"Voglio tornare a Wistman's Wood!" dissi in un sussurro colmo di dolore e paura.
Non credevo a quello che mi aveva lasciato intuire Azazel.
Non credevo che fosse stato Uriel l'assassino di mia madre, non c'era una sola parte di me che ritenesse anche lontanamente possibile quell'assurdità. Il fatto che quella notte, nella grotta, Uriel mi avesse mostrato, in maniera quasi incomprensibile, il fiore che mia madre tiene in grembo, non significava assolutamente niente!
Qualche campanello dall'allarme mi risuonò nella mente, non ero certo stupida, ricordavo l'atteggiamento ostile che Uriel aveva avuto nei miei confronti fino a pochi giorni prima, ma non trovavo il nesso tra le due cose.
"L'amore non ci rende vulnerabili, l'amore ci rende ciechi!" urlò Azazel avvicinandosi pericolosamente a me con aria minacciosa.
Io arretrai ma inciampai cadendo all'indietro. La sua espressione si calmò quando mi vide terrorizzata ai suoi piedi, era ovvio che non ero io la sua 'preda' e vidi nei suoi occhi il senso di colpa per avermi spaventata in quel modo.
"D'accordo, se vuoi tornare da lui non sarò certo io ad impedirtelo ma ricorda che il passato deve essere insegnamento per il futuro. Ti stai aggrappando ad un desiderio non ad una certezza... certi errori ci strappano il cuore e il dolore lascerà un marchio indelebile tesoro, non farlo. Tutto questo può finire in un modo solo" sussurrò lui come se le parole gli fossero rotolate fuori dall'anima autonomamente.
"...non so a cosa ti riferisci..." risposi con un velo di lacrime che mi appannava la vista.
Sapevo ESATTAMENTE di cosa parlava ma non lo avrei ammesso... non avrei mai detto al mondo quanto fosse diventato importante per me Uriel... non avrei mai detto quanto il suo sorriso riempisse una parte di me profonda... non avrei mai detto quanto amassi la sua presenza, i suoi profondi occhi scuri, il suo umore irascibile, le sue battute stupide che non fallivano mai nel strapparmi un sorriso nei momenti più improbabili... forse non lo avrei mai detto a nessuno ma non avrei potuto nascondere questa verità al mio cuore... esso la sapeva fin dall'inizio, aveva solo faticato ad accettarla.
Azazel mi tese la mano, la sua espressione era seria ma non dura, forse mi voleva davvero bene e come un qualsiasi padre mi voleva proteggere da ciò che credeva mi avrebbe potuto causare dolore, ma come poteva impedirmi di affezionarmi ad Uriel se lui era stato l'esempio incarnato della ribellione contro queste caste inutili ed esistenti fin dai tempi dei tempi!
Presi la sua mano e in pochi secondi apparimmo nel bosco buio e tenebroso dal quale eravamo partiti quella notte.
Lanciai un'ultima occhiata ad Azazel e poi entrai nella grotta dove avevo lasciato Uriel. Vidi il fuoco ormai spento ma lui non c'era, lì dove l'avevo lasciato giacevano solo delle foglie schiacciate dal peso del suo corpo. Ma di lui nessuna traccia.
Mi girai di scatto per uscire a cercarlo ma appena mi voltai lui si era materializzato davanti l'entrata della grotta e mi guardava con un certo nervosismo negli occhi scuri e imperturbabili.
Sobbalzai e d'istinto mi portai una mano al cuore per tentare di riportare i miei battiti ad una velocità naturale.
"Perché non puoi arrivare come la gente normale, anziché apparirmi sempre alle spalle?" chiesi con un tono più arrogante di quanto non volesse essere.
"Lo farò quando la smetterai di sparire nel bel mezzo della notte senza lasciarmi tue notizie" rispose a tono lui, avvicinandosi a me.
Era nervoso e forse deluso dai miei comportamenti tipici di un'adolescente che vuole scappare dalla difficile realtà che la circonda.
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The Accursed- Life After Life
ParanormalSe passi 17 anni della tua vita pensando di essere normale... potresti avere seri problemi ad accettare di essere una specie di esperimento da laboratorio... Sono una mezzosangue: l'incrocio di due creature opposte. Sono un mostro e sono pericolosa...