Cap. VI

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Lily si alzò di scatto, prese ad abbaiare più forte di prima e corse fuori dalla mia camera.

"Lily è solo il temporale, stai buona!" le urlai, ma era già in chissà quale stanza. "Torna qua sciocchina!" continuai a dirle con tono serio.

Ritornai sui miei libri e lessi il primo capitolo di storia. Dopo qualche secondo Lily di colpo smise di abbaiare. Alzai gli occhi per vedere se stesse tornando nella mia stanza... ma niente.

"Lily torna qui!" urlai di nuovo.

Ma dovevo riprendere a studiare, non avevo intenzione di prendere la mia prima insufficienza in storia, proprio adesso che mamma e papà non c'erano.

Lily ricominciò ad urlare e mi fece quasi cadere dalla sedia.

"Lily piantala e torna qua!" dissi più arrabbiata di prima.

Non smise di abbaiare, cosa che mi fece salire un gran nervoso. Di solito dopo i primi due rimproveri ubbidiva. Che diavolo le era preso!?

Provai a riprendere a leggere da dove avevo lasciato, ma con Lily che abbaiava come se la stessero uccidendo non riuscivo davvero a concentrarmi.

Mi alzai dalla sedia e seguii il rumore della mia cagnolina in preda a chissà quale crisi.

"Dove sei piccola?" chiesi con tono decisamente più pacato.

Di solito, quando la mamma le parlava con calma, non faceva mai storie.

Continuò ad abbaiare come se non esistessi.

Percorsi tutto il corridoio fino alla stanza dei miei. Era buio e accesi qualche luce qua e là.

La porta della stanza era socchiusa e dentro era completamente nero. Non capivo se ci fosse Lily ma, a giudicare dall'abbaiare, era decisamente vicina.

I tuoni continuavano a rimbombare per la casa e i lampi creavano strane ombre sui muri, rendendo tutto decisamente più sinistro di quanto non fosse.

"Lily, sei qui dentro?" chiesi spingendo la porta socchiusa.

Quando fui entrata accesi la luce e vidi Lily saltare di qua e di là per la stanza, continuava ad abbaiare come se cercasse di farmi notare qualcosa.

"E fu così che Lily impazzì" dissi con tono sarcastico ma serio, più rivolta a me stessa che a qualcuno in particolare.

Il mio cane continuava a fare come se una presenza che io non potessi percepire si aggirasse indisturbata per la stanza. Per un momento mi passò davvero per la testa che la mia cagnetta potesse avere realmente perso il senno, ma fu un pensiero che sfiorò soltanto la mia testa per finire scartato l'attimo dopo.

"Lily piantala! Hai fame?" chiesi inginocchiandomi accanto a lei e prendendola per il collare.

Dapprima sbraitò un po' e quasi mi trascinò per terra, poi si calmò e si sedette sulle zampe anteriori proprio di fronte a me.

L'accarezzai per tranquillizzarla un po' e smise di abbaiare.

"Non capisco davvero cosa ti sia preso" sussurrai.

Continuai ad accarezzarla e le lasciai il collare. Ma proprio in quel momento un tuono decise di far prendere un bello spavento sia a me che a Lily. Lei riprese ad abbaiare e corse sotto il letto matrimoniale dei miei.

"Come non detto" sospirai facendo roteare gli occhi.

"Lily dobbiamo convivere un mese da sole, pensi di fare così per tutti questi i giorni?" alzai il tono della voce, di nuovo.

Sospirai: dovevo tornare a studiare prima che il mio cervello si fosse spento definitivamente per quella sera.

Mi misi carponi e alzai il piumone blu che arrivava quasi a terra. Sotto al letto era un altro mondo, praticamente non si vedeva assolutamente niente.

"Vieni fuori!" le dissi.

La vedevo, era in fondo al letto vicino al muro che abbaiava a qualcosa. Sicuramente un insetto. Il solo pensiero di poter avere un incontro ravvicinato con un insetto o peggio mi fece rabbrividire, ma dovevo tirare Lily velocemente fuori da lì sotto e tornare a studiare.

Fu in quel momento che vidi qualcosa brillare nel buio. Cosa fosse non potevo dirlo, certo non era un insetto, ma con quella poca luce tutto ciò che riuscii a scorgere fu una sagoma decisamente sinistra.

Gettai un urlo in preda al panico e uscii immediatamente da sotto il letto, nella fuga diedi anche una bella testata alla rete del materasso. Il cuore prese a pulsare forte.

Mi allontani e velocemente gattonai all'indietro tentando di creare il più spazio possibile tra me e... qualsiasi cosa ci fosse sotto al letto. Diedi una spallata al muro e per la prima volta mi sentii davvero in trappola, qualunque cosa fosse, certo non era umana. Mi schiacciai il più possibile all'armadio, come se questo potesse allontanarmi ulteriormente da quell'essere sotto al letto.

Forse stavo impazzendo! Ma anche Lily l'aveva vista, addirittura prima di me. Allora forse stavo sognando, più che un sogno un incubo!

All'improvviso Lily tacque. Nemmeno un minuscolo rumore. Il silenzio diventò quasi assordante dopo quel persistente abbaiare. Cosa era successo a Lily?

'Non sono una codarda!' Mi dissi senza indugiare.

"Lily?" provai a parlare con voce flebile.

'Non sono una codarda!' ripetei questa volta le parole rimbombarono nella mia mente.

Lentamente mi avvicinai al letto, gattonando raggiunsi il punto nel quale avevo visto tutta quell'inspiegabile situazione. Qualunque cosa fosse, se aveva anche solo sfiorato Lily non l'avrebbe passata liscia! Immediatamente la paura svanì, il mio corpo si riempi di adrenalina. Con un colpo secco alzai il piumone e lo capovolsi sul letto. Sul momento chiusi gli occhi, ma li riaprii subito dopo. Quella voce nella mia mente che diceva quanto dovessi essere coraggiosa risuonava adesso più forte che mai.

Lily era seduta a pochi metri da me, tranquilla e perfettamente integra. Aveva qualcosa al collo. Una specie di pezzo di carta arrotolato e infilato nel collare.

E se quell'affare si fosse impossessato di Lily?

Non potevo dirlo, ma l'avrei scoperto.

Tesi una mano verso la mia cagnolina tentando di farla avvicinare. Lei non se lo fece ripetere due volte e si incamminò verso di me. Avevo paura, tanta, ma non sentivo di doverne avere. Era una sensazione strana, come se in fondo sapessi che non sarebbe accaduto niente ma che una parte di me pensava potesse succedere di tutto.

Accarezzai Lily quando fu abbastanza vicina e la portai alla luce. Non sembrava spaventata, anzi era decisamente serena. Scrutai ogni centimetro di lei, quasi per controllare che fosse davvero la mia cagnolina. Era lei. L'unico particolare che mi saltò all'occhio era una specie di minuscola pergamena che aveva incastrato nel collare. Continuando ad accarezzarla gliela sfilai e poi mi allontanai da lei, poggiando nuovamente la schiena contro l'armadio.

La pergamena era davvero piccola, forse aperta sarebbe stata grande quanto la mia mano. Non era scritta su semplice carta, sembrava una sorta di papiro pregiato.

La situazione si faceva ogni istante più assurda!

Guardai di nuovo Lily come se la poveretta potesse darmi una spiegazione a tutto. Lei in risposta si accucciò per terra raggomitolandosi su se stessa.

"...d'accordo..." mi dissi.

Era il momento di vedere che cosa c'era scritto.

Srotolai la pergamena con una lentezza che quasi mi esasperò, ma non riuscivo ad essere più veloce, avevo paura.

"Avrai la risposta che cerchi domani.

Fidati di colui del quale non ti fideresti mai.

Imparerete a contare gli uni sugli altri per sopravvivere"

Tre frasi, una più insensata dell'altra scritte con una calligrafia d'altri tempi.

Niente di più. Girai il foglio sopra, sotto, dietro.

Niente. Niente di niente!

Cosa volesse dire proprio non lo capivo.

Che poteva significare? E poi come ci era arrivato quel biglietto nel collare di Lily? E quella figura, decisamente poco umana, che cosa ci faceva sotto al letto dei miei e dov'era adesso?

The Accursed- Life After LifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora