno delle facce da funerali che non passano di certo inosservate ed
ammetto che mi stanno davvero facendo preoccupare.
-Non è vero. Brian non sta bene...non è forse così?- Sbotto, alzandomi dalla sedia per poi sfidare gli sguardi
dei ragazzi che sembrano piuttosto confusi da questa mia reazione.
-Non dire così, Ocean. Stiamo bene, eravamo solo preoccupati per lui. Brian sta benissimo.- Mi rassicura Matt,
allungando un braccio attorno alle mie spalle.
-Sì, va tutto bene e non c'è nulla di cui preoccuparsi.- Borbotta Johnny, bevendo il suo quarto caffè.
Sto cercando di farmi coraggio e pensare che la situazione sia davvero quella che dicono.
Io e Arizona abbiamo salutato i ragazzi e siamo tornate prima a casa per poter preparare la cena ma loro sono ancora in ospedale.
La mia amica ha chiamato più volte Zacky ma lui le riattacca di continuo.
Saranno intenti a nascondersi in ogni angolo dell'ospedale per non farsi riconoscere dati i cappucci sulle loro teste.
-Tu pensi davvero che Brian stia...bene?- Mi domanda Arizona, infornando una pizza con mozzarella e patatine.
-Sì, insomma, è stato solo un calo di pressione...no?- Continuo cercando di sembrare abbastanza sicura di ciò che dico
quando in realtà non lo sono per niente.
Mi occupo di cospargere l'impasto per la pizza di salsa per poi osservare Arizona sospirare con sonorità.
-Sì ma non mi avevi detto di averlo visto diventare tutto bianco di colpo? E quelle macchie sulla pelle di cui mi parlasti?-
-Non credo che sia il caso di preoccuparsi altrimenti ce lo avrebbero detto.-
-Ma allora è tutto vero...-
-Cosa?-
-Ocean...io non posso ancora credere al fatto che loro abbiano avuto un'infanzia così tormentata.-
-Neanche io.-
-Che sia per questo motivo che sono diventati degli stupratori? Forse, hanno sempre pensato che quelle sono cose...normali.-
-Non credo, sai? Devo ancora capirci qualcosa in questa storia ma ho come la sensazione che non abbiamo constatato
delle cose o magari delle situazioni.-
-Tipo di quando quella volta Brian, da ubriaco, ti disse di essere innocente?-
-Sì. Dobbiamo scavare più a fondo...- Sussurro poi, zittendomi l'attimo dopo nel sentire il rumore della porta di casa
aprirsi di scatto.
Arizona mi intima di chiudere il discorso ed io concordo, infornando la terza pizza della serata.
II ragazzi entrano in cucina sembrando però abbastanza spensierati ed allegri.
-Oh oh! Pizza!- Esclama Jimmy, aprendo il forno mentre ci pensa Arizona a dargli uno schiaffetto sulla mano.
-Fermo! Le abbiamo appena infornate!- Urla la ragazza, richiudendo poi lo sportello del forno.
-Volevo solo vedere! Che antipatica che sei.- Continua James facendo la linguaccia alla bionda.
-Mmm, e che buon profumino!- Borbotta poi Johnny, annusando l'aria circostante e quindi il buon profumo di pizze fresche.
-Non vedo l'ora di cenare, ho una fame!- Esclama poi Shads, sedendosi già a tavola.
Zacky invece si limita ad osservare ogni particolare sul volto di Arizona e questo mi fa davvero preoccupare.
Che provi anche lui qualcosa per lei?
No, lo escludo. Figuriamoci se persone del genere hanno davvero un cuore fatto per innamorarsi anche se...non è solo loro
la colpa.
Hanno avuto un'infanzia difficile quindi credo che siano da biasimare anche se questo non li autorizza ad essere dei sporchi
violentatori senz'anima.
A proposito di questo...
-Ma...Brian? Dov'è?- Domando ai ragazzi notando che l'unico a mancare qui è proprio lui.
-Ha detto che voleva riposare quindi suppongo che ti abbia rubato il letto.- Ironizza Johnny ma questa volta
non riesco proprio ad arrabbiarmi.
Non dopo il malore che ha avuto. E' stato strano ma ho davvero avuto paura di perderlo.
-D'accordo...allora io vado a farmi una doccia.- Borbotto, pulendomi le mani sporche di sugo con un tovagliolo di carta
osservando poi Arizona annuire.
-Sta attenta che veniamo a spiarti!- Scherza Matt, mentre scoppiano a ridere poi tutti gli altri.
-Vai tranquilla tesoro, li tengo io a bada a questi disgraziati!-
Le parole di Arizona mi fanno abbozzare un sorriso e con velocità mi dirigo verso il bagno per fare una doccia
veloce e ripulirmi di tutte le debolezze di oggi.
Entro in bagno, svestendomi con velocità per poi dirigermi verso la doccia con l'apposita tendina.
Sposto via la tenda, osservando poi una schiena bagnata e a dir poco provocatoria mentre io inizio ad arrossire come non
mai nel vedere Brian voltarsi verso di me.
-Se volevi che ti portassi a letto potevi anche dirmelo prima.- Borbotta Brian, facendomi avvampare mentre mi giro vergognosa, prendendo
con velocità i miei vestiti dal pavimento.
-Oh cazzo! Io...non lo sapevo che eri qui!- Esclamo, posizionandomi i vestiti sul corpo in modo che mi coprissero per bene.
Mi metto anche una mano dinanzi agli occhi, per evitare di osservare il resto del suo corpo perfettamente scolpito.
-Puoi togliere la mano, comunque.-
-Non ci penso neanche!-
Sento i suoi passi avvicinarsi sempre di più verso di me mentre io sono troppo occupata a tremare e a sentirmi a disagio.
-Che cosa vuoi fare...no...- Mi oppongo, indietreggiando per un po' ma sentendo la mano di Brian premere contro il mio polso.
-Mi stavo già rivestendo.- Continua il ragazzo, spostandomi la mano dinanzi agli occhi e facendomi rendere conto del fatto
che ha già indossato i suoi boxer.
-Avevo appena finito.- Continua con serietà, mostrandomi i capelli bagnati che gli coprono il volto mentre io con l'altra
mano mi assicuro di non restare nuda dinanzi a lui.
-Bene...allora adesso puoi andare.- Sbotto cominciando a sentire caldo.
-Stavo giusto pensando di fare un'altra doccia.-
-Brian, esci di qui.-
-Non puoi impormi di fare un qualcosa che non voglio.-
-Brian...-
-Voglio solo giocare un po' con te piccola, niente di più.-
-Ti ho già detto che non voglio giocare e che soprattutto devi lasciarmi in pace.-
-Questo dovresti dirlo anche a quei coglioni che vengono a trovarti di prima mattina per portarti degli stupidissimi fiori.-
-Ci avrei giurato che saresti stato tu a gettare i fiori di Leonard nella spazzatura.Cosa c'è Gates, odi il confronto con gli altri
o sentirti inferiore a loro?-
-No, odio che mi prendano ciò che mi appartiene.-
-Io non appartengo a nessuno, dovresti saperlo ormai.-
-Tu dici? Allora vediamo di farti cambiare un po' idea...-
Le sue mani intimano le mie di lasciare i vestiti ma io riesco ad oppormi, allontanandomi da lui.
-No. Io non voglio. Non con te.-
Alle mie parole, Brian serra la mascella e da questo suo atteggiamento capisco che non gli fa piacere sapere
che probabilmente qualcuna riesca a resistergli in questo modo.
Forse non riesce ad accettare il fatto che io non lo voglia, anche se...ammetto di saper mentire bene.
Ma io non voglio soffrire. Non più.
Non posso permettermi di far del male ancora una volta al mio cuore perché so che non potrebbe mai sopportarlo.
-E' davvero tutto quello che sai dirmi?- Mi domanda lui, tamburellando più volte il piede contro il pavimento.
-Sì.-
-Allora preparati mocciosa perché stai per entrare a far parte del mio inferno personale. Dove a dettare legge sono proprio io.-
-Io non...-
-Ti devo ricordare del nostro accordo?-
-Brian, non puoi farmi questo!-
-Sì che posso invece. O fai ciò che ti dico o andrò davvero a fare delle visite poco piacevoli alla tua cara madre.-
-Non ti azzardare anche solo a toccarla! Sei uno stronzo, vedi? L'ho sempre saputo.-
-E allora la prossima volta pensaci bene prima di baciare uno sconosciuto.- Ridacchia lui, uscendo dal bagno mentre il suo
buon profumo mi rientra nelle narici.
La mia vita è destinata a lasciarsi morire giorno dopo giorno. E tutto per colpa dell'ennesimo stronzo di cui mi sono innamorata.

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