Cap. I

212 21 5
                                    

Mi chiamo Hannah, ho quasi 17 anni e sono stata adottata quando avevo solamente pochi mesi. Ho i cappelli marroni e mossi. I miei occhi nocciola spiccano sulla mia pelle chiara. Non sono particolarmente alta, ma posso ritenermi abbastanza magra.

Vivo a Boston da sempre, ma non ho la minima idea di dove sia realmente nata e di chi siano i miei veri genitori.

La mia mamma, adottiva, si chiama Emily. E' una donna dalle forme abbondanti che non passa mai inosservata. E' bella. Ha gli occhi color ghiaccio ed i capelli rossi, ricci e corti. Credo sia la donna più buona che conosca, non alza mai la voce e sa sempre come prendermi.

Il mio papà, adottivo, si chiama Daniel. E' un uomo molto all'antica, ma si fa voler bene comunque. Ha gli occhi blu e i capelli biondi, ormai quasi grigi a causa dell'età. Farà 55 anni il prossimo Marzo.

Sono figlia unica, anche se in realtà non sono certa di esserlo date le poche informazioni che ho sulle persone che mi hanno messa al mondo. In fondo non mi importa, la mia vera famiglia è quella che mi ha cresciuto e quella con la quale vivo.

Ah, quasi dimenticavo Lily. Lily è il mio labrador. E' interamente nera ed ha 9 anni, praticamente abbiamo passato insieme quasi tutta la vita. E' una di famiglia da sempre. Devo dire che i miei non mi hanno mai fatto mancare niente e di questo gliene sarò grata in eterno.

Sono sempre stata la pecora nera della famiglia, ma sono riuscita a cavarmela con qualche scappellotto e un paio di sgridatine. Non che abbia mai fatto niente per meritarmi più di questo.

Se dovessi descrivermi in una parola sarebbe ribelle. Non amo chi mi dice cosa fare anche se non mi ritengo una persona permalosa. Accetto i consigli se rimangono tali, ovvero se mi danno la libertà di scegliere se seguirli oppure no.

Vado al college come tutti i miei coetanei ma non sono come loro, non amo ubbriacarmi, non amo le feste che finiscono il giorno dopo, non amo avere 'le avventure di una notte'.

La mia migliore amica Ashley si è da poco trasferita dall'altra parte dell'America per problemi lavorativi del padre. Ashley era la classica bella e impossibile. Una delle ragazze più popolari della scuola, la più amata e la più invidiata dall'intero del college. Bionda e dagli ammalianti occhi verdi, era sempre stata al centro della pista.

Ci siamo incontrate per puro caso, credo alla mensa scolastica, un paio di anni fa. Il nostro rapporto non è stato da subito rose e fiori ma abbiamo imparato ad apprezzare le diversità che l'altra aveva e a convivere con esse. Passavamo praticamente tutti i giorni insieme, era come una sorella. Posso dire di aver sofferto come non mai quando sono venuta a sapere del suo trasferimento. L'ho affrontata un po' come un abbandono, credo avesse contribuito anche il fatto di essere orfana.

Ashley si era sempre comportata come una specie di seconda madre, non aveva mai permesso a nessuno di avvicinarsi a me e io avevo fatto lo stesso nei suoi riguardi. Da quando non c'era più ero un po' caduta nell'ombra a scuola. Prima ero popolare quanto lei, ma sapevo bene che il merito non era mio ma suo.

Lei era popolare anche tra i ragazzi. Come minimo, da quando era entrata al college, aveva avuto cinque o sei relazioni con ragazzi dei quali non ricordo nemmeno il nome. Era tutt'altro che superficiale, solo le piaceva godersi la vita.

Io non ho mai avuto un ragazzo. A volte mento... dicendo di aver avuto parecchie relazioni come Ashley, ma la verità è che da sempre ho avuto paura di affezionarmi alla gente e questo mi ha portata ad allontanarmi parecchio dall'argomento ragazzi. Non che la cosa mi dispiaccia, ma a volte vorrei che le cose fossero andate diversamente e che avessi colto le opportunità che mi si presentavano.

