Il suono del campanello mi sveglia. Mi guardo un attimo allo specchio e poi apro: Benji è davanti a me con un mazzo di rose blu(il mio fiore preferito). Il mio cuore perde un battito. Spalanco la porta e lui si siede sul divano.
Io: Ciao...(mi siedo di fianco a lui, mi da un bacio sulla guancia e io arrossisco)
Benji: Ciao, come stai?
Io: Bene...perché sei qui?
Benji: Ti disturbo? (si distacca un po da me)
Io: No, mi fa molto piacere che tu sia venuto, solo che non me lo aspettavo.
Benji: Ah, ti volevo invitare per una passeggiata.
Io: Ok, dammi il tempo di vestirmi.(mi alzo e vedo che fa lo stesso) No, tu aspetti qui!(scoppiamo in una risata)
Benji: Ok ok!
Dopo una ventina di minuti sono pronta, mi do giusto un po di trucco. Sono davanti allo specchio quando entra Benji.
Benji: Ci sei?
Io: Si arrivo(mi avvicino e lo bacio, si irrigidisce perché non se lo aspettava, ma poi mi strige da un fianco)
Benji: Ok, ora fermiamoci, se no ti porto a letto. (sorride al pensiero e io gli do uno schiaffo)
Benji: Scusa!
Quando usciamo c'è un aria calda, quasi quasi non si direbbe di essere in inverno. Andiamo verso il parco mano nella mano e non riesco a smettere di sorridere.
Io: Cosa ti piace di me?
Benji: Cosa mi piace? Tutto.
Io: Così è come dire niente.
Benji: Se la metti così...allora mi piacciono i tuoi occhi, la tua bocca, i tuoi capelli, il tuo umorismo, la tua maliziosità, la tua testardaggine, il tuo sorriso imbarazzato e quello felice come adesso: sei meravigliosa. Poi per finire mi piace il tuo corpo. (sorrido ancora di più e lo bacio con passione, lui mi stringe con una mano il fianco e l'altra la mette sulla mia guancia, le mie mani vanno sui suoi fianchi...una chiamata ci interrompe)
Benji si allontana per rispondere...chi l'ha chiamato? Una suo amico? Sua madre? mi arriva un messaggio.
Da: Vale
Ciao Fre, ti va di fare un giro?
Intanto che Benji è al telefono le rispondo. La mia panda🙈!
A: Vale
Certo, facciamo oggi pomeriggio?
Dopo un minuto ricevo la risposta.
Da: Vale
Ok! A dopo.
Benji ha finito di parlare al cellulare e mi sta osservando.
Benji: Con chi stavi parlando?
Io: Con una mia vecchia amica, tu?
Benji: Con un amico.
Io: Ok.
Ci sediamo per terra e guardiamo il cielo azzurro sopra di noi. Non mi fido tanto di quello che mi ha detto, ma non posso spiare il suo cellulare. Decido di cancellare la mia gelosia e di godermi questa giornata meravigliosa.
...
Sono le 14:30 e sono davanti alla nostra via, quella in cui io e la Vale ci siamo incontrate per tutti gli anni delle superiori e fino a quando non sono partita: V. dei mille.
In lontananza vedo una ragazza più o meno della mia età correre nella mia direzione e infatti è lei, la mia migliore amica. Quando ci vediamo l'abbraccio forte forte, le voglio un bene dell'anima. Ci guardiamo e iniziamo a ridere come delle sceme.
Vale: Anna come stai?
Io: Bene e te?
Vale: Bene, madò quanto tempo! Sei cambiata!
Io: Anche tu, tantissimo!
Vale: Dimmi, hai conosciuto qualcuno?(nella sua espressione leggo molta maliziosità e mi metto a ridere imbarazzata)
Io: Si...sull'aereo quando sono tornata qui tre settimane fa.
Vale:Cosa?
Io: Si chiama Benji, è un po più grande di noi, suona e fa l'insegnante in una scuola di musica.
Vale: Davvero?
Io: Poi in più abita a New York anche lui.
Vale: Perfetto!
Io: Ora invece parliamo di te...ti piace qualcuno?
Vale: Forse si...ma è impossibile che io gli piaccia.
Io: Dai dimmi chi è!
Vale: No! Non fare come a scuola!(ridiamo insieme)
Io: Dai!!
Vale: Ok...Fede.
Io: Quale?
Vale: Tuo fratello(noto che è molto imbarazzata)
Io: Non ci credo! Che bello!!!(sono super felice)
Vale: Davvero?
Io: Certo! Tu sei la mia migliore amica e lui è il mio fratellone! Che bello!!!
Madò, non ci credo che le piace mio fratello! Sarebbe bello se si innamorassero e si sposassero, così io e lei saremmo cognate, mii che bello.
❤❤❤
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Gli occhi color oceano in tempesta (IN REVISIONE)
Hayran KurguAnna fa la ballerina di danza classica a New York, quando torna in Italia, sull'aereo conosce Benji, un ragazzo che fa il musicista e che la colpisce con una freccia nell'istante in cui si conoscono e si guardano per la prima volta negli occhi.