Cap. III

128 12 0
                                    

Okay probabilmente quella frase sarebbe passata alla storia!

Connor che dice che sono carina!

Feci un altro dei miei soliti sorrisi impacciati e poi mi misi una ciocca di capelli, sfuggita alla treccia, dietro l'orecchio. La tolsi immediatamente, ricordando quanto odiassi le mie orecchie e quanto preferissi tenerle nascoste dietro i capelli.

Perfetto, avevo fatto un'altra bella figura da ragazza confusa e impacciata.

"Sto aspettando che si aprano i cancelli" ecco, non avrei potuto rispondere niente di più banale.

Abbassai nuovamente lo sguardo nervosa.

Connor si guardò un attimo intorno come per cercare qualcuno che conoscesse, poi si girò nuovamente verso di me, sorrise e abbassò lo sguardo sulla neve sotto i suoi piedi.

"Dai, vieni con me che fa freddo" mi disse porgendomi la mano.

Direi che la cosa fosse piuttosto strana, ma perché farsi scappare l'occasione di stare anche solo qualche secondo con lui?

Lo guardai un attimo come per avere la conferma che non stesse scherzando, lui continuò a tenermi la mano tesa in avanti.

Andiamo, quante storie! E' solo un ragazzo, ho affrontato cose ben peggiori!

"Okay" dissi timidamente, presi lo zaino e finalmente mi decisi a prendergli la mano.

Non fu una cosa dell'altro mondo, semplicemente le nostre mani si toccarono, ma per qualche strano motivo era diverso da come me l'ero immaginato.

"Piacere di fare la vostra conoscenza signorina, io sono Connor" mi disse facendo un teatrale inchino e stringendomi la mano.

Io ero più o meno nel pallone, ma risposi con abbastanza lucidità.

"Sì lo so chi sei, io sono Hannah" avevo fatto la figura di quella che passa la vita a seguire ogni suo spostamento, ma ancora non avevo detto niente di troppo imbarazzante.

Lui mi sorrise, poi mi lasciò la mano e iniziò a camminare.

"Bel nome comunque" disse infine qualche passo avanti a me.

Facemmo qualche altro metro l'uno di fianco all'altra, senza dire una parola e senza guardarci.

Dovevo rompere il ghiaccio. Dovevo approfittare che non ci fosse quella guastafeste di Natalie.

"Allora... em... so che suoni la chitarra" dissi con una voce decisamente poco convinta.

"Sai più cose su di me tu che mia mamma" scoppiò a ridere.

Fantastico avevo fatto la figura della stalker. Risi anch'io per sdrammatizzare.

"Sì, suono la chitarra e modestamente parlando me la cavo" esclamò alla fine lui, vedendo la mia faccia paonazza.
Modesto il ragazzo.

"Adoro la chitarra, ma non sono abbastanza brava per imparare a suonarla" gli risposi con un filo di rammarico nella voce.

"Non esiste, Hannah! Nessuno nasce bravo o scarso, si impara!" rispose lui quasi arrabbiato.

Era diventato decisamente il ragazzo dei miei sogni.

"Potrei farti cambiare idea" finalmente avevo detto qualcosa di non troppo stupido ma divertente.

"Non credevo fossi simpatica Hannah!" disse infine lui spintonandomi scherzosamente.

Non sapevo se prenderlo come un complimento per il fatto che fossi simpatica o come un'offesa data la mia scarsa reputazione a scuola.

The Accursed- Life After LifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora