"L'amore più profondo è l'amore nascosto".
(Yamamoto Tsunetomo)
Dopo un'intera giornata scolastica, posso finalmente distendermi sul mio letto
e rilassarmi al meglio.
I ragazzi sono ancora fuori e Arizona è andata ad aiutare Cry a studiare biologia.
Ho passato tutta la nottata a cercare di ripulire via tutte le scritte di Brian sulle pareti
del bagno, ma non c'è nulla da fare, quello sembra davvero inchiostro indelebile.
Mi ero ripromessa di dirgliene quattro questa mattina, ma lui era già uscito con i ragazzi
per andare chissà dove, come ogni giorno.
Ed è in questo momento che ho appena avuto un'illuminazione anch'io. Forse sparire
per un po' dalla circolazione potrebbe aiutarmi a rimettere al proprio posto tutti i pensieri
che in realtà non fanno altro che uccidermi giorno dopo giorno.
Sono sicura che staccare un po' mi farà bene.
Ho bisogno di combattere da sola contro le mie paure e starmene un po' in solitudine. Chiunque
potrebbe pensare che io stia scappando ma non è così.
Mi sto solo riparando. Cercando un modo per esplodere e farlo al meglio senza ritornare
mai più nel mio dolore.
Staccare, appunto.
Probabilmente mi ritroverò a pensare troppo, a chiedermi della mia esistenza in questo mondo ma è di questo
di cui ho bisogno. Capire. Per la prima volta, ripararmi e nascondermi solo per aiutare me stessa.
Da quando i Sevenfold sono entrati nel mio mondo non ho fatto altro che preoccuparmene e ripararmi da ciò che provavo
quando Brian provava anche solo a toccarmi.
Delle volte avevo persino paura che sarebbe stato da pazzi innamorarsi di uno come lui che non sa neanche
dare amore.
Perché nonostante lui non lo sia, resta il fatto che dice di non avere un cuore per amare.
Ed io me ne resi conto subito. Capii che stargli accanto non avrebbe portato solo alla distruzione di tutti
i muri che ha attraversato ma soprattutto alla mia.
Ed eccomi di nuovo a parlare con me stessa un po' più ammaccata del solito ma con la speranza ancora
di un sorriso migliore.
"Pensaci bene Ocean, hai superato di peggio" ribatte la coscienza che credevo di aver dimenticato di avere.
Ed ha ragione.
Sono riuscita a resistere nel vedere mia madre autodistruggersi dinanzi ai miei occhi e vedere me stessa
invecchiare giorno dopo giorno sotto l'uso di continui stupefacenti.
Quella droga che sembrava tenermi in piedi mentre ora mi chiedo cos'è che realmente mi sta aiutando
a farmi sentire un po' più viva del solito.
Ricordo di quando speravo in un futuro brillante per me stessa. Volevo diventare tutto ciò che avrei potuto
essere ma i miei sogni vennero uccisi in fretta in quella stupida casa famiglia.
Mi hanno insegnato educazione e disciplina ma non ero mai stata del tutto libera come voleva esserlo
una ragazzina della mia età.
Il più delle volte finivo per picchiarmi con le mie coetanee, stando male senza potermi iniettare
la mia solita dose quotidiana.
Ma non potevo. Dovevo salvarmi e alla fine ne sono uscita viva proprio quando credevo di uscirne morta.
Se invece adesso ci fosse mia madre qui con me e avesse saputo di Brian, credo che mi avrebbe costretta non
vederlo consapevole del fatto che quelli come lui non cambiano mai.
Restano distrutti a vita e finiscono col distruggere anche te che inavvertitamente, sei già distrutta per metà.
Per quanto tempo dovrò vivere ancora in questo modo?
Dall'idea folle a quella sana, opto la folle che forse riuscirà a rimettermi in sesto.
Scrivo un veloce post-it per Arizona, attaccandolo sul comodino accanto al letto per poi prendere una felpa ed
un giubbino dal mio armadio ed uscire di casa spegnendo il cellulare.
Credo che vedere il cielo mi aiuterà a non ammalarmi di ombre.
***
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Sirens
FanfictionDinanzi a me, gli occhi color nocciola più belli che abbia mai visto in tutta la mia vita, un nasino sporgente e delle labbra sottili a dir poco affascinanti. Uno spruzzo di lentiggini non troppo visibili gli ricoprono un po' del naso e la sua masce...