Acque Calme

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La brezza era buona quella mattina, così decise di andare un pò in barca.

Scese al molo e prese il suo "Due metri scarso" come la chiamava lui, una barchetta così piccola che ad entrarci in due sarebbe affondata.

Ma andava bene per uno.

Entro dentro e spiegò la vela, che si gonfiò subito del vento caldo di quel giorno assolato.

Quando si trovò a distanza dal porto, buttò l'àncora e si fermò in mezzo al mare.

In silenzio.

Nel nulla.


Si bagnò la testa con l'acqua di un mare limpido come uno specchio, che il sole picchiava quel giorno, prese il tabacco dalla borsa, lo pigiò dentro la pipa e aspirò un lungo tiro.


Il mare era una tavola di vetro quel giorno, poteva vedere i pesci nuotare sotto la sua barca e giocare con la cima dell'àncora.


Il fumo dalla sua bocca sembrava nuvola e i suoi pensieri erano leggeri come aria.

Guardò l'orizzonte.


Gli venne in mente Bogart e la sua sigaretta.

Così.


Decise di tuffarsi in acqua e gli schizzi crearono un arcobaleno lucente.

Si lasciò cullare dalle onde di quel mare meraviglioso, come un bimbo rannicchiato nella pancia della madre gode della placenta.


E lì, in mezzo al nulla, trovò se stesso.

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