20°I have to go.

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"Immortale è chi accetta l'istante. Chi non conosce più un domani".

(Cesare Pavese)






Ieri abbiamo trascorso una bellissima Vigilia di Natale tutti insieme.
E' stata davvero una serata memorabile e per la prima volta mi è piaciuto vedere Brian avere gli occhi spensierati,
che un po' gli invidiavo.
Finalmente si è lasciato andare ed io a mia volta ho fatto lo stesso dopo aver visto il modo
in cui non facevamo altro che fissarci e sorriderci ma senza aggiungere alcuna parola di troppo.
Per quanto riguarda gli altri invece devo dire che non me li aspettavo così energici.
Per una volta Arizona ha deciso di rinunciare ai soliti film natalizi dato che la proposta di fare una gara
a chi beve di più è stata decisamente più allettante.
Abbiamo bevuto tutti come se non ci fosse un domani ma mi sento soddisfatta di aver vinto la mia gara contro
il nanetto ed aver visto tutti sbarrare gli occhi con grande sorpresa.
Prima però, ho dimenticato la parte più emozionante, ovvero quella dei regali.
Zacky è rimasto soddisfatto del maglioncino regalatogli da Arizona e credo che sia per questo motivo che hanno deciso
di passare la nottata qui in questa meravigliosa villa.
Inutile dire che dopo la gara sono rimasti nella camera della mia amica per tutto il tempo.
Per quanto riguarda gli altri invece sono rimasta sbalordita nel vederli porgermi alcuni regali che non credevo neanche
di poter ricevere da loro.
Sì, devo ammettere che la Vigilia è stata proprio una grande rivelazione.
Tutti avevamo qualcosa da dare a tutti tranne per Brian che ovviamente non ha fatto il regalo a nessuno.
"Mi dispiace di non aver potuto ricambiare" mi disse da ubriaco, guardandomi con quegli occhi che mi facevano contorcere di continuo
lo stomaco.
"Scherzi? Sei qui e questo è il regalo più bello" ho risposto io, quando ero ancora un po' più sobria di lui da ricordare.
Ritornando alla gara, ne siamo usciti tutti ubriachi ed ovviamente non era il caso di tornare a casa e guidare in questo stato, così
siamo rimasti tutti qui.
Brian mi ha preso dalle spalle ed io ho fatto lo stesso con lui ed insieme con due bottiglie di birra a testa tra le mani siamo saliti
al piano superiore ridendo e cadendo di continuo come due idioti.
Alla fine, ci siamo addormentati sul pavimento ed è qui che mi sono risvegliata questa mattina.
Sul pavimento, accanto al corpo caldo di Brian.
Entrambi dopo abbiamo dovuto subire il dopo-sbronza come anche tutti gli altri e pensare che per fortuna questa villa è abbastanza
grande da contenere ben sei bagni.
Mentre rigettavo l'anima, Brian mi teneva i capelli dopo avermi posizionato un asciugamano bagnata di acqua fresca sul collo.
Sì insomma, ci siamo presi cura di noi a vicenda ma ovviamente senza neanche rivolgerci una sola parola.
Adesso sono sdraiata su di un divano del salotto inerme ad ogni sensazione dopo aver fatto un bel bagno caldo, concentrandomi solo sulla voglia
che ho di ricominciare a vomitare.
La nausea continua a premermi in gola ma mi sento sicuramente meglio di prima.
Jimmy, Brian, Matt, Johnny e Zacky stanno dormendo nelle camere per gli ospiti mentre Arizona sta preparando del tè caldo
con della buccia di limone per tutti.
Magari può aiutarci a rilassare un po' lo stomaco che nel mio caso è ancora sotto sopra.
Nel frattempo, do uno sguardo alla finestra osservando il cielo voler quasi minacciare tempesta.
I nuvoloni grigi si fanno spazio tra tutto quell'azzurro iniziando a rabbuiare la città.
Ed il mio pensiero questa volta è rivolto proprio a mia madre.
Chissà cosa starà facendo adesso lì dentro consapevole del fatto che oggi non potrò andarla a trovare.
E' sempre stato un massacro per lei ritrovarsi con il niente dopo poco tempo dopo essersi sposata con l'uomo che l'ha rovinata.
Ancora oggi mi chiedo come abbia fatto a pensare che quello che sembrerebbe essere mio padre era allo stesso tempo un uomo meraviglioso.
Lei sapeva che lui era dipendente dall'alcool e che delle volte arrivava al punto di non riuscire a controllarsi.
I miei pensieri però sono destinati a rompersi anche questa volta.
Il mio cellulare inizia a squillare e so benissimo chi è che continua a chiamarmi senza sosta.
Lascio scivolare con una mano il cellulare dal divano, osservando poi il nome del mittente dal display dell'aggeggio tecnologico.
"Jeff"
Mh, proprio come pensavo.
Sospiro, indecisa ancora sul da farsi ma desiderando solo di rimettere tutto al proprio posto.
Accetto la chiamata, spingendo quel pulsantino in verde con su disegnata una cornetta.
-Pronto?-
-Ocean, finalmente!-
-Ciao Jeff...-
-Ti avrò mandato più di cento messaggi al giorno...-
-Mi dispiace Jeff ma il cellulare mi è morto in questi giorni.-
-Oh...capisco. Ma dove eri finita l'altra sera? Dannazione, ti ho aspettato per ore!-
-Mi dispiace ma...ehm...avrei voluto avvisarti ma come ti ho già detto il cellulare non ha funzionato granché.-
-Avvisarmi? Perché? Cos'è successo?-
-Oh, tranquillo, nulla di grave. Non mi sono sentita molto bene ed Arizona è venuta a prendermi per portarmi dal dottore.
Nulla di che, un semplice abbassamento di pressione.- Mento, deglutendo l'attimo dopo nel vedere Arizona avvicinarsi a me
per porgermi la tazza di tè caldo.
-Non ne sapevo nulla...ma hey, che ne dici di venire a pranzo da me oggi? E' il giorno di Natale e so che sei sola solitamente a pranzo.-
-Non credo sia una buona idea, Jeff.-
Arizona, sentendomi pronunciare il nome di Jeff, si limita a fare una faccia del tutto disgustata.
-Ma per una volta, non puoi semplicemente accettare e basta? Dai Ocean, anche i miei ci terrebbero tantissimo a rivederti.-
-Sì ma cosa penseranno? Che siamo tornati insieme?-
-No, assolutamente. Ho già parlato con loro ma in tutto questo tempo non hanno fatto altro che chiedermi di te.-
-Mmm...-
-Dai...rendimi onorato di averti a pranzo da noi, almeno il giorno di Natale!-
Sospiro, sapendo di non poter fare altrimenti.
-Okay...-
-Davvero?-
-Si, ma sbrigati a venire prima che cambi idea.-
-Certo! Mi lavo, mi vesto e corro da te.-
-Sono a casa di Arizona, vienimi a prendere qui.-
-Ricevuto, a dopo tesoro mio.-
Riattacco la chiamata, gettando il cellulare sul divano e sorseggiando con tranquillità il mio thé caldo.
-Ocean...ma che cosa stai facendo?- Mi domanda Arizona, sedendosi dinanzi a me con la sua tazza di tè tra le mani.
-A cosa ti riferisci?-
-Non ti vedrai con Jeff...vero?-
-Ho dovuto accettare. La famiglia di Jeff mi ha sempre considerato come una figlia e non potevo declinare un loro invito per la
decima volta di fila.-

