Calling

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  Lì, davanti al telefono, ogni sensazione sembrava amplificata; tutto mi tornava alla mente con la forza della marea.
Ricordavo la prima volta che le telefonai e che sentii la sua voce; non che fosse importante, sapevo di amarla anche prima di sapere il suono che faceva, ma il telefono me la ricordava.
Ricordavo il suono del suo orgasmo, così caldo, travolgente e passionale. Una nota di basso ritmata che pulsava in quei momenti. Come un walking bass di Eddie Gomez ti prendeva e ti portava via.
Avevamo uno di quei telefoni degli anni 80, quelli con la pulsantiera a giro che per fare un numero ci mettevi più tempo della chiamata stessa.
Grigio e anonimo, posato su un mobile all'ingresso della casa dove abitavamo.
La cornetta aveva un pezzettino mancante alla base del microfono . E ricordavo.
Fu l'unica volta che litigammo. Non ricordo neanche perchè, so solo che me lo tirasti sulla testa con talmente tanta forza che si ruppe. Subito dopo, con le mani alla bocca, ti scusasti mille volte per quel gesto. Io alzai lo sguardo e sorrisi, con il sangue che colava da un brutto taglio.
Ma non me ne importava.
Mi toccai la testa, carezzando la cicatrice che mi era rimasta e sorrisi.
Mandai un bacio al cielo e chiusi la porta dietro di me.  

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