La libertà è un bimbo che corre

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C'era una volta, nel paese di Laggiù, un bambino a cui piaceva correre.Tutti si chiedevano:"Perché corri piccolo bimbo? Dove devi andare?" E lui, con l'innocenza dei bambini rispondeva: "Corro perché mi piace. Corro perché si!"E ogni giorno continuava a correre, senza mai stancarsi, superando stagni e montagne ed interi paesi in un attimo. Il vento nei capelli e l'aria sul viso erano cibo e acqua per lui.Dopo lungo correre, arrivò nel piccolo paese di Libertà e lì decise di fermarsi."Per assaporarla meglio!"Disse. Ma, al malvagio dittatore di Libertà Negata il bimbo dava fastidio.Perché lui era libero. E questo non andava bene.A lui la libertà non piaceva. E così doveva essere per tutti. Fece portare il bambino al suo cospetto e gli chiese: "Lo sai che essere liberi è reato?"E il bimbo chiese: "Perché?"Arricciando il naso. "Perché essere liberi rende fuori controllo. Perché la Libertà è anarchica e quindi senza regole. Perché comando io e le regole ed il controllo lo voglio io!"Il bimbo ci pensò su. Si morse le unghie della mano sinistra. Poi di quella destra. Si grattò la testa bionda. Si stropicciò il naso.E poi disse: "Tutti sono responsabili della propria libertà!"Al ché il dittatore di Libertà Negata sbraitò: "Nessuno è responsabile! Tutti devono fare come dico io! Perché io devo avere il controllo! Perché io devo avere il potere!" Ed il bimbo, con gli occhi sbarrati dallo stupore di vedere un signore così strano disse: "Allora uccidimi. Rendimi veramente libero."Il dittatore, rendendosi conto che non avrebbe vinto la sua battaglia contro la libertà, lasciò andare il bimbo.

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