-Sai bene che potresti metterlo in pericolo...e sai bene che Brian non lo apprezzerà.-
-Arizona, ti ricordo che questa è ancora la mia vita.-
-Ma io lo so tesoro, il punto è che Brian ancora non lo capisce.-
-Non dirgli niente, allora.-
-Scherzi? Quello mi ammazza!-
-Se ti domanda, gli dici che sono da mia madre.-
-Ocean...-
-Ti prego, Arizona.-
-...E va bene. Ma se mi fai andare nei guai giuro che...-
-Oh, grazie, grazie, grazie!- Esclamo alla mia amica, abbracciandola forte per offrirle la mia gratitudine.
-Sì, ma così mi uccidi.-
-Ops, scusa.-
-Un altro abbraccio, per favore.-
Sorrido alle parole della bionda, buttandomi letteralmente tra le sue braccia.
Non so proprio cosa farei senza di lei.
-Oh, sono questi i momenti tra donne che preferisco!- Esclama improvvisamente Jimmy con la sua tazza tra le mani, sorridendoci.
-Jimmy, hai già finito il tuo tè?- Gli domanda Arizona, sorridendo.
-Sì. Un abbraccio anche a Rev?- Il ragazzo apre le braccia ed io e Arizona ci facciamo abbracciare da lui con velocità.
Jimmy sembra il classico stronzo dalle battute scadenti ma in realtà è la persona più buona che io conosca.

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