"Cosa sei?" chiesi con la voce tremante.
"Voi mortali siete così diffidenti" mi rispose lui sorridendo, poi continuò: "Te l'ho già detto: sono l'arcangelo Michael"
Mi girai verso Connor, era inespressivo, non capivo cosa stesse succedendo ma non avevo molte vie di fuga al momento.
Il ragazzo bellissimo... em... l'arcangelo, andò verso la porta, la aprì e si girò verso di noi per incitarci a seguirlo.
Fu Connor a fare il primo passo, mi superò e si addentrò nel piccolo e buio corridoio sul quale dava la porta. Non potevo far altro che seguirli.
Il corridoio era buio e stretto e sul muro erano appesi qua e là quadretti, sembrava più una mostra di antiquariato che l'eventuale porto sicuro di un arcangelo. Il corridoio conduceva ad un'altra porta chiusa.
Michael aprì la porta ed entrò. Connor e io lo seguimmo a ruota.
La stanza era piccola e malconcia come quella nella quale mi ero svegliata, ma in questa c'erano sei ragazzi...
Due erano seduti su un divano. Erano un ragazzo e una ragazza. Un altro ragazzo era seduto su una sedia in un angolo, un altro era seduto a terra ai piedi del divano, due ragazzi erano appoggiati al muro.
Stavano parlando ma improvvisamente tutto si fece silenzioso, insopportabilmente silenzioso, e si girarono verso di noi. I loro sguardi si spostavano da me a Connor e viceversa.
Erano tanti i ragazzi che mi stavano fissando senza prendersi la briga di togliere lo sguardo nemmeno un secondo, ma la mia attenzione venne catturata da uno in particolare. Era seduto per terra e mi guardava con odio, non potevo esserne certa, ma riuscivo a leggere nel suo sguardo una specie di rancore inspiegabile.
Era bello come Michael, forse di più, il che mi fece pensare che forse potesse essere uno dei suoi... allontanai velocemente quell'idea dalla mente. Aveva i capelli neri che gli cadevano morbidamente sul viso pallido quasi privo di colore. I lineamenti di un ventenne, era magro e sembrava alto anche se non potevo dirlo con precisione dato che era seduto. Era così bello che sembrava di porcellana, come se da un momento all'altro una spaccatura potesse aprirsi sul suo viso etereo.
Aveva il classico sguardo da impunito che già mi dava ai nervi.
Un tipo alla Connor: sapeva il fatto suo e non faticava a mostrare la sua superiorità.
La cosa che mi colpì di più nel sua aspetto furono gli occhi, erano di un grigio scuro che non avevo mai visto.
Ma qualcosa nel suo volto mi faceva credere che non mi ritenesse un'ospite gradita. Mi squadrò dalla testa ai piedi, poi distolse lo sguardo quasi disgustato.
Come a voler dare conferma alle mie teorie il ragazzo si mise in piedi con un movimento agile e veloce, lanciò un'occhiataccia a Michael e poi uscì dalla stanza senza dire una parola. Quando mi passò accanto le nostre spalle quasi si sfiorarono, sembrò una scena a rallentatore e per qualche arcano motivo mi sentii improvvisamente vuota e vulnerabile.
Riuscii a sentire il suo odore, sapeva di natura. Così tremendamente familiare e rassicurante.
Gli avrei volentieri dato un pugno nello stomaco per questo suo atteggiamento decisamente poco delicato nei miei confronti ma dovetti contenermi, in fondo Connor non mi aveva raccomandato altro: 'sii ragionevole e non scaraventare niente addosso a nessuno'.
Okay potevo farcela, solo e solamente per conoscere la verità.
Michael sospirò rassegnato, poi finalmente si decise a parlare.
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The Accursed- Life After Life
ParanormalSe passi 17 anni della tua vita pensando di essere normale... potresti avere seri problemi ad accettare di essere una specie di esperimento da laboratorio... Sono una mezzosangue: l'incrocio di due creature opposte. Sono un mostro e sono pericolosa...