24. Fine

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Siamo ormai in ospedale da 7 ore e Anna è ancora in travaglio, lei è provata e stanca, io cerco di starle accanto e di farla sorridere. Tutta la famiglia, sia la mia che la sua, si è ritrovata qui in ospedale e siamo impazienti di vedere il piccolo William. Si, nostro figlio si chiamerà William, un nome che mi piace molto e che ha scelto lei. Ad un certo punto sento stringere forte la mano e mi volto verso Anna che ha una faccia bianca cadaverica, mi alzo di scatto e non so cosa fare...

Io: Anna!

Anna: Stai tranquillo...penso sia ora...

Io: Oddio...che devo fare?

Anna: Chiama un dottore!

Esco lasciando Vale nella stanza con lei, quando trovo il dottore lo informo ed entra con me.

Dottore: Allora è il momento?

Anna: Si, facciamo presto, non ce la faccio più!

Il dottore la controlla e ci mette in sala parto. Dopo urli e pianti il piccolo Will esce e quando ce lo da mi commuovo. Anna ha un sguardo bellissimo e lo tiene con una protezione che non le ho mai visto. Will è stupendo e non lo dico perché sono suo padre, ma perché lo è veramente. Anna distoglie un attimo lo sguardo da nostro figlio e mi bacia, poi noto che ha le lacrime e mi chiede se lo voglio tenere in braccio, annuisco e me lo da, mi siedo e lo tengo stretto a me, perché ho paura di farlo cadere, dopo un po entra la famiglia di Anna, insieme poi anche al piccolo Andrea, il figlio di Fede e Vale che è nato 2 mesi fa. Entra pura la mia famiglia e mia madre mi dice di essere orgogliosa di me. Finalmente soli mettiamo a dormire Will dopo avergli cambiato il primo pannolino. Amo quel bambino, Anna è stremata e quindi si addormenta subito appena appoggia la testa sul cuscino.

Dopo due giorni ci hanno mandato a casa e finalmente siamo stati un po tranquilli. Oggi è una settimana dalla sua nascita e Anna lo tiene o nella cullo o in braccio, abbiamo passato qualche notte in bianco, ma è normale e quindi stiamo tranquilli, cioè io, perché Anna è super agitata, anche per una smorfia andrebbe all'ospedale e mi fa morire dal ridere. Ora ce l'ho in braccio e stiamo ascoltando un po di musica, Anna dice che quella che gli faccio ascoltare è un po troppo rock per un bambino di appena una settimana, forse ha anche ragione, ma io gliela faccio ascoltare lo stesso, infatti, sta iniziando 21 guns dei Green Day che è anche la canzone preferita della mamma e quindi la ascoltiamo tutti molto volentieri. Si siede sul divano con noi, gli fa il solletico sulla pancia e gli bacia i piedini che non fa altro che farlo ridere ancora di più. La sua risata ancora si deve formare, ma assomiglia un po alla mia e un po a quella di Anna.

Anna's pov

Una settimana fa eravamo in ospedale e stavo partorendo, è nato una settimana dopo il mio compleanno il mio piccolino. Non riesco a smettere di sorridere quando lo vedo o ci penso. Si lo so che è mio figlio e che quindi lo penso per forza, ma mio figlio è bellissimo. Ha gli stessi occhi del padre, forse un po più chiari e tendenti al verde e ha il mio stesso naso. Ogni tanto piange, ma non si lamenta più di un qualunque altro bambino. Benji e io abbiamo trovato un modo per farlo calmare: fargli ascoltare la musica e mi piace molto questa cosa, perché così l'ascoltiamo insieme. Io gli metto canzoni della mia adolescenza e degli anni 80, mentre Ben gli mette un po di canzoni rock, non sono sicura che vadano proprio bene, ma lui fa di testa sua. Diciamo che come genitori siamo bravini, io mi spaventavo già prima di rimanere incinta di tutto, poi dopo che è nato, ora che piange ho paura che abbia qualunque cosa!

Ora sono sul divano e li guardo insieme, certo che vedere Ben con un bimbo in mano è tutta un immagine strana, non so come spiegarla, è troppo tenero e Will lo adora da matti. Dopo avergli fatto il solletico me lo passa e inizio a rifargli il solletico sulla pancia e a baciarlo e a fargli le pernacchie, lui ride e mi sembra molto Ben. A un certo punto si rabbuia e inizia a piangere: ha fame. Mi tolgo la maglietta e lo allatto. Ben cerca sempre di non guardarmi, perché lo mette in imbarazzo, dice. Dopo che ha finito di ciucciare lo metto nella sua culla e mi siedo sopra di Ben.

Ben: Che fai?

Io: Niente(lo bacio dolcemente e gli accarezzo i capelli)

Ben: Mi manchi...(mugola mentre lo bacio)

Io: Anche tu...

Andiamo in camera, ma mentre camminiamo sbatte contro lo stipite della porta, gli faccio "sh" e intanto rido, mi tappa la bocca baciandomi e liberandomi dai vestiti. Ormai non porto quasi mai il reggiseno, cosa che una volta non riuscivo a sopportare. Dopo aver fatto l'amore iniziamo a ridere.

Io: Da quanto è che non lo facevamo?

Ben: Da 8 mesi, non siamo mai stai così "lontani" in quel senso per tutto questo tempo

Io: Già, ti ricordi che fatica questi mesi?

Ben: Sembrava non finire più, poi alla fine è arrivato Will!

Io: Mh...vado a vedere come sta...

Ben: Vengo con te

Usciamo dalla stanza e quando lo vedo nella culla mi si scioglie il cuore: sembra un angioletto. Lo prendo in braccio cercando di non svegliarlo e lo porto a dormire con noi.

Ora mi viene solamente da sorridere e pensare a quando sarà grande, avrà la prima cotta, la prima ragazza e una famiglia, quando avrà le prime delusioni e a quando se ne andrà per la sua strada senza mamma e papà che lo accompagnano, mi scende una lacrima e mi addormento abbracciata a mio figlio e a mio marito.

FINE

Gli occhi color oceano in tempesta (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora