Sono seduto in terra, tra la polvere.
In testa ho un kefiah che mi ripara dal sole e ho un fucile in mano.
Guardo l'orizzonte; scruto l'aria; trattengo il respiro e ad ogni movimento sospetto, l'indice mi va sul grilletto, tremando.
Mi hanno detto di fare la guardia perchè potrebbero venire in ogni momento.
Non hanno detto chi."Stai qui e guarda!" mi hanno detto.
Vorrei non essere qui. Vorrei essere con i miei amici a giocare a pallone ma sono tutti morti.
E poi non voglio deludere i grandi che hanno fiducia in me.
Anche se ora vorrei la mamma, un suo abbraccio ed un suo bacio.
Magari addormentarmi tra le sue braccia.
Ma io sono una guardia militare al servizio della milizia e i grandi hanno fiducia in me.
Me lo ripetono sempre."Tu sei una guardia della milizia! Devi combattere per la causa e uccidere chi non è con noi! Fai quello che ti diciamo altrimenti l'inferno ti accoglierà."
E ho tanta paura quando mi dicono così, ma vedete... io all'inferno non ci voglio andare.Uff...quanto pesa questo fucile.
Ehi...qualcosa si muove... Chi è là?
Non muoverti o sparo!!!Sparo.
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Racconti di Mezzanotte
General FictionUna raccolta di racconti in divenire legati dal filo conduttore della malinconia.