Dopo l'accesa discussione di quella mattina né io né Uriel avevamo aperto bocca. Lui ci aveva procurato qualcosa da mangiare e poi ero riuscita a sciacquarmi la bocca in un ruscello mezzo gelato, non lontano dalla nostra grotta.
Stava già scendendo la sera e in me si faceva sempre più netta la sensazione che dovessimo agire, scoprire cosa stava succedendo ai guardiani e a me. Invece Uriel aveva promesso di proteggermi, di tenermi lontana dalla confusione fin quando le acque non si fossero calmate.
"Sai, a proposito di segreti, ho sentito Lilith dire una frase che non ho afferrato pienamente" non parlavo da quella mattina e quasi avevo fatto fatica a far uscire quelle poche parole dalla mia gola secca.
Uriel si era girato appena e non mi aveva degnata nemmeno di uno sguardo.
"Lilith è un caduto. Qualsiasi cosa abbia detto l'ha fatto per disorientarti e spaventarti" era decisamente più calmo rispetto a quella mattina e non capii come mai quella cosa mi facesse tanto piacere.
Forse ero solo contenta che avesse risposto e non mi avesse ignorata del tutto.
"Ha detto qualcosa su un tuo 'precedente'" azzardai lì l'affermazione senza curarmi troppo della sua premessa su quello che dicono i caduti.
Vidi Uriel irrigidirsi. Stava raccogliendo dei rami e delle foglie secche per accendere il fuoco ma lasciò cadere per terra il tutto e si mise in piedi. Mi raggiunse e mi guardò dall'alto in basso.
Odiavo quando doveva fare la parte di quello superiore a tutto e tutti.
"Facciamo un... patto?" continuai io.
Mi sentivo così stupida ma sapevo fosse l'unico modo che avessi per ottenere qualche minima verità. C'erano troppe cose vaganti sotto troppi aspetti.
Io avevo bisogno di certezze.
Uriel sbuffò, fece roteare gli occhi e si incrociò le braccia al petto. Notai che era uno dei suoi atteggiamenti più frequenti, quando l'argomento non gli faceva comodo lui incrociava le braccia come se non gli importasse.
"Credo di essere stato esaustivo sulla spiegazione di ciò che dicono i caduti solo per il piacere di screditarci" non gli credevo, la sua voce non era sicura e forte come sempre.
Gran bella faccia tosta a parlare di segreti con me, se il primo che ne trattava parecchi era lui stesso.
"Ti dico cosa facevo ieri sera fuori nel bosco, se tu mi dici a che tipo di 'precedenti' si riferiva Lilith parlando di te" lo dissi con una nota di innocenza nella voce, come se sapessi benissimo che non dovevo ficcare il naso nel suo passato. Come se sapessi che, in fondo, a me la cosa non avrebbe dovuto interessare, eppure ero lì a contrattare con un arcangelo che odiavo più di qualsiasi essere vivente sulla terra, dopo Natalie.
"A me non importa cosa tu faccia nel tempo libero, per quanto mi riguarda puoi anche tentare il suicidio. Non sei mia responsabilità, sto solo cercando di fare il mio lavoro al meglio ma a volte rendi le cose peggiori di quanto già non siano, credimi" le sue parole arrivarono taglienti come lame.
Perché parlare con lui doveva sempre scaturire un litigio su tutto? Cosa avevo io di tanto sbagliato ai suoi occhi?
"Se ti sto tanto scomoda perché non mi uccidi e la facciamo finita!?" quella frase era uscita da una parte di me che credevo di riuscire a gestire, ben nascosta in fondo al cuore, invece si era ribellata avendo il sopravvento sulla parte razionale.
Uriel socchiuse gli occhi infuriato. Speravo solo di non avergli dato un'idea dalla quale prendere spunto quella notte.
Si rigirò di scatto e riprese ad ammucchiare foglie e rametti per terra.
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The Accursed- Life After Life
ParanormalSe passi 17 anni della tua vita pensando di essere normale... potresti avere seri problemi ad accettare di essere una specie di esperimento da laboratorio... Sono una mezzosangue: l'incrocio di due creature opposte. Sono un mostro e sono pericolosa...