Profilo

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Cercavo di seguire il suo profilo con un dito, dolce linea fatta di carne e sesso.
Finì sul suo culo, proprio al limitare del gluteo destro.
Mi fermai, giocai un po', come a dipingere, e il suo gluteo mi faceva da tela nuda; disegnavo nell'aria un tatuaggio immaginario che, piano piano , prendeva forma lì.
Sul suo culo.

Faceva caldo quella sera e la finestra era aperta, lasciando intravedere le luci della città.
Lei era poggiata sulla ringhiera del balcone dandomi le spalle, lasciandosi guardare.
D'un tratto, girò la testa verso di me e con quel movimento scansò i capelli di lato, lasciando intravedere il collo.
Mi fece l'occhiolino e tornò a guardare il panorama della città illuminata.
Mi alzai dal letto nudo come un verme, diedi un calcio ad un paio di mutande in terra e mi avvicinai a lei da dietro.
La abbracciai, stringendola poco.
Lei si rannicchiò dentro di me e la città mi sembrò bella per una volta.

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