Forse era a causa del mio carattere un po' burbero e decisamente poco da oca in attesa del maschio. Mi sono sempre ritenuta una ragazza indipendente, forse sono solo troppo orgogliosa per ammettere di aver bisogno di più amici e di un fidanzato... ma ancora una volta mi ritrovo a pensare che non è nemmeno questo che mi fa sentire diversa dagli altri...

E' come se una parte di me sapesse qualcosa che però non vuole dirmi, come se non fossi davvero così come credo di essere.

Ma sono un'adolescente è normale che passi 22 ore della mia giornata a fantasticare su me e la mia vita.

E poi c'è Connor.

Okay, bhé su di lui potrei aprire un dibattito, ma mi limiterò a descriverlo come ho fatto con tutti gli altri.

Connor ha 18 anni. Ha la pelle scura, i capelli neri e gli occhi di un marrone quasi nero.

Credo che la prima volta che misi gli occhi su di lui fu per i capelli. Li porta legati in tante treccioline strette che gli partono dalla testa e arrivano all'inizio delle spalle. E' da quando sono entrata nella mensa, il primo giorno di scuola, che mi sono presa una bella cotta per lui.

Connor è il ragazzo più desiderato della scuola e lui questo lo sa bene. E' il classico ragazzo capace di avere una relazione a settimana.

Bello e impossibile.

Tutte noi adolescenti ci ripromettiamo di evitare i ragazzi come lui e concentrarci su quelli bravi ed educati. Ma purtroppo Connor ha quel fascino al quale poche riescono a resistere. Prova ne sia che ha praticamente al suo seguito tutte le ragazze più belle dell'istituto. In più suona anche la chitarra, cosa che lo rende più interessante in tutti i sensi.

Non sono innamorata, solo un po'... presa... forse è quello che diciamo tutte noi quando ci piace qualcuno ma il sentimento non è per niente ricambiato.

Non ho avuto molte occasioni per conoscerlo davvero, dato che non seguiamo gli stessi corsi perché lui è un anno avanti a me, dicono sia simpatico e che se la tiri quanto basta.

La cornice di questo quadro perfetto che ho dipinto attorno al ragazzo per il quale, diciamolo, ho una cotta da anni è una certa Natalie... la sua ragazza.

Non ho molto da dire su di lei, ha i capelli biondi e gli occhi verdi, è alta e magra ed è decisamente popolare a scuola.

Stanno insieme da un mese, traguardo memorabile per la ragazza, dato che solitamente le relazioni di Connor non durano più di due settimane.

Forse sono di parte ma posso dire di non aver mai incontrato una persona più antipatica di Natalie, soprattutto da quando la relazione col ragazzo più amato del college va a gonfie vele.

Gli sta appiccicata e, cosa che più non sopporto, non permette a nessuno di avvicinarsi a Connor. Ormai è diventato sua proprietà e le poche volte che mi sono permessa di lanciargli un'occhiata, lei mi ha incenerito con lo sguardo.

Sicuramente se ci fosse stata Ashley le cose non sarebbero andate così, ma io non mi apprestavo più di tanto a queste stupidaggini, preferivo lasciare correre questo genere di cose. Sapevo non ne valesse la pena, perché Natalie o non Natalie Connor non mi avrebbe comunque mai tenuta in considerazione come sua eventuale e futura fidanzata, né io volevo passare per quella che si faceva trattare come tutte le altre.

Insomma il nostro è un amore impossibile, detto alla shakespeariana.

In compenso posso 'vantare' di due gemelli, Alex ed Evan, che mi fanno la corte da praticamente sempre. Litigano in continuazione come due bambini davanti al loro giocattolo preferito perché non riescono a mettersi d'accordo su chi debba usarlo per primo. In realtà sono due tipi parecchio simpatici e di compagnia, anche se riescono in breve tempo a diventare invadenti e logorroici.

Sono biondi con gli occhi scuri e le facce colme di lentiggini. Hanno la mia età e frequentiamo più o meno gli stessi corsi. Fanno a turno per sedersi accanto a me. Forse a qualcuno potrebbe piacere, ma a me le attenzioni non hanno mai fatto impazzire. Preferisco starmene in disparte a leggere o ad ascoltare musica.

Insomma la mia vita era identica a quella di tutte le altre ragazze che vivono a Boston e hanno 16 anni... era così finchè non è cambiato tutto...



The Accursed- Life After LifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora